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Quattro milioni a 70 Comuni Unesco in Sicilia: a chi vanno i fondi, c'è un assente

L'elenco delle città a cui vanno i fondi, in cui ricadono siti o geo-parchi che tutelano i beni riconosciuti a livello internazionale come patrimonio dell’umanità

Balarm
La redazione
  • 19 giugno 2025

Duomo di Monreale

Un intervento che riconosce e valorizza il ruolo strategico delle realtà locali nella tutela e promozione dei beni riconosciuti a livello internazionale come patrimonio dell’umanità (Unesco), ma anche nella costruzione di percorsi di sviluppo sostenibile, capaci di coniugare memoria, bellezza e innovazione.

L’assessore regionale della Funzione pubblica e delle Autonomie locali Andrea Messina ha firmato un decreto che assegna 4 milioni di euro a 70 Comuni dell’Isola nei cui territori ricadono siti o geo-parchi riconosciuti dall’Unesco.

Le risorse servono a promuovere e sostenere progetti di valorizzazione del patrimonio culturale, artistico e naturalistico, con l’obiettivo di rafforzare l’attrattività di territori che incarnano l’eccellenza dell’identità siciliana.

«Con questo intervento – dice l’assessore delle Autonomie locali Andrea Messina – sosteniamo i Comuni che custodiscono luoghi simbolo della Sicilia. Non solo riconosciamo il loro valore, ma investiamo sulla loro capacità di generare cultura, turismo e sviluppo. È un’azione concreta che mira a creare reti territoriali forti e a valorizzare ciò che rende la nostra terra unica agli occhi del mondo».

La ripartizione dei fondi, sulla base dei criteri stabiliti dalla legge regionale n. 6 del 2015, è avvenuta tenuto conto della popolazione residente nei singoli Comuni.

Le province più rappresentate
Palermo con 23 Comuni - Alimena, Blufi, Bompietro, Caltavuturo, Campofelice di Roccella, Castelbuono, Castellana Sicula, Cefalù, Collesano, Gangi, Geraci Siculo, Gratteri, Isnello, Monreale, Palermo, Petralia Soprana e Petralia Sottana, Polizzi, Pollina, San Mauro Castelverde, Scillato, Sclafani e Valledolmo

Catania con 22 Comuni - fra cui Belpasso, Biancavilla, Bronte, Caltagirone, Castiglione di Sicilia e Catania, Giarre, Linguaglossa, Maletto e Mascali, Militello in Val di Catania, Milo, Nicolosi, Pedara, Piedimonte Etneo, Ragalna, Randazzo, Santa Maria di Licodia, Sant’Alfio, Trecastagni, Viagrande e Zafferana Etnea.

Tra le province siciliane unica assente la provincia di Trapani. Le province di Agrigento e Caltanissetta sono presenti con una città ciascuna, in dettaglio Agrigento e Resuttano (Cl).

Messina riceverà risorse per i comuni di Leni, Lipari, Malfa e Santa Marina Salina. La provincia di Ragusa è presente con Modica, Ragusa e Scicli mentre per la provincia di Siracusa le risorse sono destinate ai Comuni di Cassaro, Ferla, Noto, Palazzolo Acreide, Siracusa e Sortino.

La provincia di Enna riceverà fondi per i Comuni di Aidone, Assoro, Calascibetta, Enna, Leonforte, Nissoria, Piazza Armerina, Valguarnera Caropepe e Villarosa.

L’elenco dettagliato dei Comuni e delle dotazioni finanziarie è consultabile a questo link.

Quattro milioni di euro per i comuni siciliani che insistono sui siti e sull’unico geoparco siciliano Unesco, quello delle Madonie. Il deputato regionale di FI Marco Intravaia, tra i promotori della norma approvata dall’Ars, ha espresso soddisfazione: «Per la Sicilia si tratta di una grande opportunità.

Grazie a queste risorse, i Comuni su cui ricadono beni Unesco potranno sostenere servizi ed interventi di riqualificazione nelle aree interessate. La provincia di Palermo è la più rappresentata, con l’unico Geoparco siciliano, quello delle Madonie, e il percorso Arabo-Normanno che coinvolge i Comuni di Palermo, Monreale e Cefalù.

Questi territori con le loro bellezze sia monumentali che naturalistiche hanno l’occasione di imprimere una spinta decisiva al loro turismo, grazie al richiamo internazionale che i beni Unesco esercitano sui visitatori».
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