ITINERARI E LUOGHI
Un tesoro, un borgo (in Sicilia): il set a cielo aperto candidato a Patrimonio Unesco
Un’iniziativa che punta a valorizzare un territorio unico, dalla Riserva Naturale Orientata di Monte Cofano al borgo di Cornino, fino alla Grotta Mangiapane

Custonaci
Un traguardo ambìto e prestigioso, che si è incamminato nei giorni scorsi dalla sala Spadolini, del Ministero della Cultura, a Roma, dove è stata presentata la proposta per l'inserimento nella lista propositiva nazionale dell'UNESCO come Patrimonio Mondiale dell'Umanità, nella categoria ‘Paesaggio Culturale’.
Un’iniziativa che punta a valorizzare un territorio unico che si estende dalla Riserva Naturale Orientata di Monte Cofano al borgo marinaro di Cornino, fino alla Grotta Mangiapane.
Un momento storico per il territorio, perché la candidatura rappresenta una visione strategica per lo sviluppo della Sicilia Occidentale, che inorgoglisce il primo cittadino, Fabrizio Fonte, sin dal suo insediamento al lavoro per conferire alla sua città il valore che merita, e per promuoverla, sotto l’aspetto turistico e culturale, e l’ex sindaco Giuseppe Bica, oggi Onorevole all’Ars.
«Non si tratta – dicono - solo di ottenere un riconoscimento prestigioso, ma di costruire un modello di turismo sostenibile che generi sviluppo economico per le comunità locali. Custonaci è paesaggio, natura e soprattutto un ecosistema antropico che descrive un'identità culturale».
Il territorio candidato custodisce tesori come il marmo ‘Perlato di Sicilia’ e la Grotta Mangiapane, che ospita ogni anno uno dei presepi viventi più suggestivi d'Italia, mantenendo vive tradizioni secolari.
Il progetto gode del supporto dell'Assessorato Regionale dei Beni Culturali, del Parco Archeologico di Segesta, dell'Università ‘Kore’ di Enna, del Distretto Turistico della Sicilia Occidentale, dell’Unione dei Comuni Elimo-Ericini, del Libero Consorzio Comunale di Trapani e del Club per l'UNESCO Trapani.
Di recente Custonaci ha ospitato una serie di eventi inseriti nel cartellone della quinta edizione di Borghi dei tesori fest, e il centro storico cittadino si è animato di moltissime iniziative: sono state predisposte delle casette di esposizione di prodotti tipici locali oltre a laboratori dove poter apprendere nozioni di base sull’intreccio della cosiddetta palma nana o la realizzazione delle busiate e delle tradizionali cassatelle di ricotta, e delle conferenze di approfondimento sul territorio tra cui una dedicata all’arte rupestre nelle grotte e un’altra dedicata alla presenza di alcuni monumenti megalitici riscontrabili nel territorio.
«È stata un’occasione fondamentale per far scoprire ai visitatori il fascino e la bellezza di questo borgo siciliano e per farne apprezzare il suo ricco patrimonio di cultura e di tradizione.
Quest’anno, come assolute novità – dice il sindaco Fonte - abbiamo inserito anche l’immersione, solo per professionisti, verso la statua della "Stella Maris" interamente realizzata in marmo locale, alta 5 metri e del peso di circa 11 tonnellate, posta su un fondale al largo delle coste di Baia Cornino, e la visita alla ‘vurga’ di Purgatorio, che è un antico bacino di raccolta di acque naturali, che nei decenni passati è stata utilizzata come abbeveratoio per gli animali.
E poi abbiamo riproposto la visita a una cava e al Museo del Marmo e delle Grotte, l’esperienza alla Grotta Mangiapane per grandi e bambini, l’esplorazione speleologica alla Grotta della Clava, la visita al Santuario Maria Santissima di Custonaci e annesso museo Arte e Fede, e il trekking all’interno della Riserva Naturale Orientata di Monte Cofano».
L’iniziativa per il riconoscimento di Patrimonio mondiale dell’Unesco è supportata fortemente dall’assessore ai Beni culturali e all’identità siciliana, Francesco Paolo Scarpinato, che evidenzia come la magia di Custonaci abbia conquistato anche il grande e il piccolo schermo ospitando le riprese di celebri produzioni come "Il Commissario Montalbano", "Makari" e la serie dedicata ai Florio.
Il riconoscimento Unesco, per l’assessore regionale «rappresenterebbe un traguardo importante per la Sicilia, che quest’anno ha già ottenuto due titoli di prestigio quali "Agrigento Capitale italiana della Cultura" e "Gibellina Capitale italiana dell’Arte contemporanea"».
Tra le perle custonacesi, c’è di certo Cornino, il paradiso marino che vanta una baia dalla sabbia dorata, meta estiva di numerosi bagnanti. Un vero paradiso che offre opportunità per sport nautici, escursioni in barca e la pesca nei suoi fondali ricchi.
Cornino si anima con eventi estivi, tornei sportivi e escursioni. Storia, natura e archeologia si intrecciano, e tra radici elime, influenze fenicie e un tocco arabo, la città racconta la sua storia. La natura offre dipinti come la Riserva Naturale di Monte Cofano e il Monte Sparagio, regalando paesaggi spettacolari.
La Riserva di Monte Cofano è un autentico scrigno di tesori, una delle più affascinanti attrazioni naturali del territorio. Circondata dal silenzio e abbracciata da una rigogliosa flora si distingue per la presenza di enormi rocce che si estendono fino al mare. Nella campagna sorgono i 'bagli', antiche strutture rurali, fortificate e con una corte interna.
Custonaci vanta un ricco patrimonio storico e culturale, dalle grotte preistoriche alle stele con figure antropomorfe. Le numerose grotte svelano segreti millenari.
Tra queste, la più famosa è la Grotta Mangiapane che accoglieva, un tempo, una famiglia che, nei primi dell’Ottocento, ha trasformato questo spazio in un piccolo villaggio che oggi diventa il palcoscenico di tradizioni tramandate, ospitando il Museo e il Presepe Vivente. A Custonaci emergono anche misteri archeologici.
Da ammirare è il più antico granaio islamico, un sito archeologico di grande valore. E ancora due imponenti monoliti che segnano il fluire del tempo in sintonia con l'allineamento solare: la Porta del Sole e il Cavallo del Sole. Custonaci è anche una sorta di Stonehenge siciliana ancora tutta da valorizzare. Nel cuore del borgo, l'arte prende vita attraverso la Madonna di Custonaci, una delicata immagine su tavola del 1521. Incorniciata da angeli e vasi baccellati ricchi di spighe, la Madonna in trono con il Bambino è il fulcro del culto.
L'abside del Santuario si presenta imponente, con una tribuna marmorea barocca ornata da una Immacolata in marmo di scuola gaginesca e quattro statue in legno dello scultore Pietro Cannamela. Affreschi di Domenico La Bruna, tele di Giuseppe Felici e la decorazione pittorica di Carlo Righetto arricchiscono il santuario.
Nel Parco Cerriolo, un'esperienza di fede unica si rivela attraverso una Via Crucis con stazioni marmoree. Il Santuario Mariano, risalente alla metà del Cinquecento, simbolo di antico culto e luogo di pellegrinaggio, presenta una facciata con archi ogivali. Il Museo 'Arte e Fede', custodisce una preziosa edicola lignea del XV secolo con la Madonna di Custonaci, stendardi processionali, sculture, dipinti e altro ancora.
La cassa in legno, impiegata nei famosi ‘trasporti’ del Quadro della Madonna di Custonaci verso Erice, è un elemento distintivo di questa tradizione. Il legame eterno tra Custonaci e la Madonna si celebra ogni anno con il suggestivo 'Sbarco'.
La tradizione narra che la Madonna giunse dal mare su una nave veneziana o francese, salvandosi da un naufragio, approdando a Cala Bukutu. Durante festeggiamenti d'agosto, un veliero arriva nella baia illuminata dai fuochi pirotecnici, sbarcando una copia del Quadro. Fedeli con fiaccole accompagnano in processione l'immagine fino al Santuario, rievocando con devozione questo antico evento.
La presenza della Madonna permea il territorio, dalla statua "Regina Pacis" nel Parco Cerriolo, alla 'Stella Maris' posizionata a tredici metri di profondità nelle acque antistanti la Riserva Naturale di Monte Cofano.
Tra le prelibatezze da gustare spiccano il pane cunzato e le carni pregiate locali: vere e proprie stelle gastronomiche che raccontano la passione di questa terra.
La cucina contadina si fa ammirare con le cassatelle di ricotta in brodo, e capretto e agnello arrostiti con profumi di alloro e rosmarino. I dolci, come le sfincie, le cassatelle di ricotta e la pignolata, deliziano il palato.
Un’esperienza culinaria tra mare e campagna, accompagnata da un buon olio e da un ottimo vino locale. I marmi di Custonaci, poi, rivestono un'importanza rilevante dal punto di vista geologico ed economico.
Utilizzati da secoli per adornare opere monumentali come la Reggia di Caserta e la Basilica di San Pietro a Roma, sono diventati famosi nel panorama mondiale.
Il "Museo del Marmo e delle Grotte" raccoglie fotografie e attrezzature di lavoro utilizzate nelle cave di marmo negli anni '50. L'agricoltura e la zootecnia, assieme al settore turistico con hotel, B&B e strutture di ospitalità, conferiscono forza e vitalità all'economia di Custonaci. Una candidatura, dunque, meritata e di sicure speranze.
Ti è piaciuto questo articolo?
Seguici anche sui social
Iscriviti alla newsletter
|
GLI ARTICOLI PIÚ LETTI
-
SOCIAL E WEB
La cicogna prende "Il Volo": chi è il tenore (siciliano) che diventa presto papà