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Nuova vita per lo ZAC della Zisa: nasce una "centrale energetica dell'arte" a Palermo

Il Comune di Palermo ha affidato lo spazio, per i prossimi tre anni, alla Fondazione Merz che punta a far diventare lo ZAC un "polo artistico e culturale a tutto tondo"

  • 26 maggio 2021

I padiglioni dei Cantieri Culturali alla Zisa

C’è voluto un po’ di tempo - un bel po’ per la precisione - ma finalmente lo ZAC, come viene chiamato, ovvero lo spazio Zisa Zona Arti Contemporanee (via Paolo Gili) da adesso, e per i prossimi tre anni, si candida a diventare polo artistico e culturale a tutto tondo, segnando un passo in avanti nel progetto di rendere le ex officine Ducrot cittadella della Cultura di Palermo.

È stato siglato, infatti, l'accordo con cui il Comune di Palermo ha affidato lo spazio, per tre anni appunto, alla Fondazione Merz che, dalla sua creazione, opera nell’ottica di essere “centrale energetica dell’arte”, in aperto contrasto al concetto di arte come monumento, ossia immagine della memoria, potente ma statica.

La nuova vita dello spazio inizia dalla nuova denominazione che già rivela la propria natura.

Si chiama, infatti, #ZACentrale e vuole tradursi in un innovativo e ambizioso piano interdisciplinare d'interventi culturali destinato a coinvolgere l'intera città, a seguito dell'avviso pubblico emanato dal Comune di Palermo (approvato con D.D. 6154 del 01.07.2020).
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Entra in punta di piedi la Fondazione Merz, come è solita fare e come la città ha già sperimentato (la Fondazione, con diversi progetti sempre all’avanguardia, opera in città dal 2014) per mettere in campo progetti culturali finalizzati alla promozione, conoscenza e diffusione dell’Arte Contemporanea.

La messa a regime con attività di lunga programmazione è una conquista per quello che è uno degli spazi più grandi, e dunque più impegnativo, da occupare dei Cantieri attivo dal 2012.

Concepito molti anni fa come sede del Museo d'Arte Contemporanea della Città di Palermo, ha ospitato tanti eventi ma senza una vera continuità.

Non ha dubbi Beatrice Merz, presidente della Fondazione - intitolata a Mario e Marisa Merz - sulla linfa, e non a caso scegliamo questo termine, che scorrerà nei progetti che si alterneranno.

«Ci diciamo convinti del fatto che pratiche ispirate a criteri di responsabilità e sostenibilità debbano informare non soltanto il rapporto con l'ambiente "naturale" ma anche innervare tutta la produzione culturale, la sua filiera di "distribuzione" e che nessuno debba, rispetto a questa parte importante del welfare state, essere lasciato indietro.

Non è immaginabile considerare il lavoro culturale e degli artisti disgiunto dalle urgenze sociali d'intere comunità”.

Da cui il nome che “gioca” con la centralità della cultura nella città e non solo.

Nel progetto #ZACentrale di Fondazione Merz si uniscono grande impegno organizzativo e profonda radicalità culturale: accanto a un fitto programma di mostre, concerti, spettacoli teatrali e di danza, sono previsti la realizzazione di attività formative ai più diversi livelli, incontri pubblici in partenariato con le altre realtà dei Cantieri Culturali, interventi documentari, la nascita di un incubatore creativo e l'apertura di una biblioteca specialistica dedicata all’arte contemporanea.

Dopo l’inaugurazione ufficiale, prevista per fine settembre, con un allestimento “non tradizionale” come ha anticipato la Merz, senza svelare ancora molto, sono previste non soltanto l’installazione a lungo termine di alcune opere ma anche l’esposizione temporanea di una parte del ‘bagaglio’ della Fondazione, i "gioielli di famiglia" come sono stati definiti.

L’area delle attività educative si propone di offrire un insieme di attività e servizi finalizzati a favorire la relazione tra il territorio e lo ZAC, diffondendo la conoscenza dei linguaggi e delle pratiche dell’arte contemporanea.

Una parte rilevante del progetto generale si svolgerà in stretta collaborazione con le varie realtà culturali e associative presenti nel vasto spazio dei Cantieri Culturali alla Zisa. Concepito per un pubblico eterogeneo, ZAC public program, proporrà un servizio di formazione gratuito, promosso dalla Fondazione Merz e scritto a più mani con altri protagonisti della vita culturale siciliana, nazionale e internazionale.

Attenzione particolare merita la parte del progetto individuata come “terredicoltura”.

Quest’ultima si pone come incubatore e osservatorio dell’arte giovane nell’area del Mediterraneo, inteso come area geografica e storica che dall’Italia percorre i Balcani e l’Anatolia e giunge ai paesi del Maghreb, attraverso le complesse vicende storiche e politiche del Medio Oriente e del delta del Nilo.

L’intento è quello di creare a Palermo una realtà fluida e aperta che metta in relazione gli artisti giovani e meno giovani con una rete di osservatori/coltivatori e al tempo stesso con la città e il suo territorio.

Terredicoltura sarà animata da un team curatoriale che metterà a dimora in città un vivaio di artisti, favorendone nel contempo le relazioni con esperienze della scena italiana (con forte attenzione allo specifico siciliano) e internazionale.

Non ultima la biblioteca Talea, con ulteriore riferimento alla coltivazione del sapere condiviso.

Sarà una biblioteca specializzata che, coerente allo spirito “arboreo” che anima #ZACentrale, si svilupperà a partire dalla messa a dimora a Palermo di un primo fondo di 300 volumi, donati dalla Fondazione Merz.

Da questa talea gemmeranno altri libri, contributi e donazioni, fino a costituire un centro dedicato all’arte contemporanea, che resterà a disposizione degli appassionati e degli studiosi anche oltre i termini temporali del progetto.

La Fondazione Merz, ente privato che si finanzia con risorse proprie e grazie da una rete di donors, da un contributo proveniente da Enti pubblici e privati, si avvale della collaborazione di un comitato scientifico composto da Frances Morris (Director at Tate Modern, London), Vicente Todolí (Artistic Advisor Hangar Bicocca, Milano), Richard Flood (Former Director of Special Project & Curator at Large New Museum of Contemporary Art, New York) e Mariano Boggia (Merz’s Collection Manager) e della consulenza di curatori ospiti per la programmazione espositiva.

Tra i curatori che fanno parte del progetto la palermitana Agata Polizzi, nominata collaboratrice curatoriale della Fondazione Merz per ZACentrale.
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