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Quell'insolito dipinto arrivato dalla Spagna: a Scicli si venera un Cristo "in gonnella"

C'è una tradizione tutta spagnola che rivive in una tela del Seicento conservata a Scicli: il Cristo in gonnella è una vera rarità e ormai è un "cult" tra gli appassionati d'arte

  • 26 aprile 2020

Il Cristo in gonnella di Scicli

Di rappresentazioni del Cristo crocifisso ce ne sono a centinaia, l'iconografia cristiana ne è piena. Ma ce n'è una davvero insolita e si trova proprio in Sicilia in uno dei più preziosi gioielli del Barocco isolano, oggi patrimonio dell'UNESCO.

Tra i candidi stucchi e i ricchi affreschi della chiesa di San Giovanni Battista a Scicli si può ammirare una tela che raffigura un Cristo in gonnella, una vera attrazione per chi si reca a visitare la cittadina in provincia di Ragusa.

Una rarità che può essere compresa soltanto andando a ritroso nel tempo fino alla Spagna del Ciquecento, dove ancora oggi si può ammirare il "capostipite" di questa tradizione tutta spagnola: il Cristo di Burgos, una statua lignea unica al mondo ancora oggi conservata nella chiesa madre di Santa Maria di Burgos e attorno alla quale gravitano storie e leggende sui suoi presunti poteri miracolosi. Si racconta che di tanto in tanto abbassi le braccia, sfinito, o che addirittura pianga.
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A partire dall'opera lignea quest'insolita immagine di Gesù si diffuse molto rapidamente in Spagna e furono realizzati numerosissimi dipinti tra cui proprio quello di Scicli, che secondo le testimonianze più attendibili fu donato al monastero delle suore Benedettine che in origine si trovava proprio al fianco della chiesa di San Giovanni Battista e oggi rimpiazzato dal Municipio, il palazzo dove si trova l'ufficio del Commissario Montalbano per intenderci.

Questo "asse" Italia-Spagna si deve in particolare a Donna Giovanna Di Stefano, fondatrice del monastero e moglie di Don Girolamo Ribera, uomo appartenente a una facoltosa famiglia spagnola che si trasferì a Scicli nel Cinquecento.

La tela conservata a Scicli è tanto inusuale quanto suggestiva: dal fondo scuro e profondo emerge la figura di Gesù sulla croce, nel momento massimo di sacrificio e dolore, avvolto in una vera e propria gonna bianca lunga fino alle caviglie e impreziosita da merletti floreali.

Un'immagine che stravolge le tipiche rappresentazioni del Figlio di Dio, che in genere indossa una striscia di stoffa che ne avvolge il bacino (a mo' di "perizoma") o al più la classica tunica senza maniche o a maniche corte tipica della tradizione orientale (chiamata colobium).

Fino a non molto tempo fa si pensava che il Cristo in gonnella di Scicli fosse l'unico in tutta Italia, ma ne è stato scoperto casualmente un "gemello" all'interno di una cappella privata appartenente a una famiglia di Gravedona, in provincia di Como.
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