SPORT
Una questione di buonsenso
Al bando maghi, guaritori o possessori di poteri divini. Il calcio è buonsenso. Papadopulo non è uno scienziato del calcio, uno di quei tipi che ama proporre metodi e tattiche nuove, ma è un allenatore tremendamente pratico. Del resto la carriera da tecnico di questo giovanotto di 58 anni, se si eccettua l’anno trascorso alla Lazio, è stata improntata all’adattamento in squadre di provincia che ti mettevano a disposizione un certo materiale umano, e con quello che passava il convento dovevi tirar fuori il meglio. Mazzone recentemente ha dichiarato: “Gli allenatori bravi non sono quelli che vanno in giro coi fogliettini a imporre sempre i loro schemi, ma quelli che sanno adattarli alle squadre che hanno”. Il vecchio saggio ci trova d’accordo. Del Neri ha pagato il suo integralismo e, se ci consentite, la mancanza di interpreti adeguati al suo tipo di gioco. Niente da dire sulla persona Del neri e sul professionista. E’ andato via in punta di piedi lo scorso anno da Roma, lo stesso ha fatto a Palermo.
Ma alla fin dei conti, chi ha detto che nel calcio lo spettacolo è garantito dalle squadre che attaccano a perdifiato? Non è ugualmente emozionante assistere ad un incontro dove la propria squadra lotta su ogni palla e tenta di subire un gol meno dell’avversario o di giocare come il gatto con il topo al cospetto di squadre superiori sotto l’aspetto qualitativo? Ma in fin dei conti, non abbiamo vinto un mondiale basandoci sulla difesa?
Premesso che rispettiamo le idee di tutti, abbiamo letto sul sito ufficiale la replica stizzita del presidente ad un giornalista locale. Noi ci troviamo d’accordo con chi la definisce “un commerciante” ed in fondo i tempi sono cambiati rispetto a quando il presidente era il primo tifoso della squadra ed ipotecava le proprietà personali per tirarla avanti, e, di certo, Zamparini a Palermo ha fiutato l’affare e ci si è buttato con coraggio. Il presidente Zamparini ha difetti come tutti i comuni mortali, sbraita e minaccia, si dimette per poi ritornare in sella, annuncia “recobate” che non arrivano. Insomma, con Zamparini non ci si annoia mai. Ma chi lo giudica deve avere l’onestà intellettuale di ammettere che senza il suo intervento oggi non parleremo di serie A o di coppe europee, non ci godremmo partite come quelle con Inter, Juve, Roma e Milan e sicuramente saremmo relegati in campionati anonimi o a vivacchiare in scadenti campionati di serie B. I veri tifosi non dimenticano certe emozioni come la conquista della serie A, il pareggio di San Siro contro l’Inter, la vittoria sulla Juventus campione d’Italia, le vittorie all’Olimpico contro Lazio e Roma, la semifinale di Coppa Italia ed i sedicesimi di Coppa Uefa. Ci piacerebbe che certi “pezzi giornalistici” contro il presidente siano segnale di un amore di chi non si accontenta di una semplice coppetta o di uno striminzito decimo posto in campionato. Molti a Palermo sognano ad occhi aperti dimenticando che il calcio è business e che l’80% di questo business è gestito da Juve, Milan ed Inter. Vorremmo sognare anche noi lo scudetto o la Champions League. Anche in questo ci vuole buonsenso.
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