STORIA E TRADIZIONI
Non c’è solo il Festino ma pure il Festinello: dove si svolge a Palermo (e perché)
La festa nella festa, una tradizione popolare a margine dei festeggiamenti principali e che si svolge ogni anno, per devozione, nel quartiere Capo. Vi ci portiamo

Festinello a Palermo
I festeggiamenti organizzati ogni anno tra il 14 e il 15 luglio in onore della santa, sono una straordinaria mescolanza di sacro e profano, ma restano in ogni caso soprattutto espressione di grande devozione popolare; non è forse un caso che per indicare la vicinanza con la loro Patrona i palermitani utilizzino affettuosamente dei vezzeggiativi: Santuzza, Festino e addirittura Festinello.
Il Festinello, la festa nella festa, è una tradizione popolare che si tiene a margine dei festeggiamenti principali e che si svolge ogni anno, per devozione, nel quartiere Capo, in piazza del Monte di Pietà.
Ancora oggi non c’è vicolo del centro storico dove non sorga un’edicola o un altarino dedicato alla patrona; ma nell’edificio che si trova di fronte all’ex Monte di Pietà è affissa, come attestano diversi documenti, la più antica votiva dedicata al culto di S. Rosalia, che risale al 1624.
All’interno dell’edicola è posta una immagine, dipinta a tempera su una lastra di ardesia, che raffigura la santa in posizione distesa, probabilmente nella grotta sul Monte Pellegrino: il dipinto oggi un po’ sbiadito, era un tempo impreziosito da inserti d’argento, che ricoprivano la veste, due cherubini e la corona sul capo di S. Rosalia. In origine l’edicola votiva si trovava sul prospetto di una palazzina al civico 12 nella vicina Via Panneria.
Il vasto edificio del Monte di Pietà infatti era stato edificato nel 1550 come opificio per la realizzazione dei panni; solo nel 1591 fu trasformato in Monte dei pegni. Secondo la tradizione in via Panneria, sorgeva un tempo la casa di Vincenzo Bonello, il saponaro che salito sul monte Pellegrino per suicidarsi, dopo la perdita della giovane moglie a causa della peste, ebbe la visione della santa eremita.
Rosalia indicò a Bonello dove scavare per trovare le sue ossa e gli chiese di esortare il Senato a portare in processione i suoi resti, per ottenere la liberazione della città dal morbo letale che l’affliggeva.
Sulla facciata della casa di Bonello, in ricordo della celeste visione, venne apposta l’immagine della Santuzza. Durante la seconda guerra mondiale, il 9 maggio del 1943 la casa che un tempo era del Bonello venne colpita dalle bombe dell’aviazione angloamericana; ma - miracolosamente - la lastra votiva si salvò.
Dopo qualche giorno un comitato spontaneo formato dagli abitanti del quartiere, per iniziativa del sig. Micale, tappezziere, dopo aver recuperato l’immagine devozionale, scelse una palazzina edificata ai primi del Novecento in Piazza Monte di Pietà, e vi appose l’immagine seicentesca.
Il comitato esiste ancora oggi e tassandosi o raccogliendo fondi con la questua, organizza ogni anno il tradizionale Festinello, che si svolge per onorare la Santa Patrona ma anche la memoria del saponaro Bonello.
Al Signor Micale è succeduto nell’organizzazione del festinello il figlio. Nel dopoguerra si era consolidata in Piazza Monte di Pietà la tradizione di realizzare per il Festinello una montagna in cartapesta, che raffigurava il Monte Pellegrino e la grotta dove aveva vissuto in eremitaggio la Santa Normanna: erano tanti i palermitani che accorrevano ad ammirarla e i bambini si divertivano a scalarla.
I più anziani del quartiere ricordano ancora come veniva costruita la struttura in legno, che era poi ricoperta di stracci inzuppati nel gesso e infine veniva dipinta.
Alla realizzazione della Montagnola partecipavano tanti devoti del quartiere Capo. Oggi viene allestita in Piazza Monte di Pietà una montagnola simbolica di luminarie, in cima alla quale viene posta una riproduzione in gesso con dorature – opera del 1975 del professor Sammartano - della statua nel Santuario del Monte Pellegrino scolpita da Gregorio Tedeschi.
Intorno all’immagine in ardesia dell’edicola in Piazza Monte di Pietà viene invece allestito un maestoso tosello, un baldacchino drappeggiato con tessuti crema e rosso porpora; un elemento molto scenografico arricchito da simboli religiosi, lampade, fiori e ceri.
Ogni anno il programma del Festinello può variare, ma spesso include spettacoli, musica, giochi e momenti di preghiera legati alla figura di Santa Rosalia:la festa comincia infatti ogni anno con una solenne celebrazione eucaristica ai piedi dell’edicola votiva.
Ormai il Festinello è entrato di diritto nel culto popolare dedicato alla Patrona di Palermo; recita infatti un detto: “Non c’è festa a Palermo, se non si fa il Festinello del Monte di Pietà”.
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