Sconti in bolletta e riscaldamenti green (anche in Sicilia): c'è il "Conto Termico 3.0"
L'obiettivo è promuovere un sistema più diretto per la richiesta di incentivi, rendendo le opere ad essi collegati più accessibili ad una platea sempre più ampia. Le novità
Come un regalo di Natale in anticipo. È stato Pubblicato in Gazzetta Ufficiale il nuovo decreto Conto Termico 3.0, che andrà ad aggiornare l’attuale decreto in vigore, Conto Termico 2.0, esso apporterà delle modifiche alle norme per l’accesso agli incentivi dedicati alle opere di efficienza energetica, a partire dal 25 dicembre 2025 quando il nuovo Decreto entrerà in vigore, apportando diverse novità alle norme di accesso ai nuovi incentivi per la realizzazione di opere prestabilite.
L'obiettivo è promuovere un sistema più diretto per la richiesta di incentivi, rendendo le opere ad essi collegati più accessibili ad una platea sempre più ampia; questo ridurrebbe il consumo energetico in diversi settori di più difficile intervento. Tra le novità del nuovo decreto si nota appunto un ampliamento delle classi idonee a richiedere l’incentivo, includendo oltre ai pubblici e ai privati, gli enti del terzo settore, equiparati alle amministrazioni pubbliche: una buona strategia per incentivare la riduzione dei consumi poiché gli enti del terzo settore incidono per una buona fetta sui consumi del Paese, al pari del pubblico e delle industrie.
La copertura riconosciuta si aggira intorno al 65% che arriva fino al 100% per interventi su edifici pubblici in comuni fino a 15.000 abitanti e per determinati centri come ospedali, scuole pubbliche e strutture sanitarie pubbliche come anche strutture residenziali di cura, assistenza o ricovero.
Rispetto all’attuale Conto termico 2.0 in vigore è stato modificato l’elenco di interventi per l’efficientamento energetico che possono essere realizzati; in questo elenco rimangono lavori per migliorare l’isolamento termico degli edifici come la realizzazione del cappotto sui prospetti e la sostituzione degli infissi con nuovi a taglio termico, cioè interventi che permettano un isolamento degli ambienti interni rispetto all’esterno per permettere di mantenere più facilmente il calore all’interno in inverno o il fresco in estate, riducendo quindi significativamente i costi legati al riscaldamento e al raffrescamento.
Tra le opere incentivabili vi sono anche gli impianti di produzione di energia termica da fonti rinnovabili su cui il nuovo decreto punta maggiormente; infatti sembra che si miri a promuovere l’uso di fonti rinnovabili per la produzione di calore per i riscaldamenti invernali combinati anche per la produzione di acqua calda sanitaria; gli impianti incentivabili sono gli impianti termici fotovoltaici che sfruttano l’energia del sole per produrre calore per impianti caloriferi e sono anche incentivati impianti che sfruttano l’energia geotermica per il medesimo scopo.
Nel piano di incentivi risultano assenti le opere per l’istallazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica con sistemi di accumulo; essi infatti risultano privi di forme di incentivi per questi tipi di impianti da soli; sovvenzionamenti per impianti fotovoltaici sono previsti solamente se istallati congiuntamente alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con nuovi impianti per la climatizzazione con pompe di calore elettriche; lo scopo è quello di sfruttare la produzione di energia elettrica con impianti fotovoltaici, non solamente per l’alimentazione elettrica, ma anche per abbattere l’impatto dei costi di riscaldamento che in questo modo verrebbero compensati dall’energia prodotta durante il giorno dai pannelli.
Un'altra importante novità è la possibilità di realizzare le opere sia in edifici residenziali sia in quelli non residenziali; in questo modo anche uffici, esercizi commerciali e strutture produttive potrebbero attuare molte delle opere previste dal decreto così da abbattere i costi e ridurre il proprio impatto ambientale.
Gli incentivi sono supportati da un investimento annuale di 900 milioni di euro di cui 500 dedicati ai privati. Verranno gestiti operativamente dal Gestore dei servizi Energetici (GSE) e prevedono un meccanismo per cui se la somma di incentivazione prevista per una determinata opera realizzata dovesse risultare pari o inferiore a 5000 euro il pagamento verrà erogato in un'unica soluzione così da coprire parte delle spese effettuate; se però la somma dell’incentivo dovesse essere superiore il pagamento sarà erogato tramite rate annuali per una durata prevista tra due e cinque anni, secondo la quota delle spese effettuate.
Il decreto studiato punta ad ampliare le possibilità attuabili per l’abbattimento dei consumi di combustibili fossili rendendole accessibili ad una platea più vasta e con meccanismi semplificati che tengono conto dell’avanzamento dei tempi.
L'obiettivo è promuovere un sistema più diretto per la richiesta di incentivi, rendendo le opere ad essi collegati più accessibili ad una platea sempre più ampia; questo ridurrebbe il consumo energetico in diversi settori di più difficile intervento. Tra le novità del nuovo decreto si nota appunto un ampliamento delle classi idonee a richiedere l’incentivo, includendo oltre ai pubblici e ai privati, gli enti del terzo settore, equiparati alle amministrazioni pubbliche: una buona strategia per incentivare la riduzione dei consumi poiché gli enti del terzo settore incidono per una buona fetta sui consumi del Paese, al pari del pubblico e delle industrie.
La copertura riconosciuta si aggira intorno al 65% che arriva fino al 100% per interventi su edifici pubblici in comuni fino a 15.000 abitanti e per determinati centri come ospedali, scuole pubbliche e strutture sanitarie pubbliche come anche strutture residenziali di cura, assistenza o ricovero.
Rispetto all’attuale Conto termico 2.0 in vigore è stato modificato l’elenco di interventi per l’efficientamento energetico che possono essere realizzati; in questo elenco rimangono lavori per migliorare l’isolamento termico degli edifici come la realizzazione del cappotto sui prospetti e la sostituzione degli infissi con nuovi a taglio termico, cioè interventi che permettano un isolamento degli ambienti interni rispetto all’esterno per permettere di mantenere più facilmente il calore all’interno in inverno o il fresco in estate, riducendo quindi significativamente i costi legati al riscaldamento e al raffrescamento.
Tra le opere incentivabili vi sono anche gli impianti di produzione di energia termica da fonti rinnovabili su cui il nuovo decreto punta maggiormente; infatti sembra che si miri a promuovere l’uso di fonti rinnovabili per la produzione di calore per i riscaldamenti invernali combinati anche per la produzione di acqua calda sanitaria; gli impianti incentivabili sono gli impianti termici fotovoltaici che sfruttano l’energia del sole per produrre calore per impianti caloriferi e sono anche incentivati impianti che sfruttano l’energia geotermica per il medesimo scopo.
Nel piano di incentivi risultano assenti le opere per l’istallazione di impianti fotovoltaici per la produzione di energia elettrica con sistemi di accumulo; essi infatti risultano privi di forme di incentivi per questi tipi di impianti da soli; sovvenzionamenti per impianti fotovoltaici sono previsti solamente se istallati congiuntamente alla sostituzione di impianti di climatizzazione invernale con nuovi impianti per la climatizzazione con pompe di calore elettriche; lo scopo è quello di sfruttare la produzione di energia elettrica con impianti fotovoltaici, non solamente per l’alimentazione elettrica, ma anche per abbattere l’impatto dei costi di riscaldamento che in questo modo verrebbero compensati dall’energia prodotta durante il giorno dai pannelli.
Un'altra importante novità è la possibilità di realizzare le opere sia in edifici residenziali sia in quelli non residenziali; in questo modo anche uffici, esercizi commerciali e strutture produttive potrebbero attuare molte delle opere previste dal decreto così da abbattere i costi e ridurre il proprio impatto ambientale.
Gli incentivi sono supportati da un investimento annuale di 900 milioni di euro di cui 500 dedicati ai privati. Verranno gestiti operativamente dal Gestore dei servizi Energetici (GSE) e prevedono un meccanismo per cui se la somma di incentivazione prevista per una determinata opera realizzata dovesse risultare pari o inferiore a 5000 euro il pagamento verrà erogato in un'unica soluzione così da coprire parte delle spese effettuate; se però la somma dell’incentivo dovesse essere superiore il pagamento sarà erogato tramite rate annuali per una durata prevista tra due e cinque anni, secondo la quota delle spese effettuate.
Il decreto studiato punta ad ampliare le possibilità attuabili per l’abbattimento dei consumi di combustibili fossili rendendole accessibili ad una platea più vasta e con meccanismi semplificati che tengono conto dell’avanzamento dei tempi.
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