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Si chiama "Festa della donna" ma è molto di più: ecco perché si celebra in tutto il mondo

L'origine della Giornata internazionale dei diritti della donna, risale agli inizi del '900 ma in Italia si festeggia dal 1922 con l'omaggio, solo da noi, del fiore della mimosa

Balarm
La redazione
  • 8 marzo 2021

È tra le ricorrenze festeggiate in tutto il mondo ma forse non a tutti è noto perché, proprio l’8 marzo, sia la Giornata internazionale dei diritti della donna.

Per quanto erroneamente venga chiamata “Festa della donna”, della leggerezza della festa questa data non ha nulla, è invece l’occasione per ricordare le conquiste sociali e la lotta verso le discriminazioni di cui è stato, ed è ancora oggetto, il genere femminile.

La prima Giornata Nazionale della donna venne celebrata il 28 febbraio 1909 negli Stati Uniti per iniziativa del Partito Socialista Americano.

La data dell’8 marzo, va da sé, non fu casuale: l’anno prima, infatti, nel 1908, migliaia di camiciaie newyorkesi scioperarono rivendicando con forza migliori condizioni di lavoro.

In seguito la ricorrenza venne introdotta anche in Europa sotto l'impulso dell'Internazionale Socialista, che, durante lo svolgimento del congresso di Copenhagen, decise di istituire la Giornata internazionale della donna per promuoverne i loro diritti e per sostenere la campagna in favore del suffragio universale.
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In quel momento, seguendo il modello statunitense, la sua celebrazione venne fissata l'ultima domenica di febbraio.

Austria, Danimarca, Germania e Svizzera, nel 1911, furono i primi Paesi del vecchio continente a celebrare tale giornata.

Fu solamente nel 1914 che si celebrò per la prima volta la festa l'8 marzo; tre anni dopo, a San Pietroburgo, le donne protestarono per chiedere a gran voce la fine della guerra: fu quella una delle prime manifestazioni della cosiddetta "rivoluzione di febbraio” seguita, quattro giorni dopo, dalla caduta dello zar.

Il governo provvisorio concesse alle donne il diritto di voto e, dopo la rivoluzione bolsevica, fu Vladimir Lenin a istituire l'8 marzo come festività ufficiale.

In Italia la prima Giornata internazionale della donna è stata festeggiata il 22 marzo 1922, su iniziativa del Partito Comunista Italiano e dell’Unione delle Donne in Italia (UDI).

Soltanto nel 1946, su proposta di Teresa Noce, Rita Montagnana e Teresa Mattei, è stata invece individuata la mimosa come suo simbolo ufficiale.

Una scelta che si deve alla stagione di fioritura di questo fiore, che avviene sempre nei primi giorni di marzo, e ai suoi costi.

Il giallo, infatti, è il colore che rappresenta il passaggio dalla morte alla vita, diventando così metafora delle donne che si sono battute per l'uguaglianza di genere.

Secondo i racconti dell’epoca, inizialmente si voleva usare come fiore simbolo della festa la violetta, un fiore con una lunga tradizione nella sinistra europea.

Alcune dirigenti del Partito Comunista però si opposero perché la violetta era un fiore costoso e difficile da trovare, e si veniva fuori dalla Seconda Guerra Mondiale.

La Mattei propose quindi la mimosa e da allora la tradizione è rimasta immutata.
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