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Vinum de Cupa, jazz mediterraneo al Ccp Agricantus

Paritito da una differente formazione, oggi il gruppo Vinum de Cupa, trova il suo assetto definitivo nel supporto del robusto basso <i>fretless</i> di Igor Ciotta

  • 16 novembre 2003

«Dovevamo trovare il titolo per un pezzo e lo abbiamo preso sfogliando il vocabolario di latino, tra le parole che ci colpivano. Significa "Vino di botte", come vino genuino, quindi qualcosa che viene da te, da un proprio filtro interiore, come dire "farina del proprio sacco". E poi suona bene, è musicale». Così il pianista Mauro Schiavone ed il batterista Giuseppe Urso spiegano l'origine di Vinum de Cupa, il particolare nome del quartetto jazz di cui sono co-artefici, che suonerà nell'ambito della rassegna Jazz Vanguard, martedì 18 novembre alle 21.15 al Ccp Agricantus di Palermo (via XX Settembre 82/a). E per l'occasione, una special guest star, il trombonista Gianluca Petrella, reduce dal successo del suo ultimo disco X-Ray.

Paritito da una differente formazione, che per alcune delle composizioni originali prevedeva pure un quartetto d'archi ed un corno inglese, oggi il gruppo Vinum de Cupa, costituito da musicisti tutti siciliani, trova il suo assetto definitivo nel supporto del robusto basso fretless di Igor Ciotta e nelle spire ipnotiche dei sax di Orazio Maugeri, entrambi inseritisi nel percorso della decennale amicizia musicale dei due ideatori. Impronta prevalentemente mediterranea, sonorità oniriche e sfumature anche fusion costituiscono il variegato humus musicale in cui Vinum de Cupa affonda le proprie radici. «La multidirezionalità è bella - spiega Urso - perché comunque in essa ci esprimiamo. Ci piace fare diverse cose, ma adesso stiamo cercando di trovare una maniera di legarle assieme». Eppure una situazione mediterranea non necessariamente solare, «talvolta anche cupa» in cui tuttavia «c'è tanta vitalità ed energia, una forza che viene dalla terra». Dunque, se si vuole, tutte le contraddizioni della sicilianità, attraversate comunque dal retroterra spiccatamente jazzistico dei quattro musicisti.

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Oltre ad importanti collaborazioni con artisti di livello internazionale come Dave Liebman e Stefano Di Battista, Vinum de Cupa ha svolto di recente una lunga tournée in Ungheria, esibendosi presso l'emittente radiofonica nazionale Magyar Radio Bartok, tempio della musica classica, nonché nella capitale ungherese e a Szeged, invitato dall'Istituto Italiano di Cultura di Budapest. Ad esso si affiancherà Gianluca Petrella, ventinovenne talento pugliese che già nel '95 è stato primo trombone dell'O.F.P. Orchestra diretta da Carla Bley, Steve Coleman e Bruno Tommaso. Dopo la militanza con Enrico Rava, che lo ha portato a suonare alla Town Hall di New York, dal 2000 il giovane jazzista è membro della prestigiosa Orchestre National de Jazz francese, e nel 2001 è stato premiato quale "miglior talento" con l'ambito Django d'Or e riconosciuto "miglior nuovo talento italiano" nel referendum Top Jazz 2001 indetto tra la critica specializzata dal mensile Musica Jazz. Rilevanti le sue collaborazioni, tanto internazionali (fra gli altri Steve Swallow, Joy Calderazzo, Lester Bowie, Han Bennink) che italiane (Enrico Pieranunzi, Paolino Dalla Porta, Paolo Fresu, Danilo Rea, Maurizio Gianmarco, Flavio Boltro, Salvatore Bonafede, Enzo Pietropaoli, Piero Leveratto e, attualmente, Roberto Gatto). Dunque l'incontro tra due importanti realtà del jazz italiano, in un concerto assolutamente da non perdere.

Il biglietto d'ingresso costa 8 euro, mentre per l'abbonamento ai concerti in programma il costo è di 55 euro. Per informazioni è possibile rivolgersi ai numeri 091.487117, 338.7236001 oppure visitare il sito www.agricantus.org.

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