MUSICA

HomeNewsCulturaMusica

Vinicio Capossela: il suon di Rebetiko ai Candelai

"Rebetiko Gymnastas" è l'ultimo lavoro di Vinicio Capossela: il tour fa tappa a Palermo mercoledì 12 e giovedì 13 dicembre, alle 21.30 ai Candelai

  • 12 dicembre 2012

Rebet, come "ribelle" in turco, come colui che non si tira indietro neanche quando tutto intorno va a fuoco: questa la radice da cui deriva il rebetiko, musica greca che, nata nei bassifondi, portà in sé il germe della ribellione.

Come il tango per gli argentini, come il fado per i portoghesi, come il blues per gli americani: è un ricordo di ciò che abbiamo perduto, il suono della crisi e del disagio, legato indissolubilmente ai suoi luoghi di origine.

Chi, tra i cantautori italiani, avrebbe potuto rileggere quella stessa musica, se non Vinicio Capossela? "Rebetiko Gymnastas" è il suo ultimo lavoro, diventato tour a partire dallo scorso 2 novembre, che fa tappa a Palermo mercoledì 12 e giovedì 13 dicembre, alle 21.30 ai Candelai per due concerti organizzati dall'associazione Musiche. Il biglietto d'ingresso ha un costo di 25 euro, può essere acquistato presso il circuito Box Offfice o direttamente al botteghino ai Candelai.

Ad accompagnarlo sul palco, i grandi musicisti della tradizione rebete che hanno suonato con lui nel disco: Vassilis Massalas alla chitarra e baglamas, Ntino Chatziiordanou alla fisarmonica e all’organo Farfisa, Dimitri Emmanouil alle percussioni e soprattutto l’insigne solista del bouzouki Manolis Pappos, cui si aggiungono due pilastri della sua band, quali Alessandro Asso Stefana alla chitarra e Glauco Zuppiroli al contrabbasso.

Otto brani del suo repertorio e quattro inediti, riletti in chiave rebetika: questo è l'album "Rebetiko Gymnastas", un lavoro in cui al centro c'è sempre lui, musicista tutt'altro che convenzionale, insieme alle sue canzoni, capaci di vivere di vita propria. I suoi pezzi sono un continuo crescendo, una corsa tra note e contaminazioni, in cui non c'è tempo neanche per riprendere fiato. Un visionario, un poeta, che tuttavia non dimentica mai che la musica è tanto sogno, quanto espressione di un legame con la realtà.

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI