Sui Nebrodi il primo aquilotto reale (col Gps): la Sicilia dà nuova speranza alla specie
Un incredibile risultato delle campagne di conservazione delle specie selvatiche: i biologi hanno dotato un pulcino di un GPS per seguirlo: come vederlo

Un esemplare di Aquila reale
L'intervento di marcatura è stato effettuato da un team di esperti dell’Ispra, lo scorso 15 luglio, nell'ambito del progetto europeo "Life Abilas", che ha lo scopo di studiare le interazioni tra aquila reale (Aquila chrysaetos) e aquila di bonelli (Aquila fasciata), tra i rapaci diurni più grandi del Mediterraneo.
Per monitorare i movimenti del pulcino, gli scienziati lo hanno dotato di un GPS, mentre il suo nido – come abitudine per quanto riguarda il Parco dei Nebrodi – è stato dotato di una videocamera, che fornisce una diretta streaming continua, a cui si può accedere tramite questo link.
L’aquila reale è una delle specie di rapaci più vulnerabili della Sicilia, a seguito della perdita del suo areale, per il bracconaggio e la diffusione di bocconi avvelenati nel suo territorio.
Secondo le informazioni fornite dal Parco dei Nebrodi, questa specie è sedentaria e dispone di un periodo riproduttivo piuttosto lungo: inizia infatti in inverno con i voli di corteggiamento, mentre a marzo avvengono le deposizioni.
All’interno del territorio del Parco ne esistono tre coppie e ciò dimostra l’importanza dei Nebrodi per la salvaguardia della biodiversità siciliana. A confermarlo è lo stesso commissario straordinario del Parco, Alfonso Di Piazza, che ai giornalisti a dichiarato «siamo molto orgogliosi di questo risultato, che conferma la buona riuscita del nostro lavoro e il ruolo centrale del Parco nella tutela della fauna selvatica».
Dello stesso avviso è l'assessore regionale al Territorio e Ambiente, Giusy Savarino, che ha sottolineato l’importanza della collaborazione tra le istituzioni scientifiche, il volontariato, i gruppi di ricerca e la politica per la tutela del territorio.
«Nel collocare la webcam» chiarisce l’ente Parco dei Nebrodi «sono state prese, da parte del personale formato da esperti, tutte le precauzioni dovute per non arrecare nessun disturbo alla coppia di aquile. Tutte le operazioni, infatti, sono state realizzate fuori dal periodo riproduttivo dell'imponente rapace.
Naturalmente si tratta di un'applicazione in itinere che potrà essere modificata al fine di migliorare la qualità delle immagini permettendo di ottenere informazioni preziose anche per il mondo accademico».
Al momento gli esperti attendono che l’aquilotto intraprenda il primo volo. In media i pulcini di aquila reale rimangono nel nido per circa tre mesi dopo la schiusa, esercitandosi al volo dopo circa due mesi. Essi diventano completamente indipendenti verso i 3-6 mesi di età ma possono continuare a frequentare il nido dei genitori anche nei mesi successivi.
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