ITINERARI E LUOGHI
Qui scopri tonnare, oasi naturali e panorami unici: il tour nei borghi sul mare di Sicilia
Una gita alla scoperta dei luoghi più belli del Trapanese, tra autentici tesori e la sua falce di terra che si protende nel mare: vi portiamo in luoghi tutti da scoprire

Baia di Cornino
Con questa lezione ho sempre peregrinato in lungo e largo. Trapani è sicuramente privilegiata, ha autentici tesori a destra e a sinistra della sua falce di terra che si protende nel mare.
Conoscendo il lato sinistro da Birgi a Mozia a Marsala, ho deciso di andare dall’altro lato, un tour tra paesaggi e narrazioni, ignara che quello che mi apprestavo a contemplare, pochi giorni dopo sarebbe stato offeso dal fuoco.
Gli incendi raramente si propagano da soli per autocombustione ma sono dovuti ad eventi, atti, omissioni, incuria che concatenandosi cancellano tratti di paradiso.
È difficile attribuire ragioni e responsabilità perché il fuoco distruggendo tutto cancella, anche le tracce.
È certo però che alla base c’è la responsabilità umana colposa o dolosa: dalle scintille causate dai freni di un treno, al surriscaldamento della marmitta di un’automobile a contatto con l’erba secca.
Da un rogo per bruciare le sterpaglie, alla sigaretta gettata dal finestrino, fino al dolo vero e proprio come “i gesti di rivalsa contro gli altri: vendetta, rabbia, attività venatoria per spostare la selvaggina, o a quella pastorale”.
Non manca in questo elenco la criminalità organizzata che esercitando un controllo sul territorio persegue propri interessi economici. Tra questi, purtroppo, rientra anche il business degli impianti fotovoltaici.
Tornando alla mia escursione nella “grande bellezza” prima del fuoco, la prima tappa è a pochi km da Trapani.
Attraverso il lido San Giuliano, una spiaggia attrezzata con un bel mare ma non sono diretta lì, mi aspetta la stele Virgiliana.
Questo luogo si trova a Pizzolungo, tra le pendici del Monte Erice e il mar Tirreno all’inizio del golfo di Bonagia.
Pizzolungo deve il nome ad un rilievo di roccia allungato, di fronte al mare.
La stele indicherebbe il luogo dove Enea approdò con i profughi da Troia. Qui l’Eroe trovò Aceste, mitico Re Siciliano figlio di un Dio Fluviale e di una troiana Egesta.
Aceste, allevato in Sicilia, tornò a Troia durante la guerra, ma consapevole che nulla avrebbe potuto mutare il destino della città, fece ritorno sull’Isola.
Enea fu accolto con tutti gli onori al suo arrivo, qui morì Anchise il vecchio padre, a cui furono tributati un anno dopo dei giochi funebri.
Devo dire che anche se parliamo di mito, questa stele frustrata dal vento incessante e posta di fronte ad un mare color indaco, emoziona e commuove.
Proseguo il viaggio percorrendo la provinciale, arrivando al “9° Km.” Qui vi sono delle grotte, in quella detta di Polifemo, vi sono delle rappresentazioni in ocra rossa risalenti al 3000 a.C.
Dopo Pizzolungo inizia il golfo di Bonagia, Il nome indica un luogo “favorevole, un buon riparo “.
Qui si può visitare una tonnara composta da un baglio, con una corte centrale dove si trovavano gli spazi per la lavorazione del pesce con gli attrezzi e gli alloggi per i lavoranti.
Particolare è la torre di avvistamento inserita nella struttura e una piccola chiesa con l’immagine del SS. Crocifisso.
Qui una volta il Rais pregava con i marinai prima della mattanza. Al centro del golfo c’è il borgo Marinaro.
Proseguendo si entra nel territorio di Custonaci con il Monte Cofano.
Il mare ovunque è stupendo, ma avvicinandosi sempre di più al Monte con la sua “Riserva Naturale Orientata” (colpita dal devastante incendio), diventa ancora più suggestivo, mi riferisco soprattutto alla baia di Cornino.
Il panorama è unico per la presenza del poderoso monte che sembra adagiato su acque cristalline.
Qui si può scegliere tra una spiaggia soffice e dorata, oppure si può accedere in acqua attraverso la scogliera naturale sulla piazzetta d’ingresso, dove vengono inserite pedane di legno.
Questa opzione è quella che ho preferito, immergersi con il Gigante Cofano a guardia della baia è veramente incantevole. Tutte le calette e spiagge di Custonaci sono però da scoprire.
Dall’altro lato del Monte ad est, inizia il sogno che delizia sensi e cuore con Macari, San Vito lo Capo, di seguito poi Scopello sino a Castellammare del Golfo, luogo molto caro al nostro presidente della Repubblica.
Raccontano che spesso riserva una visita breve e strettamente privata in questo luogo, qui tra l’altro riposa il fratello Piersanti trucidato dalla mafia.
Io preferisco fermarmi da questo lato, lasciare il mare e andare verso l’entroterra. Sono diretta alle Grotte di Scurati a Custonaci. Qui vi sono la Grotta Parpaglione e la Grotta Mangiapane.
In quest’ultima c’è un piccolo borgo inserito nella roccia che sembra così inverosimile da pensare che sia finto.
Originariamente grotta preistorica, fu sino agli anni 50 abitazione, con varie case, della famiglia Mangiapane (da qui il nome). Oggi questo borgo è sede di escursioni, eventi e serate culturali.
Da qui saliamo a Custonaci, costruito intorno al 1500. Nel santuario di Maria Santissima vi è uno splendido dipinto a olio di una Madonna che allatta, oggetto di profonda devozione.
È tardo pomeriggio quando guidati dalla gola, torniamo indietro, puntando verso Dattilo, qui vi sono dei cannoli assolutamente unici.
Il ripieno è di ricotta freschissima poco setacciata e con pochissimo zucchero che si fonde amabilmente con un involucro bruno che la raccoglie. Vi posso assicurare che pur amando le versioni “canoniche”, questo cannolo l’ho trovato meraviglioso.
Siamo alla fine del mini tour, torniamo nella nostra casetta trapanese, ebbri di gusto, mare e bellezza.
È l’ultima sera nella scintillante Trapani autentica scoperta, domani partiremo non senza esserci assicurati prodotti e vini locali, un viaggio a ritroso ci aspetta.
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