ATTUALITÀ
La verità non ha colore: una fiaccolata perché sia fatta luce sulla morte di Matteo
Matteo è morto in modalità non ancora chiare, lo scorso 12 marzo, durante una rapina in un supermarket a Palermo: la fiaccolata per chiedere verità è organizzata dagli amici
Dopo il decesso di Matteo Tresa, un 37enne palermitano che aveva tentato la rapina nel supermarket che si trova a pochi metri da via Calderai, in pieno centro a Palermo, la prima ricostruzione aveva condotto gli investigatori a contestare il reato di omicidio avvenuto al termine di una colluttazione: il rapinatore li aveva aggrediti con il collo di una bottiglia rotta, loro avevano impugnato un bastone che è poi stato sequestrato.
L'esito dell'esame autoptico, eseguito all'Istituto di medicina di Legale del Policlinico, ha accertato la morte per un collasso cardio-circolatorio probabilmente provocato all'ingestione di anfetamine prima che Tresa entrasse in azione.
Inoltre, sarebbe stata rilevata la presenza di sostanze stupefacenti nel sangue e, nelle tasche del 37enne, sono state trovate delle pasticche. In base a quanto successivamente ricostruito, i due hanno tentato di reagire alla rapina, prima minacciando Tresa con un bastone, poi immobilizzandolo nel corso della violenta colluttazione, ma ad uccidere l'uomo non sarebbero stati i colpi di bastone. Le lesioni provocate, infatti, non sarebbero state mortali. Sono stati i bengalesi comunque a chiamare il proprietario del negozio che ha poi lanciato l'allarme al 113.
«Ci uniamo al cordoglio della famiglia e degli amici per la scomparsa di Matteo e tutta la comunità parteciperà all'iniziativa. - dicono dal comitato Sos Ballarò - Sentiamo il dovere di chiedere con forza che sia fatta piena verità sugli avvenimenti del 12 marzo, quando Matteo è stato ritrovato senza vita all’interno di un’attività commerciale di via Maqueda in circostanze che sono attualmente al vaglio degli inquirenti. Chiediamo verità nell’interesse di una comunità intera, quella di Ballarò, in cui non esiste distinzione fra italiani e stranieri, in cui ogni persona, a prescindere dalla propria provenienza, merita giustizia».
«Ciò che non accetteremo mai è immaginare che il racconto mediatico di questo quartiere sia sempre fatto con toni allarmistici. - aggiungono dal comitato - Meritiamo verità e giustizia. Le merita Matteo, che non c’è più, le meritano la sua famiglia e i suoi cari, le meritano una comunità di tutti i colori, di tutte le provenienze, di tutte le estrazioni sociali, perché solo con la verità e la giustizia possiamo continuare a vivere così come abbiamo sempre fatto: insieme».
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
|
...e condividi questo articolo sui tuoi social:
|
GLI ARTICOLI PIÙ LETTI
-
STORIA E TRADIZIONI
Le dici in Sicilia ma sono nate al Nord: sono cinque parole (che proprio non ti aspetti)
-
ITINERARI E LUOGHI
Disabitato per anni, adesso ti pagano per viverci: il borgo in Sicilia dalle pietre "sante"
-
ITINERARI E LUOGHI
Un'opera maestosa (uscita dal nulla): sei in Sicilia dove la natura è padrona dell'arte
-
ITINERARI E LUOGHI
Una spiaggia siciliana tra le 24 più belle d'Europa: il suo mare è limpido "come il gin"