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Tra intrallazzi e futuro

  • 8 maggio 2006

“Occorre tornare al calcio giocato, alle azioni da gol, abolire le moviole e non parlare di arbitraggi almeno per un’anno”. Firmato Cesare Prandelli. Questa frase vale più di mille chiacchiere di saccenti e giustizialisti, di buonisti ed ipocriti (vedi Carraro). Un ritorno ai valori del calcio e, se permettete, della vita dove il senso di dignità deve prevalere su interessi piccoli e grossi. Che rabbia assistere ad inquadrature, spietate e giustificate dal momento, su Moggi e Giraudo ed alla loro impassibilità che sa tanto di impunità e mancanza di dignità.

Qui non siamo più sui “si dice” o “si sapeva”, signori. Siamo di fronte a conversazioni chiare e trasparenti, dove dirigenti maneggioni controllano tutto e tutti, coinvolgendo arbitri, giocatori, giornalisti ed anche politici. Ma il senso di dignità in Italia è un optional a cui nessuno più ricorre e quindi altri Moggi e Giraudo avremo all’orizzonte, altre GEA nasceranno, e tanti arbitri mediocri venderanno l’anima pur di occupare palcoscenici importanti. In tutto questo vergognoso vortice che avviluppa il calcio, il Palermo ha messo paura alla Juventus al Delle Alpi, meritando ampiamente un pareggio che non è arrivato per la sufficienza con la quale Makinwa ha divorato un gol fatto.

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Peccato non averla giocata questa partita con Tedesco e Corini e, con la possibilità di poter schierare all’occorrenza di un clone di Godeas, autentico leone, al posto degli evanescenti Caracciolo e Makinwa. Resta la soddisfazione di aver trasformato l’ultima mezzora della ripresa in un incubo per la “Vecchia Signora”, giocando almeno 25 minuti ad “una porta” come sottolineava il tecnico Papadopulo a fine gara. Domenica l’ultimo atto di un campionato rosa iniziato ad “handicap” per incomprensioni tecniche estive, per allontanamenti inspiegabili vedi Toni e Guidolin, per l’intransigenza tattica dell’ex Del Neri e per la mancanza di un pizzico di fortuna che nel calcio, come nella vita, non guasta mai.

Chiuderemo con un ottavo posto che ci consentirà di giocare in Europa e di saltare i turni preliminari di Coppa Italia accedendo direttamente agli ottavi di finale. Non occorre dimenticare in ogni caso che questa squadra, seppur incompleta ed inesperta, ha sfiorato la finale di Coppa Italia per un soffio ed è stata eliminata in Coppa Uefa dalla corazzata Shalke 04. Motivi per imprecare ad una stagione deficitaria e priva di soddisfazioni non ne vediamo. Solo rammarico, ripetiamo, per alcune scellerate scelte estive che non hanno soddisfatto la stessa dirigenza rosa. Ci auguriamo che la squadra non venga smembrata perché in ogni caso ha dei valori dentro e lo sta ampiamente dimostrando in questo finale di stagione. Quale squadra si sarebbe battuta con il piglio del Palermo alle ultime giornate del campionato al cospetto di Roma, Fiorentina e Juve? Poche.

Con in tasca i proventi della tv ed un bilancio in attivo, riteniamo che Zamparini sia davvero intenzionato ad acquistare gente che consentano al Palermo di competere nel prossimo campionato al pari di Roma, Lazio e Fiorentina per il quarto posto, ovvero per la zona Champions. Occorre sciogliere in fretta il nodo Papadopulo che, per quanto fatto, meriterebbe la riconferma ed affidarsi alle indicazioni del tecnico così come è avvenuto la scorsa estate a Firenze con Prandelli. Andranno via Terlizzi, Codrea, Makinwa, Mutarelli e molto probabilmente Grosso. Arriveranno Cassani dal Verona e Dallamano dal Brescia come terzini dalle grandi prospettive, ritornerà Ciaramitaro dal Cesena, dove ha dimostrato di essere un centrocampista completo, ed il resto si vedrà in attesa dell’ufficializzazione della guida tecnica.

Non è un mistero che il Palermo debba giovarsi a metà campo di un regista esperto per raggiunti limiti d’età di capitan Corini. In quest’ottica Pizarro sarebbe l’ideale sostituto in considerazione della bravura (a nostro parere il più forte nel ruolo in circolazione) e della giovane età. In avanti ci saranno cambiamenti profondi. Dando per scontato che Caracciolo non è il giocatore evanescente dell’ultimo scorcio di stagione e che il prossimo campionato lo vedrà come sicuro protagonista e che Di Michele è una certezza, occorrerà uno sforzo economico per ingaggiare un centravanti di sicuro affidamento. Pensiamo a Iaquinta dell’Udinese o Rocchi della Lazio, gente rodata e capace di garantire peso e gol in avanti.

La difesa dovrà tenere due punti fermi come Agliardi e Barzagli. Per il resto tutti cedibili in cambio di gente di pari affidamento e valore. Suggeriamo l’acquisto di un portiere di provata esperienza come dodicesimo in considerazione degli addii certi dei deludenti Lupatelli ed Andujar. Una certezza assoluta: il Palermo non è una società da prendere per il collo. Il bilancio in attivo e la potenzialità della piazza non richiedono alcun sacrificio tecnico. Un suggerimento alla dirigenza: prendete un giocatore in grado di infiammare una piazza, che orfana di Toni avrebbe bisogno di un nuovo idolo da osannare.

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