"Univercittà": musica, arte e legalità allo Steri
Partono gli appuntamenti del Festival dell'Ateneo palermitano tra cinema, teatro, arti visive e concerti di musica classica: tutto segno di un "nuovo vento"
	Un riferimento al passato, inevitabile in questo 2012 che segna il ventennale delle stragi di Capaci e via d'Amelio. Ma anche una riflessione, un suggerimento, un auspicio per il futuro. Perchè è soprattutto al futuro che guarda Univercittà, il festival culturale organizzato dall'Ateneo di Palermo e che per la sua quarta edizione è stato intitolato, non a caso, "Venti di legalità". Appuntamenti con cinema, teatro, arti visive, dibattiti ed editoria si prosegue con la musica: tutti gli spettacoli hanno inizio alle ore 21 e un costo di ingresso di 10 euro.
	
	Nella prestigiosa e antica sede del Rettorato, il complesso monumentale di Palazzo Chiaramonte-Steri, il ricco il programma della rassegna fa protagonista la musica di Palermo Classica: martedì 7 agosto l’Accademia Musicale Palermo, diretta da Vito Lombardi celebra Bach e Mozart con l’esecuzione dei loro migliori concerti con Andrea Bacchetti al piano. È il sax a far da padrone giovedì 23 agosto nel cortile dello Steri con Signum Sax Quartett, pronti ad eseguire musiche di Haydn, Ravel, Gershwin e Piazzolla mentre domenica 2 settembre alcune delle più belle pagine di Rachmaninov vibrano di intensità grazie all’esecuzione di Onofrio Claudio Gallina al piano e il soprano Larissa Yudina. Giovedì 6 settembre la scena è tutta per Chopin, Beethoven Liszt con Alberto Nosè al piano introdotto da une lecture de Dante. Domenica 9 settembre  è la volta di Piano Recital con musiche di Scarlatti, Beethoven, Schubert, Lizst: al piano Anastacia Tolstonog.
	
	La rassegna, ospita eventi in commemorazione del ventennale delle stragi, si prefissa di essere uno strumento di riscatto sociale e culturale: «Univercittà è nuovo vento - dice Maurizio Carta, delegato agli eventi culturali dell'Ateneo e coordinatore del festival - che deve spirare nella nostra comunità per scacciare le nubi della sottocultura mafiosa e del sottosviluppo, ma che sia anche in grado di soffiare nelle vele di un nuovo futuro, per la Sicilia e soprattutto per i suoi giovani».
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