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Primo caso di West Nile in Sicilia: cosa si rischia, i sintomi e come proteggersi

Purtroppo sapevamo sarebbe arrivato: è stato registrato il primo caso di West Nile nell'Isola, vi raccontiamo che è successo e quali sono i sintomi da attenzionare

Balarm
La redazione
  • 25 agosto 2025

Oltre al West Nile, altri virus si trasmettono attraverso le zanzare

Purtroppo sapevamo sarebbe arrivato: è stato registrato il primo caso di West Nile in Sicilia a Messina.

La paziente è una donna di 74 anni che il 21 agosto si è presentata al pronto soccorso dell'ospedale "Papardo" con febbre alta e un forte mal di testa.

La cura antibiotica dopo sei giorni di febbre non ha generato alcun effetto e la donna si è recata al pronto soccorso. Dopo essere stata trasferita nel reparto di Malattie Infettive.

Dopo tutti gli accertamenti, si è arrivati alla diagnosi di West Nile. È quindi scattata la terapia farmacologica in zona di isolamento e sono state attivate tutte le procedure previste dalle direttive ministeriali in materia.

Erano i primi di ottobre del 2022 quando il pittore palermitano Momò Calascibetta moriva a causa del virus delle zanzare West Nile.

A distanza di quasi tre anni, la cosiddetta "Febbre del Nilo" è tornata a spaventare.

Il West Nile è un virus che provoca una malattia denominata: la Febbre del Nilo Occidentale, trasmessa all’uomo principalmente attraverso la puntura di zanzare infette.

Ma quali sono i sintomi?

Il periodo di incubazione dal momento della puntura della zanzara infetta varia fra 2 e 14 giorni, ma può essere anche di 21 giorni nei soggetti con deficit a carico del sistema immunitario.

La maggior parte delle persone infette non mostra alcun sintomo. Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta:
-febbre
-mal di testa
-nausea
-vomito
-linfonodi ingrossati
-sfoghi cutanei.

Questi sintomi possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona.

Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari.

Negli anziani e nelle persone debilitate, invece, la sintomatologia può essere più grave.

I sintomi più gravi si presentano in media in meno dell’1% delle persone infette (1 persona su 150), e comprendono febbre alta, forti mal di testa, debolezza muscolare, disorientamento, tremori, disturbi alla vista, torpore, convulsioni, fino alla paralisi e al coma.

Alcuni effetti neurologici possono essere permanenti. Nei casi più gravi (circa 1 su mille) il virus può causare un’encefalite letale.

«Viene portato dagli uccelli migratori - aveva raccontato a Balarm Antonio Cascio, direttore della Clinica di malattie infettive e tropicali al Policlinico di Palermo - e trasmesso all'uomo dalle zanzare. Ecco perché è più facile che si diffonda in quei luoghi dove è maggiore la loro presenza».

Dunque, per difendersi, non resta che tenere alla larga le zanzare. «Essere prudenti - è il consiglio - vuol dire cercare di stare lontani dai ristagni di acqua, coprirsi il più possibile nelle ore di maggiore presenza di zanzare come la mattina e la sera, usare repellenti».

Come riconoscere il virus non è facile perché la maggior parte delle persone infette non mostra alcun segno. «Fra i casi sintomatici, circa il 20% presenta sintomi leggeri: febbre, mal di testa, nausea, vomito, linfonodi ingrossati, sfoghi cutanei». Ovvero i segnali di una comune influenza.

«Questi sintomi - aggiunge l'infettivologo - possono durare pochi giorni, in rari casi qualche settimana, e possono variare molto a seconda dell’età della persona. Nei bambini è più frequente una febbre leggera, nei giovani la sintomatologia è caratterizzata da febbre mediamente alta, arrossamento degli occhi, mal di testa e dolori muscolari».

Non esiste un vaccino per la febbre West Nile. Attualmente sono allo studio dei vaccini, ma per il momento la prevenzione consiste soprattutto nel ridurre l’esposizione alle punture di zanzare.
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