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Posti letto, emergenze e nuovi reparti: come cambia la rete degli ospedali in Sicilia

Oltre 360 postazioni tagliate, mentre ne arrivano di altre, potenziata la medicina di prossimità e si salvano gli ospedali più piccoli. I dettagli

Balarm
La redazione
  • 12 settembre 2025

Oltre 360 posti letto tagliati, mentre di nuovi ne entreranno in funzione, come i 207 posti in più per l’oncologia, 47 per la neurochirurgia e altri destinati a neurologia, ortopedia e medicina e chirurgia d’urgenza. Ancora, si salvano i piccoli ospedali periferici che diventano strutture "di prossimità".

Buone speranze anche per la Cardiochirurgia pediatrica di Taormina, che si vuole cercare di integrare nella nuova rete e scongiurarne così la chiusura.

Sono, in estrema sintesi, le principali novità della nuova rete ospedaliera siciliana formulata dall'assessore regionale alla Sanià Daniela Faraoni e approvata oggi (venerdì 12 settembre) dalla giunta Schifani.

Una rete che conta 139 strutture ospedaliere tra pubbliche e private. Una delle novità principali è la riforma degli ospedali più piccoli e periferici, che dovrebbero diventare il cuore pulsante della medicina di prossimità trasformandosi in "Ospedali di rete integrata".

Nella nuova mappa, queste strutture dovranno garantire servizi specialistici come oncologia, gastroenterologia, oculistica e cardiologia direttamente sul territorio, evitando ai pazienti lunghi spostamenti, magari da una provincia all'altra, per prestazioni che non richiedono ricoveri complessi. Mentre per i casi più gravi e ricoveri più lunghi, i pazienti saranno inviati negli ospedali più grandi.

Altro punto di novità è la rimodulazione dei posti letto per la degenza (ricoveri): 367 quelli tagliati, ma - come spiega l'assessore Faraoni - si tratta «esclusivamente» di quelli «già inattivi o sottoutilizzati, senza alcuna conseguenza quindi sui servizi effettivamente garantiti ai cittadini», assicura Daniela Faraoni.

«Un lavoro di razionalizzazione – sottolinea l’assessore – che ha permesso inoltre, dallo scorso febbraio, di rimettere in funzione 308 posti letto che erano già previsti ma non utilizzati e che oggi sono nuovamente disponibili grazie alla mia determinazione e alla condivisione con i direttori generali.

Nell’ambito di questa revisione, sono stati previsti 207 posti in più per l’oncologia, 47 per la neurochirurgia e altri destinati a neurologia, ortopedia e medicina e chirurgia d’urgenza, aumentando così l’offerta».

In totale sono 13 mila i posti letto nelle strutture pubbliche, a cui si aggiungono i 5mila in quelle private.

«Stiamo ridisegnando - dice l'assessore alla Salute, Daniela Faraoni - la mappa della sanità siciliana tenendo conto delle trasformazioni demografiche e dei nuovi bisogni di salute dei nostri cittadini con l'obiettivo di garantire cure di qualità a tutti e rispettando i tempi di soddisfacimento dei bisogni di salute, riducendo al contempo la migrazione sanitaria verso altre regioni».

Secondo i dati forniti dalla Regione, la popolazione siciliana negli ultimi dieci anni si è ridotta e il sistema sanitario deve adeguarsi alla nuova realtà, rispettando i parametri ministeriali (DM 70/2015) che prevedono 3 posti letto per 1.000 abitanti per acuti e 0,7 per lungodegenza e riabilitazione.

Particolare attenzione è stata dedicata alle emergenze. Il presidio ospedaliero di Siracusa viene elevato a Dea di II livello, mentre l'ospedale di Patti diventa Dea di I livello, rafforzando la capacità di risposta del sistema nelle situazioni critiche.

Non solo: la nuova rete potenzia le cosiddette "reti tempo-dipendenti" - quelle per infarto, ictus e traumi gravi - con nuovi punti di intervento nelle aree più carenti.

«L'obiettivo è garantire che ogni siciliano, indipendentemente da dove viva, possa ricevere cure salvavita nei tempi giusti», spiega l'assessore.

La nuova rete ospedaliera vede protagonisti anche i servizi territoriali: case di comunità, centrali operative territoriali e ospedali di comunità lavoreranno in stretta sinergia con i presidi ospedalieri per creare un sistema davvero integrato, capace di seguire il paziente in ogni momento del suo percorso di cura.

Il documento, che ha già ottenuto il parere favorevole della Conferenza permanente della Programmazione sanitaria, ora deve continuare il suo iter di approvazione: prima alla VI Commissione (Salute) dell'Ars per il parere obbligatorio (ma non vincolante) previsto dalla normativa, per poi tornare in giunta per l'approvazione definitiva. Terminate queste due fasi, il testo passa al ministero della Salute per il via libera finale.

«Confido - dice il presidente della Regione Renato Schifani - che la commissione Salute condivida il Piano e comunque resteremo aperti a qualsiasi forma di dialogo in relazione a future integrazioni o modifiche in corso d’opera. Già mercoledì (17 settembre, ndr) sarò a Roma per proseguire, insieme al ministro della Salute Schillaci, il confronto sul mantenimento del Centro di cardiochirurgia pediatrica di Taormina, che sarà integrato nella nuova Rete».
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