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Un trittico d'eccezione al teatro di Verdura

  • 8 luglio 2006

Una settimana davvero "caliente", sotto il profilo musicale, quella che si appresta ad offrire al pubblico palermitano il Teatro Massimo nell'ambito della propria stagione estiva al teatro di Verdura (viale del Fante 70/b), tutti alle ore 21.15: l'honky-tonky man Keith Emerson (mercoledì 12 luglio, biglietti da 18 a 37 euro a seconda del settore) il pianista jazz Chick Corea (sabato 15 luglio, biglietti da 20 a 43 euro, a secondo del settore) ed uno dei gruppi storici del rock mondiale, i Simple Minds (martedì 18 luglio, ingresso da 26 a 50 euro, a seconda del settore).

Dopo gli esordi a fianco del gruppo dei Nice, con cui incide sei album coniugando reminescenze di musica classica e rock, Keith Emerson raggiunge la massima notorietà negli anni settanta esibendosi a fianco del chitarrista Greg Lake e del batterista Carl Palmer, con i quali forma uno dei gruppi di rock progressive più interessanti ed osannati del panorama internazionale, tanto da bastare soltanto l'acronimo EL&P per identificarli. Grazie ai loro concerti - famose le performance durante le quali Emerson suona per terra con l’organo Hammond sulla pancia, oppure facendo "slalom" con le dita sulla tastiera del piano scansando grosse lame di coltello perpendicolari fra i tasti - ed alle incisioni discografiche, in cui, accanto a idee interamente originali - "Tarkus", il secondo disco, che segna la massiccia dotazione di strumenti elettronici da parte di Emerson, "Brain Salad Surgery", il triplo album "Welcome Back My Friends to the show that never ends ..." ed altri - i tre giungono perfino ad una inedita rivisitazione dell’opera "Quadri di un’esposizione" di Modest Musorgskij, incisa dal vivo e giudicata da molti il vertice del lavoro degli EL&P, per il perfetto equilibrio raggiunto.
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Già in odor di scioglimento, negli anni ottanta Emerson si presenta solitario esecutore di mirabili sigle telvisive (in Italia è sua quella "Honky Tonk Train Blues" che impreziosisce la trasmissione "Odeon") e collabora alla realizzazione di colonne sonore per film come "Inferno" di Argento, "Nighthawks" di Malmuth, "Murderock" di Fulci e più recentemente "The Withe Room" di Goretski (2000) e "Godzilla: Final Wars" di Kitamura (2004). Ma il primo amore non si scorda mai e così nel '92 il trio si riunisce dando vita a nuovi concerti e a due nuove incisioni. Dal 1997, anno dell’ultimo (finora?) scioglimento del trio, il pianista dello Yorkshire si è dedicato a una nuova carriera di solista, e da due anni ha dato vita alla Keith Emerson Band - Marc Bonilla chitarre e voce (e occasionalmente anche Dave Kilminster), Phil Williams al basso e Pete Riely alla batteria - con cui il 12 luglio si presenta a Palermo per un concerto all'insegna dei successi della sua variegata carriera (ingressi: primo settore 37 euro, secondo settore 30 euro, terzo settore 25 euro, gradinate 18 euro).

Radici italiane ed umori blues non potevano non segnare il giovane Armando Anthony Corea, che inizia giovanissimo lo studio del pianoforte, formandosi accademicamente sui grandi classici della musica pianistica, ma per innata inclinazione musicale innamorandosi di autori jazz come Parker, Gillespie, Powell, Young e Silver. Ottima anche la sua "gavetta", negli anni settanta, a fianco di artisti di calibro come Blue Mitchell, Stan Getz, Mongo Santamaria, Sarah Vaughan e Miles Davis (per il quale incide indimenticabili album quali "Filles de Kilimanjaro", "In a Silent Way", "Bitches Brew" ed il live "Miles Davis at the Fillmore"). Ma è praticamente impossibile dar conto di tutte le sue collaborazioni e della sua poliedrica attività: negli anni settanta i "Circle", quindi il gruppo dalle venature brasileire "Return to forever". Grande notorietà internazionale gli deriva in proprio dalla costituzione dell'Elektric band" con il bassista John Patitucci ed il batterista Dave Weckl, con cui si assicura diversi Grammy Awards negli anni ottanta. Particolare anche la versione "Akoustic" del trio di base della band, mentre del 1997 è il gruppo degli "Origin" con i quali riscuote ulteriori successi e realizza nuove incisioni, e del 2004 la "reunion" attorno al suo fondatore dell’Elektric Band. Insieme a Marcus Gilmore, Hans Glawischnig e Tim Garland ed alla Bayerische Kammerphilharmonie, Corea ha da pochissimo eseguito il suo "Piano concerto n. 2" ed il "Concerto per pianoforte n. 24 KV 491" di Mozart, in occasione delle celebrazioni per il centenario mozartiano organizzate dal "Teatro dell'Opera di Vienna".

Al teatro di Verdura presenterà la sua ultimissima fatica discografica, "The ultimate adventure", concepita come un "tone poem", ossia, un esteso brano musicale basato su un tema letterario, artistico o comunque ideologico, per esempio - come spiega lo stesso Corea nelle note - "un racconto popolare o un panorama: questa è divenuta la mia forma d'espressione musicale preferita". La formazione origianle vede accanto al pianista nordamericano amici "storici" quali Airto Moreira, Steve Gadd, Vinnie Colaiuta, Frank Gambale e tanti altri, mentre a Palermo la band sarà composta da Marcus Gilmore alla batteria, Hans Glawischnig al contrabbasso e Tim Garland al sax e al flauto. Nella prima parte, invece, proprio con la Bayerische Kammerphilarmonie di Monaco eseguirà il programma "In The spirit of Mozart", che prevede la suite dedicata ai sei continenti della Terra ed il Concerto n. 24 K491 del compositore di Salisburgo (ingressi: primo settore 43 euro, secondo settore 37 euro, terzo settore 28 euro, gradinate 20 euro).

Non c'è alcun over-trentenne cui si canticchi "Don't you" che non prosegua di rimando con "forget about you": fondato nel 1978 attorno alla figura del vocalist Jim Kerr e del tastierista Charlie Burchill, il gruppo scozzese dei Simple Minds licenzia i suoi primi due album "Life in a Day" e "Real to Real Cacophony", ma è intorno alla metà degli anni ottanta che si impone definitivamente all’attenzione del grande pubblico proprio grazie al successo di "Don't You (Forget About Me)", canzone incisa per il regista John Hughes ed il suo film "The Breakfast Club" (1985) e ballatissima nelle discoteche, tanto che oggi non c'è "eighties revival" che si rispetti che non la inserisca all'interno della propria scaletta di hits evergreen.

Noto anche il loro impegno politico, attraverso cui vengono realizzati progetti ambiziosi come "Conspiracy of Hope", un tour tenuto in favore di Amnesty International, ed il concerto per la liberazione del leader nero sudafricano Nelson Mandela. Dopo numerosi mutamenti stilistici e varie sperimentazioni, dalla fine dell'89, con il divorzio dal gruppo del tastierista Mick McNeil, l’attività della band subisce una brusca battuta d’arresto cui segue un lungo periodo di empasse che li mantiene fuori dalle scene fino al 1995, anno dell’uscita di "Good News from the Next World", poco notato dal pubblico statunitense ma positivamente accolto da quello europeo e soprattutto dalla critica.

E' l’inizio di un rilancio che segna la rinascita creativa della band, la quale torna ad esibirsi nuovamente sulla scena internazionale dando alla luce numerosi nuovi album: "Neapolis" (1998), "Our Secrets are the Same" (2000), "Neon Lights" (2001), "Cry" (2002) fino al recentissimo "Black & White" (2005, con Mel Gaynor batteria e percussioni e Eddy Duffy al basso e percussioni). Al Verdura, a fianco dei due fondatori storici della band scozzese, Kerr e Burchill, la line-up vede Gordy Goude alle tastiere e percussioni e Mark Kerr alla chitarra acustica (ingressi: primo settore 50 euro, secondo settore 45 euro, terzo settore 37 euro, gradinate 26 euro).

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