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Passi in avanti in Sicilia contro la siccità: interventi in 6 Comuni per 13 milioni

Le iniziative avviate rappresentano solo la prima fase di un programma più ampio: nelle prossime settimane, l’assessorato prevede anche lo sblocco di ulteriori fondi

Aurelio Sanguinetti
Esperto di scienze naturali
  • 4 novembre 2025

Dopo mesi di dibattito pubblico e anni di dura siccità, la Sicilia compie un passo avanti nella gestione sostenibile delle risorse idriche. Con un investimento complessivo di oltre 13 milioni di euro, provenienti dai Fondi di Sviluppo e Coesione 2021-2027 – area tematica “Ambiente e risorse naturali” – la Regione avvia sei interventi strategici nelle ATI (Ambiti Territoriali Idrici) di Messina e Siracusa, con l’obiettivo di ridurre le perdite d’acqua, ammodernare le reti e potenziare la qualità del servizio in diversi comuni dell’isola.

Il piano, promosso dall’assessorato regionale dell’Energia e dei Servizi di pubblica utilità, guidato da Francesco Colianni, attraverso il Dipartimento dell’Acqua e dei Rifiuti, si inserisce in un contesto in cui la Sicilia paga ancora un prezzo elevato alla vetustà delle infrastrutture idriche: secondo le ultime stime, le perdite di rete in molte aree superano il 50% dell’acqua immessa, rendendo urgente un intervento strutturale. Questo dato era stato sottolineato anche da numerosi report ambientali fornite dalle associazioni ambientaliste, che avevano accusato il governo regionale di non impegnarsi abbastanza nella lotta contro il depauperamento idrico.

Gli interventi finanziati interessano sei comuni delle province di Messina e Siracusa: a Mistretta è prevista la ristrutturazione della condotta adduttrice che dalla località Mirio alimenta il serbatoio alto, con un investimento di 1,3 milioni di euro; a San Salvatore di Fitalia la riqualificazione della condotta di adduzione e delle reti idriche interne, per un importo di quasi 3 milioni di euro; a Capri Leone l’efficientamento della rete interna ed esterna, con 1,75 milioni di euro; a Ucria il rifacimento e l’ammodernamento della rete idrica interna e dei serbatoi di Piano Campo, Caffuti e Sant’Arcangelo, per 3,5 milioni di euro; a Terme Vigliatore la sostituzione delle tratte più vetuste e il completamento della rete di distribuzione, con 2,2 milioni di euro; e infine a Ferla, in provincia di Siracusa, la manutenzione straordinaria e il riefficientamento energetico del sistema interno di adduzione, finanziato con 1,4 milioni di euro.

«Con questi investimenti – ha dichiarato il presidente della Regione Renato Schifani, che coordina la cabina di regia per l’emergenza idrica – confermiamo il nostro impegno concreto nel contrastare le dispersioni e nel garantire infrastrutture moderne e affidabili. La tutela delle risorse naturali e la qualità dei servizi ai cittadini restano priorità assolute del nostro programma di governo».

Le iniziative avviate rappresentano solo la prima fase di un programma più ampio: nelle prossime settimane, l’assessorato prevede anche lo sblocco di ulteriori fondi per estendere gli interventi di ammodernamento ad altri comuni siciliani. La sfida, sottolineano dal governo regionale, è duplice: contrastare l’emergenza idrica che negli ultimi anni ha colpito duramente molte aree dell’isola – aggravata dai cambiamenti climatici e da decenni di mancata manutenzione – e, allo stesso tempo, costruire una gestione più intelligente e sostenibile del patrimonio idrico.

Anche l’assessore Francesco Colianni ha sottolineato la portata strategica delle opere: «Ridurre le perdite e migliorare le reti significa non solo offrire un servizio più efficiente, ma anche proteggere una risorsa vitale come l’acqua, essenziale per lo sviluppo e il futuro della Sicilia. Stiamo adottando un approccio pragmatico, fatto di risultati concreti e collaborazione tra istituzioni».

L’assessore ha inoltre ringraziato il Dipartimento Acqua e Rifiuti, diretto da Arturo Vallone, e il team tecnico guidato dall’ingegnere Mario Cassarà, per la competenza e la dedizione dimostrate nel portare avanti i progetti. «Ogni goccia risparmiata oggi – ha concluso Schifani – è un investimento nel domani della Sicilia, nel suo sviluppo economico, agricolo e ambientale».
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