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Rivoluzione nella Formazione in Sicilia: esce un nuovo avviso e cambiano tutte le regole

L’avviso è stato presentato a Palermo ed è finanziato con 110 milioni di euro, di cui 105 per le attività formative per persone in cerca di prima occupazione o disoccupate

Balarm
La redazione
  • 2 marzo 2018

L'assessore regionale alla Formazione Roberto Lagalla

Riparte la formazione professionale in Sicilia ma cambia tutto: l'Avviso, che sarà pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale della Regione siciliana entro entro la prima metà di marzo 2018 ed è finanziato con 110 milioni di euro.

Riguarderà le persone in cerca di prima occupazione o disoccupate e, di 110 milioni, 5 milioni sono destinati a persone in esecuzione di pena mentre 105 alle attività formative per le persone in cerca di prima occupazione o disoccupate.

La novità riguarda soprattutto i criteri di accesso: cambia di fatto il modello dell’accesso alla Formazione professionale in Sicilia perchè si sposta la centralità dall’offerta rispetto alla domanda.

A scegliere l'ente e il corso al quale partecipare saranno i destinatari della formazione, i lavoratori disoccupati e le persone in misure detentive e lo faranno attraverso una piattaforma informatica regionale, il vero luogo dove domanda e offerta si incontrano.
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Le risorse sono distribuite per ambito provinciale e per le aree professionali di particolare rilevanza ai fini dell’occupabilità e l'avviso si compone di due fasi.

La prima fase vede gli Enti presentare una specifica offerta formativa sulla base dei profili professionali presenti nel Repertorio regionale delle qualificazioni. Questo è stato aggiornato in seguito a un confronto con il partenariato economico e sociale, avviato nel mese di gennaio, allo scopo di rendere l’offerta formativa integrata con il mercato del lavoro, per aumentare le possibilità occupazionali dei corsisti e per fornire alle imprese le competenze di cui hanno bisogno.

Le offerte degli Enti di formazione accreditati confluire nel catalogo, se corrispondenti ai percorsi previsti dallo stesso repertorio regionale delle qualificazioni.

L’amministrazione allora darà il via a un’istruttoria delle proposte, verificandone la corretta presentazione e la sussistenza dei requisiti richiesti.

La seconda fase vede i destinatari della formazione scegliere i percorsi formativi a cui partecipare e i relativi enti accreditati erogatori in cui farlo.

L'Avviso rivoluziona il sistema: non si finanzia più l'offerta, ma la domanda e i corsi sono spendibili anche a livello nazionale e ci sarà più raccordo col mondo del lavoro.

«Non è l’esito di un lavoro solitario dell’Assessorato alla Pubblica istruzione - spiega l'assessore alla Formazione Roberto Lagalla - siamo in presenza di un aggiornamento del catalogo che è stato definito anche con il contributo del partenarariato economico e sociale e abbiamo tratto la base da questo catalogo per identificare le qualifiche tradizionali e le nuove che faranno parte di questo nuovo bando ed al quale si potrà accedere attraverso una piattaforma regionale così da avere da qui ai prossimi mesi un riavvio delle attività formative bloccate da tempo».

Una “dilaniante vicenda che si è protratta a lungo nel tempo e ha bloccato l'attività" come la definisce Lagalla, ha pregiudicato la qualità della vita di tante persone «Ma ora si riparte».

Il catalogo comprenderà nuove qualifiche e altre entreranno nei successivi bandi, quando saranno autorizzate ed entreranno a far parte dell'Atlante nazionale.

Tra i settori economico-professionali che la Regione intende privilegiare, ci sono i servizi turistici, trasporti e logistica, servizi socio-sanitari, l'agroalimentare, l'energia e l'edilizia.

Per gli 8.500 iscritti all'albo dei formatori (la cifra va decurtata del 10, 12% dei fuorusciti dal bacino per varie ragioni), numero che comprende anche i cosiddetti sportellisti, c'è l'impegno della Regione per il loro reinserimento al lavoro.

«La tutela di questi lavoratori - conclude Lagalla - andrà oltre il loro assorbimento negli enti di formazione, con interventi come l'esodo anticipato e la riqualificazione professionale. Con l'avvio del bando stiamo raccogliendo delle schede conoscitive per confermare o variare la posizione dei formatori all'interno dell'albo. Dobbiamo conciliare le esigenze primarie con l'equità sociale».

Gli enti accreditati sono a oggi oltre 450 e alcune istruttorie sono ancora in corso e comprendono sia quelli finanziati che gli autofinanziati.
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