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Scontro su Tardino (e porti), tutto il mondo è paese: FI e Lega non litigano solo in Sicilia

L'ex europarlamentare si è insediata alla guida dell'Autorità portuale, ma Schifani farà ricorso al Tar. Anche altre nomine al centro delle polemiche nel centrodestra

Luca La Mantia
Giornalista
  • 21 agosto 2025

Annalisa Tardino, nel suo primo giorno di lavoro da commissario dell'Autorità di sistema portuale della Sicilia occidentale

Lo scontro su Annalisa Tardino non è solo una singolar tenzone tutta siciliana tra Renato Schifani e Matteo Salvini. Forza Italia e Lega, infatti, litigano sui porti anche oltre lo Stretto, giusto per indicare un luogo tanto caro al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.

Così, nel giorno in cui l'ex europarlamentare si è seduta per la prima volta nella poltrona più importante dell'Autorità di sistema portuale del mare di Sicilia occidentale, provocando polemiche e mal di pancia, un altro scontro si consuma in Campania.

Pochi giorni fa, infatti, Eliseo Cuccaro è stato scelto da Salvini per ricoprire il ruolo di presidente dell'Autorità portuale di Napoli e Salerno, una nomina che anche lì Forza Italia non ha affatto gradito.

Pure in questo caso, come per la Tardino, i motivi ufficiali dello scontro non sono legati al giudizio sulla persona, ma a presunte illegitimità nel ruolo da ricoprire. Francesco Maria Rubano, parlamentare beneventano e vicesegretario regionale di Forza Italia, ha scritto al presidente della Commissione Lavori pubblici e Trasporti del Senato Claudio Fazzone.

«Ci sono evidenti profili di incompatibilità sull'indicato a presidente del porto di Napoli e Salerno - ha sottolineato -. È in gioco la credibilità delle istituzioni e non possiamo permettere che su un nodo strategico come i porti campani pesino conflitti di interesse. Porremo con forza la questione, perché penso davvero che questa indicazione debba essere rivista».

Tra Forza Italia e Lega, dunque, lo scontro sui porti non può essere circoscritto solo alla Sicilia occidentale e al nome di Annalisa Tardino, segno che alla base ci sono ragioni ben più profonde.

Intanto, nonostante le polemiche, l'ex parlamentare europea della Lega si è accomodata sulla poltrona sulla quale dal 2017 sedeva Pasqualino Monti. Un'eredità pesante per lei, visti i risultati raggiunti dal suo predecessore e la stima bipartisan di cui ha goduto.

«Nessun tipo di problema - ha commentato Annalisa Tardino in una intervista alla Tgr Rai Sicilia-. Anzi ci tengo personalmente a che ci sia un'assoluta continuità amministrativa e gestionale di un ente che ha lavorato benissimo. Pasqualino continuerà a essere commissario straordinario per le opere dell'interfaccia porto-città e del bacino di carenaggio nonostante i suoi innumerevoli impegni in Enav».

Al centro dello scontro politico ci sarebbero i suoi requisiti. Ma lei ha risposto in modo secco: «Faccio l'avvocato dal 2006, sono anche dottore di ricerca, ho dei master post-laurea. Sono stata membro della commissione Giustizia, della commissione Pesca e della commissione Trasporti».

Annalisa Tardino, 46 anni di Licata, ex eurodeputata della Lega, è stata fortemente voluta da Salvini alla guida dell'Autorità portuale della Sicilia occidentale. Il suo trascorso, però, secondo il presidente della Regione Renato Schifani non è sufficiente ad avere i titoli necessari per il ruolo di commissario dell'Autorità portuale.

Tanto che il governatore, una volta appresa la notizia della nomina da parte di Salvini, sarebbe rientrato a Palermo per occuparsi in prima persona, assieme ai legali della Regione, della stesura del ricorso al Tar Sicilia. Secondo Palazzo d'Orleans ci sarebbero diversi profili di illegittimità, anche nella procedura.

Schifani, che al posto della Tardino avrebbe preferito Luca Lupi, segretario generale con Monti, contesta al ministero dei Trasporti anche la mancata concertazione con la Regione. La Tardino, invece, getta acqua sul fuoco. «Io e Schifani al momento non abbiamo avuto occasione di sentirci, ma certamente ci lavoreremo».
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