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Se Chat GPT parla in siciliano (e ti corregge pure): cos'è e come funziona "TrinacrIA"

Può sembrare qualcosa di paradossale, ma si tratta invece di un ambizioso progetto portato avanti da un giovane laureato in ingegneria informatica palermitano

Ferdinando Lo Monaco
Studente di Scienze della Comunicazione
  • 19 settembre 2025

Persona generica col telefono

Vi immaginate se ChatGPT fosse interamente in siciliano? Può sembrare qualcosa di paradossale, ma si tratta invece di un ambizioso progetto portato avanti da un giovane laureato in ingegneria informatica palermitano. Il progetto ha il nome di TrinacrIA, e si tratta di un’intelligenza artificiale interamente in lingua siciliana.

Ma come funziona? E perché dovremmo sentire la necessita di uno strumento simile? A spiegarcelo è Marcello Pardo, a capo dello sviluppo del progetto:

«TrinacrIA è un progetto di intelligenza artificiale interamente dedicato alla lingua siciliana. Non si limita a tradurre: l’IA sarà in grado di generare testi in siciliano in modo naturale, fluido e coerente con il contesto. Inoltre, aiuterà a correggere la sintassi e l’ortografia, restituendo frasi pulite e ben strutturate, così da valorizzare la lingua anche in ambiti formali, accademici e culturali».

L’obiettivo che si pone l’intelligenza artificiale non è dunque meramente tecnologico, ma anche culturale.

Uno dei fattori cardine è infatti quello di preservare la lingua siciliana:

«Il siciliano – continua Pardo - come molte lingue a basso resourcing, rischia di essere sempre meno utilizzato, soprattutto tra le nuove generazioni. Le grandi intelligenze artificiali sono addestrate principalmente su lingue ad alta diffusione come inglese, spagnolo, francese o italiano.

Di conseguenza, non riescono a riconoscere e trattare correttamente il siciliano: lo riducono a un errore linguistico o lo etichettano come semplice variante dialettale. Creare un’IA dedicata al siciliano non significa soltanto sviluppare uno strumento tecnologico, ma compiere un atto di tutela e rilancio culturale».

TrinacrIA nasce quindi per colmare un vuoto: dare alla lingua siciliana gli stessi strumenti digitali e le stesse possibilità che oggi hanno le lingue più diffuse al mondo, riconoscendo che possiedono lo stesso valore, la stessa dignità e la stessa capacità di esprimere pensiero, cultura e identità.

Uno strumento estremamente utile anche per la ricerca linguistica, in quanto TrinacrIA fornirà un corpus digitale unico in siciliano, accessibile e continuamente aggiornabile, prezioso per linguisti, sociologi, storici e non solo.

Oltre a questo: permetterà di osservare l’evoluzione della lingua, diventerà uno strumento per la costruzione di dizionari, traduttori e analisi comparate e renderà possibile fare esperimenti di linguistica computazionale su una lingua finora trascurata.

Ma questa intelligenza artificiale sarà gratuita o necessiterà di una sottoscrizione a un abbonamento? A scansare ogni equivoco è Marcello Pardo, che dichiara:

«TrinacrIA sarà completamente gratuita. Il motivo è chiaro: l’obiettivo non è il guadagno, ma la tutela, la diffusione e la valorizzazione del siciliano. Per questo motivo il progetto sarà libero e open source, in modo da garantire un accesso democratico al sapere ed essere uno strumento di collaborazione comunitaria».

Il progetto è attualmente in fase di sviluppo. Pe visionare i progressi non bisognerà fare altro che andare sul sito ufficiale di TrinacrIA.
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