Non solo l'esercito: a Palermo c'è il Villaggio della Pace davanti al Politeama Garibaldi
Nella Giornata delle Forze armate in città si parla di disarmo. Un'iniziativa che si svolge tra dibattiti, laboratori voluta da molte associazioni e dalla Cgil Palermo
Incontro con le scuole al Villaggio della Pace di Palermo
Dal Villaggio della Pace, allestito con dei gazebo, che per tutta la giornata ospita dibattiti, tavole rotonde, laboratori artistici per la creazione di striscioni e cartelli pacifisti, iniziative ludiche per bambini, viene lanciato un preciso messaggio contro il riarmo, contro il militarismo, per la riconversione dell'industria bellica in fabbriche di pace e benessere, contro il genocidio del popolo palestinese e per chiedere lo stop di tutte guerre in corso.
Tra le 18.00 e le 20.00 si tengono gli interventi delle associazioni, intervallate a flash mob e spettacoli. «L’idea del villaggio della pace il 4 novembre, giornata delle Forze armate, rappresenta la volontà di ribadire un’alternativa all’uso delle armi e all’idea di riarmo che sta animando tutti gli Stati europei. Farla in questa piazza ha un doppio significato – dichiarano il segretario generale Cgil Palermo Mario Ridulfo e il segretario Cgil Dario Fazzese - da un lato contrapporla alla piazza che poche settimane fa ha esaltato l’uso delle armi, in un’ottica di deriva militaristica, come se l’unico modo per conquistare la pace sia fare la guerra. Questa piazza per noi è la piazza della pace.
E dall’altra parte, dare voce a un movimento che si è costruito attorno al tema della pace e al no al riarmo a Palermo. Un movimento che come in tante altre città è fatto di giovani studenti, associazioni, un movimento dal basso che ha visto giornate di partecipazione importanti, l’ultima delle quali il 3 ottobre scorso per lo sciopero generale per la Palestina».
«L’iniziativa – aggiunge Ridulfo - sta dentro lo spirito costituzionale dell’art.11, il rifiuto della guerra come mezzo per risolvere le controversie internazionali. E pensiamo che le forze Armate debbano servire nell’ottica della difesa e non della risoluzione dei conflitti che, come stiamo assistendo, sono tanti, in tutto il mondo».
Tra i temi di cui si discute negli stand, allestiti con dispositivi e materiali divulgativi: l’impatto delle politiche riarmo europee sullo stato sociale fino al problema legato alla presenza di basi militari. “No a tutte le guerre, fermiamo il genocidio, per una pace giusta, contro l'economia di guerra per il lavoro e i diritti, con i disertori e i renitenti di ogni guerra”, queste le richieste delle associazioni che hanno aderito alla mobilitazione.
L’elenco delle sigle che aderiscono alla giornata: Acli, Ancora, Anpi, Arci, Arca, AssembleaNoGuerra/StopRearm, associazione al Quds, associazione contemplari, Cgil, Cobas, Comunità migranti bengalese e del Ghana, Comboniani di padre Claudio, Donne di Benin City, Extinction Rebellion, Extit Resist, Federazione Anarchica Siciliana, Gruppo uomini per la liberazione della tossicità maschilista Palermo, Iniziativa Anarchica Palermitana, Laboratorio DAC, Laboratorio Andrea Ballarò, Mourga, Movimento non violento, Nourama, No Muos, Palestina nel cuore, Presidio Donne contro la guerra, Presidio Permanente per la Palestina, Rete pace e Disarmo, Radio Aut, Rifondazione Comunista, Satyayoga, Teatro della pace, Zattera e il Gruppo giovani Pallavicino, Danisinni (FraMauro Billetta).
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