Persino i fucili nella notte (Far West) di Palermo: si pensa a nuove zone rosse
È accaduto di nuovo: un'altra sparatoria in pieno centro. Stavolta in piazza Nascè, vicina alla zona di via La Lumia. Riunione oggi in Prefettura per nuove misure
Il luogo della sparatoria in piazza Nascè, a Palermo
A Palermo la movida del sabato sera continua a fare paura. È accaduto di nuovo: un'altra sparatoria in pieno centro. La città di notte sembra un nuovo Far West. Dopo l'ultimo episodio in piazza Nascè, dove una giovane di 33 anni è stata colpita alle spalle da una trentina di pallini esplosi da un fucile da caccia, oggi (alle 11.30) il Comitato provinciale per l’ordine e la sicurezza torna a riunirsi in prefettura.
La giovane è stata trasportata, in codice rosso, all’Ospedale Villa Sofia: è stata sottoposta già a due interventi e non sarebbe in pericolo di vita. Secondo la ricostruzione fatta finora, la 33enne non sarebbe stata il bersaglio della sparatoria. Non è ancora del tutto chiaro se i colpi siano stati esplosi in modo accidentale o se ci sia stato un proposito criminale dietro. Quello che è certo è che il tema sicurezza a Palermo è sempre più urgente.
Gli investigatori sono sulle tracce del "pistolero" di piazza Nascè, che secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia, prima di darsi alla fuga sarebbe sceso dall'auto per scusarsi con la ragazza ferita. Pare che gli inquirenti sappiano la sua identità e in queste ore stiano cercando di convincerlo a costituirsi con l'intercessione della madre.
Certo è che quella tra piazza Nascè e la vicina via la Lumia è una zona, al momento, particolarmente, frequentata dai giovani della movida palermitana. In prefettura si starebbe valutando l'ipotesi di estendere le zone rosse anche qui.
Intanto, cresce l’allerta tra residenti e avventori che, nei giorni scorsi, avevano lanciato l’allarme sulla migrazione di gruppi dalle zone rosse ad altre aree della città: «Purtroppo, non si tratta di un episodio imprevisto – dichiara a Balarm il presidente dell’Ottava Circoscrizione, Marcello Longo -. Ricevo, quotidianamente, grida di allarme da parte di residenti ed esercenti, che sono costantemente preoccupati per quello che può accadere sera dopo sera».
In particolare, infatti, i residenti e gli esercenti dell’Ottava Circoscrizione hanno segnalato la fascia oraria in cui, soprattutto dopo la mezzanotte e fino alle prime ore del mattino, del venerdì e del sabato, gruppi di giovani frequentino queste zone armati.
«Ricevute queste segnalazioni – prosegue Longo – abbiamo chiesto, in Prefettura, maggiori controlli proprio in queste fasce orarie. Nei giorni scorsi, in una nota, abbiamo messo, nero su bianco, le grida di allarme da parte di chi vive l’Ottava Circoscrizione, come via La Lumia, Borgo Vecchio, piazza Nascè, piazza Don Bosco, Piazza Acquasanta, via Carducci e anche Viale Campania. Si tratta di aree, al momento fuori dalle zone rosse, disegnate esclusivamente all'interno del centro storico. Riteniamo che sia fondamentale che si restituisca una città dove è presente lo Stato.
Il Prefetto ci ha assicurato - conclude - che avrebbero coordinato con la Questura un servizio più efficace del presidio di queste zone. Nel corso della riunione è stata condivisa l’improrogabilità di interventi che affrontino la evidente crisi sociale in corso, causata da profonde lacune del sistema educativo nel suo complesso, con politiche di varia natura e di ampio raggio. L’Ottava Circoscrizione e la Prefettura, infine, hanno manifestato piena condivisione di intenti, determinato impegno e ampia disponibilità da applicare per una proficua collaborazione al servizio dei cittadini».
«Siamo a un bivio, non c’è più spazio per le parole: occorre passare ai fatti - dice Salvatore Palumbo, consigliere della VIII Circoscrizione -. Si persevera a fare coesistere avventori, auto e moto in queste aree, malgrado la presenza cospicua di attività di ristorazione e somministrazione. Che si istituiscano subito le isole pedonali, a fasce orarie, e un controllo all’esterno delle stesse con interforze di polizia».
Della sparatoria sono stati informati, poco dopo i fatti, anche i ragazzi di Filiis Palermo con un messaggio: «La sparatoria in Piazza Francesco Nascé, a Palermo non è un episodio isolato, è l’ennesimo campanello d’allarme che qualcuno continua a ignorare. Sparare in strada, in mezzo alla città, nel 2025, significa una cosa sola: abbiamo normalizzato l’insicurezza – dichiara Domenico Camilleri di Filiis Palermo -.
Non è “movida”, non è fatalità, non è sfortuna. È assenza di controllo, di prevenzione, di presenza dello Stato dove dovrebbe esserci. Palermo non può essere lasciata in balìa di chi pensa che una pistola valga più della vita degli altri. Chi minimizza è parte del problema. Chi dice “è sempre successo” si arrende. E Palermo non può permettersi di arrendersi. Servono fatti, non post di circostanza il giorno dopo. Più sicurezza vera, più controlli, più responsabilità. Perché la libertà non esiste se hai paura di tornare a casa la notte».
La giovane è stata trasportata, in codice rosso, all’Ospedale Villa Sofia: è stata sottoposta già a due interventi e non sarebbe in pericolo di vita. Secondo la ricostruzione fatta finora, la 33enne non sarebbe stata il bersaglio della sparatoria. Non è ancora del tutto chiaro se i colpi siano stati esplosi in modo accidentale o se ci sia stato un proposito criminale dietro. Quello che è certo è che il tema sicurezza a Palermo è sempre più urgente.
Gli investigatori sono sulle tracce del "pistolero" di piazza Nascè, che secondo quanto riportato dal Giornale di Sicilia, prima di darsi alla fuga sarebbe sceso dall'auto per scusarsi con la ragazza ferita. Pare che gli inquirenti sappiano la sua identità e in queste ore stiano cercando di convincerlo a costituirsi con l'intercessione della madre.
Certo è che quella tra piazza Nascè e la vicina via la Lumia è una zona, al momento, particolarmente, frequentata dai giovani della movida palermitana. In prefettura si starebbe valutando l'ipotesi di estendere le zone rosse anche qui.
Intanto, cresce l’allerta tra residenti e avventori che, nei giorni scorsi, avevano lanciato l’allarme sulla migrazione di gruppi dalle zone rosse ad altre aree della città: «Purtroppo, non si tratta di un episodio imprevisto – dichiara a Balarm il presidente dell’Ottava Circoscrizione, Marcello Longo -. Ricevo, quotidianamente, grida di allarme da parte di residenti ed esercenti, che sono costantemente preoccupati per quello che può accadere sera dopo sera».
In particolare, infatti, i residenti e gli esercenti dell’Ottava Circoscrizione hanno segnalato la fascia oraria in cui, soprattutto dopo la mezzanotte e fino alle prime ore del mattino, del venerdì e del sabato, gruppi di giovani frequentino queste zone armati.
«Ricevute queste segnalazioni – prosegue Longo – abbiamo chiesto, in Prefettura, maggiori controlli proprio in queste fasce orarie. Nei giorni scorsi, in una nota, abbiamo messo, nero su bianco, le grida di allarme da parte di chi vive l’Ottava Circoscrizione, come via La Lumia, Borgo Vecchio, piazza Nascè, piazza Don Bosco, Piazza Acquasanta, via Carducci e anche Viale Campania. Si tratta di aree, al momento fuori dalle zone rosse, disegnate esclusivamente all'interno del centro storico. Riteniamo che sia fondamentale che si restituisca una città dove è presente lo Stato.
Il Prefetto ci ha assicurato - conclude - che avrebbero coordinato con la Questura un servizio più efficace del presidio di queste zone. Nel corso della riunione è stata condivisa l’improrogabilità di interventi che affrontino la evidente crisi sociale in corso, causata da profonde lacune del sistema educativo nel suo complesso, con politiche di varia natura e di ampio raggio. L’Ottava Circoscrizione e la Prefettura, infine, hanno manifestato piena condivisione di intenti, determinato impegno e ampia disponibilità da applicare per una proficua collaborazione al servizio dei cittadini».
«Siamo a un bivio, non c’è più spazio per le parole: occorre passare ai fatti - dice Salvatore Palumbo, consigliere della VIII Circoscrizione -. Si persevera a fare coesistere avventori, auto e moto in queste aree, malgrado la presenza cospicua di attività di ristorazione e somministrazione. Che si istituiscano subito le isole pedonali, a fasce orarie, e un controllo all’esterno delle stesse con interforze di polizia».
Della sparatoria sono stati informati, poco dopo i fatti, anche i ragazzi di Filiis Palermo con un messaggio: «La sparatoria in Piazza Francesco Nascé, a Palermo non è un episodio isolato, è l’ennesimo campanello d’allarme che qualcuno continua a ignorare. Sparare in strada, in mezzo alla città, nel 2025, significa una cosa sola: abbiamo normalizzato l’insicurezza – dichiara Domenico Camilleri di Filiis Palermo -.
Non è “movida”, non è fatalità, non è sfortuna. È assenza di controllo, di prevenzione, di presenza dello Stato dove dovrebbe esserci. Palermo non può essere lasciata in balìa di chi pensa che una pistola valga più della vita degli altri. Chi minimizza è parte del problema. Chi dice “è sempre successo” si arrende. E Palermo non può permettersi di arrendersi. Servono fatti, non post di circostanza il giorno dopo. Più sicurezza vera, più controlli, più responsabilità. Perché la libertà non esiste se hai paura di tornare a casa la notte».
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