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Quanto costa andare a scuola: libri sempre più cari, come si può risparmiare a Palermo

Allarme di Federconsumatori: rincari negli ultimi due anni. I prezzi più alti per il primo anno delle superiori. Iniziativa di studenti e famiglie per limitare la spesa

Nicoletta Sanfratello
Studentessa di Lettere classiche
  • 1 settembre 2025

Il mercatino dei libri usati a Palermo

Con la fine dell’estate e il ritorno tra i banchi, le famiglie hanno l'onere di affrontare uno dei problemi più spinosi: il caro libri.

Il diritto allo studio ha costi sempre maggiori. I nuclei familiari sono costretti a spendere centinaia di euro l’anno per mandare i figli a scuola con il corredo adeguato e il materiale necessario.

Secondo l’osservatorio nazionale di Federconsumatori, si è registrato un rincaro del prezzo dei libri di +1,7% rispetto al 2023.

In media, per un ragazzo che si iscrive al primo anno delle superiori, la spesa è aumentata del +13% rispetto al 2024. Si parla di una cifra che si aggira intorno ai 1.400 euro circa considerando l’acquisto di libri di testo, 4 dizionari ed il corredo scolastico collaterale.

Per questo motivo, gli studenti scelgono di autorganizzarsi per rendere questa spesa più accessibile e gravare di meno sulle spalle delle famiglie. Da qualche anno ha infatti luogo a Palermo “Sparagnamo: mercatino del libro usato”, dove gli studenti possono vendere e acquistare volumi usati a metà del prezzo di copertina.

L’iniziativa è animata dai ragazzi del collettivo autonomo Spezza il Silenzio, che fa parte del coordinamento Studenti palermitani. I ragazzi si ritrovano davanti al liceo scientifico Einstein in via Vivaldi, dove hanno allestito il mercatino, dalle 9 alle 12 tutti i giorni della settimana.

«Un’iniziativa che portiamo ormai avanti da diversi anni, per far fronte all’aumento dei costi del materiale scolastico», commenta Gabriele Saeli, del collettivo. «L’obiettivo è organizzarsi dal basso per permettere a tutti l’accesso ai libri e di conseguenza il diritto allo studio».

Non solo un mercatino: «Sparagnamo - continua Saeli - è anche un’occasione per creare momenti di socialità condivisi, per rafforzare la comunità degli studenti. È un mezzo che i ragazzi hanno per incontrarsi, conoscersi e creare un’identità».

Il riscontro? «Assolutamente positivo - commenta -, la partecipazione da parte dei ragazzi e delle famiglie è tantissima. Il mercatino coinvolge tante persone, ogni anno diversi studenti si uniscono per dare una mano».

I risultati di un’organizzazione del genere sono positivi sotto diversi punti di vista. «Da un lato si riescono a ridurre i costi dei libri di testo, comprando usato. Dall’altro si riutilizzano testi che altrimenti verrebbero lasciati a prendere polvere o buttati. Questo crea un circolo virtuoso in cui non si comprano copie nuove ma si riutilizzano i volumi, passandoli da studente in studente».

Spesso però questa organizzazione è ostacolata dai cambi continui di edizione dei testi adottati. «Le edizioni cambiano ogni due anni, ma alcuni professori accettano ugualmente l’edizione precedente».

Quello che spinge gli studenti però non è solo la volontà di fornire un servizio, ma la consapevolezza che il disagio contro cui si organizzano ha radici profonde.

«Sappiamo che il problema del caro libri è sintomo di qualcosa di ben più grande. Stiamo parlando del diritto allo studio e di quanto esso sia effettivamente garantito a tutti. L’iniziativa del mercatino nasce dagli studenti e per gli studenti. Ma mira, anche e soprattutto, a puntare i riflettori su una problematica da anni ignorata che dovrebbe riguardare tutte le istituzioni».
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