LIFESTYLE

HomeNewsLifestyle

Non c'è bisogno di andare a St. Moritz: la magia del Natale tra i borghi delle Madonie

La natura incontaminata della catena montuosa è interrotta da piccoli borghi antichi: se siete in Sicilia per le vacanze vale la pena di dedicare qualche giorno a questa gita

Balarm
La redazione
  • 27 dicembre 2018

Petralia Sottana (foto Antonio Piro)

Invece di sognare di raggiungere Aspen, Madonna di Campiglio o St. Moritz possiamo risparmiare denaro (soprattutto se non sciamo) e andare in Sicilia che non è solo mare & sole.

In Sicilia si trovano le Madonie, che già meravigliose tutto l'anno tra gole come canyon, terme naturali e boschi, nel periodo natalizio si trasformano e risplendono di magiche atmosfere.

Le Madonie e i ventisei piccoli borghi antichi che le costellano, tra fortezze medievali, piccoli centri urbani e ristoranti di tutto rispetto ospitano in questo periodo presepi viventi, feste, sagre e mercatini di Natale.

E possiamo anche sciare in realtà (a Piano Battaglia, quando la neve è abbastanza) ma se non lo facciamo o tra una discesa e l'altra possiamo scoprire incantevoli sentieri e scorci magici soprattutto d'inverno.

C'è Petralia Soprana, nominata borgo dei borghi d'Italia (guarda un video) e l'Abies Nebrodensis eletto a simbolo delle piante rappresentative per la Sicilia.
Adv
Il piccolo paese di Petralia Soprana conobbe un grande sviluppo durante il periodo normanno quando fu costruito il castello, ospita il Convento dei Frati Minori Riformati, costruito nel 1611 che comprende la chiesa in stile barocco, il chiostro e un bellissimo parco.

A Petralia Sottana troviamo invece la Chiesa della Santissima Trinità, costruita nel 1531, custodisce molte opere dell’epoca, di influenza spagnola. Tra i capolavori più importanti il Retablo di Gagini.

Da vedere la Chiesa di San Francesco che fu costruita nel quattrocento: al suo interno possiamo ammirare affreschi barocchi di grande pregio e nel convento attiguo alla chiesa cè anche il Museo civico.

C'è Polizzi Generosa: un grazioso borgo che ha origini antiche, databili fino al sesto secolo avanti Cristo, come dimostrano le necropoli e i siti archeologici della zona.

Nel centro abitato vi invitiamo a visitare la Chiesa Madre di Santa Maria Maggiore dove tra le bellissime opere custodite all’interno troviamo il Trittico fiammingo che ritrae la Vergine col bambino e l’Urna argentea di San Gandolfo.

Il paese di Gangi è una meraviglia: fa parte del circuito dei borghi più belli d’Italia e qui possiamo ammirare il Castello dei Ventimiglia o Castello di Gangi, costruito nel XIII secolo ma trasformato in palazzo nel XVII, che è ancora ben visibile la struttura difensiva originale con le due torri laterali a pianta quadrata.

La cappella del castello a sinistra della facciata oggi è la Chiesa del Monte. C'è anche palazzo Bongiorno, costruito a metà del Settecento, e che ha le sale del secondo piano decorate da bellissimi affreschi per la maggior parte a soggetto religioso.

Non perdiamo il Santuario dello Spirito Santo, costruito nel XIII secolo con l'interno in stile barocco: della chiesa originaria rimane un bellissimo affresco del Cristo Pantocratore.

La Chiesa Madre di San Nicola sorge invece nella piazza principale di Gangi, adiacente alla Torre dei Ventimiglia: queste due costruzioni unite a dominare la piazza creano un atmosfera davvero suggestiva e, all’interno della chiesa, c'è il Giudizio Universale più grande dopo quello della Cappella Sistina.

Anche Geraci è inserito tra i borghi più belli d’Italia e offre numerosi i punti di interesse da visitare. Tra i più importanti il Bevaio della Santissima Trinità, costruzione voluta dalla famiglia Ventimiglia, e sono davvero caratteristiche le due fontane in pietra con la sommità a piramide e la vasca centrale.

Il Castello di Geraci ha origine in età bizantina ma furono i normanni e poi i Ventimiglia a trasformarlo in una fortezza. Il castello era considerato inaccessibile grazie alla sua posizione strategica e progettato per resistere a lungo in caso di assedio.

All’interno del perimetro del castello troviamo la Chiesa di Sant’Anna: fu Francesco Ventimiglia a costruirla, probabilmente su un edificio preesistente, all’interno troviamo le reliquie di Sant’Anna, la tela raffigurante la Natività e un’antica acquasantiera.

Naturalmente è da segnalare anche Castelbuono: inserito nella scenografia dei rilievi di Pollina, San Mauro, Geraci, Gibilmanna e Isnello si trova tra numerosi boschi di querce, castagno, ciliegio e frassino.

Il suo centro storico conserva ancora edifici di un antico passato che si innalzano tra le vie strette di questo borgo. Da visitare assolutamente il Castello dei Ventimiglia oggi trasformato in Museo Civico: una vera eccellenza d'arte contemporanea.

Già che siete sulle Madonie, mangiate: i prodotti tipici della zona sono quelli legati alle attività montane e agro-gastronomiche locali.

A Gibilmanna e Castelbuono esistono ancora due produttori di manna (gli unici di tutta Italia) e sempre a Castelbuono è il panettone.

E se per esempio Scillato è famosa per i suoi agrumi e Cerda per i carciofi, in tutti i paesi delle Madonie troviamo rivenditori specializzati di tutti prodotti gastronomici, indipendentemente da dove vengono prodotti (per esempio a Castelbuono si trova la manna di Gibilmanna o la marmellata di carciofi di Cerda).

Sono rinomati naturalmente i formaggi (pecorini e misti) che i salumi (maiale nero delle Madonie o dei Nebrodi).
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.
...e condividi questo articolo sui tuoi social:

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI