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Restaurato e gestito da un privato: (primo) via libera per riaprire il Teatro Garibaldi

La giunta comunale ha approvato la proposta di affidare il gioiello della Kalsa a una fondazione, che dovrà ristrutturarlo. Il testo ora passa al Consiglio comunale

Balarm
La redazione
  • 26 settembre 2025

Il Teatro Garibaldi alla Kalsa

Nuovo importante passo in avanti per la riapertura stabile dello storico Teatro Garibaldi di Palermo. Il gioiello della Kalsa potrà tornare a essere funzionante grazie a una partnership pubblico-privato tra il Comune e la
Fondazione Studio Rizoma.

La proposta, presentata dal vicesindaco e assessore alla Cultura Giampiero Cannella, ha ottenuto il via libera della giunta comunale. Dopo questo primo step, la proposta deve essere ora sottoposta all’approvazione del Consiglio Comunale di Palermo, tappa necessaria per l’avvio operativo del progetto.

La partnership, della durata di otto anni, prevede che la Fondazione si farà carico dei lavori di ristrutturazione dell’immobile, del giardino interno, degli spazi esterni, oltre all’apertura di un bookshop con caffetteria. La gestione culturale del teatro sarà garantita in partnership con l’Amministrazione comunale.

«L’obiettivo del progetto è fare del Teatro Garibaldi un polo culturale baricentrico e inclusivo, all’interno di un’area storicamente significativa e complessa come la Kalsa, contribuendo alla rigenerazione urbana e culturale del centro storico di Palermo.

Con questa amministrazione, il Teatro Garibaldi rinasce e si prepara a vivere una nuova vita, non solo come luogo di spettacolo, ma come spazio vivo di cultura e partecipazione. È il frutto di un rinnovato dialogo con il mondo culturale e le tante associazioni che animano la nostra città, in una visione condivisa che punta alla valorizzazione del patrimonio e al rilancio del centro storico», afferma il sindaco Roberto Lagalla.

«Si tratta di un passo fondamentale che restituisce alla città uno spazio per troppo tempo negato – ha dichiarato l’assessore alla Cultura Giampiero Cannella – e interviene come acceleratore di sviluppo culturale.

Le attività che si svolgeranno all’interno saranno espressione di un dialogo aperto con le realtà associative cittadine, con una condivisione delle scelte strategiche tra Amministrazione comunale e Fondazione Studio Rizoma».
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