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Tour tra i paesaggi sommersi della Sicilia: magici panorami "sospesi" sotto il mare

Vi portiamo a fare un viaggio "sotto" le splendide coste della Sicilia a caccia delle meraviglie dei fondali con lo swimtrekking, che unisce sport a divertimento

Giovanna Gebbia
Esperta di turismo relazionale
  • 20 ottobre 2022

Litorale del Plemmirio (Siracusa)

La Sicilia è l'isola più grande del Mediterraneo, circondata dai mari che prendono nomi diversi, affacciata a nord sul Mar Tirreno, ad est sullo Ionio, divisa dell’Italia dallo stretto e dall’Africa dal canale di Sicilia e la sua forma ricorda quella di un triangolo che ha come vertici Capo passero o Porto palo a sud est, Capo Boeo a nord ovest, Capo Peloro a sud est, il vertice alto.

E proprio da tutto questo "mare" è venuta fuori la bellezza di coste straordinarie, acque che nascondono fondali, regno di una biodiversità marina tra fauna e flora che si regge su equilibri naturali sempre più fragili e delicati che rischiano di spezzarsi a causa dei cambiamenti climatici e dell’impatto umano.

Questa premessa vi sembrerà non avere nulla a che fare con quello che raccontiamo, al contrario, leggendo più in avanti, vi chiarirà come è perfettamente contestualizzata nella tradizione e nella storia che lega questa terra al mare storicamente e umanamente.
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La Sicilia, il mare e l’uomo, un legame a partire dalla sussistenza nutrizionale della pesca agli sbarchi di etnie di popoli differenti, ai miti delle più antiche epopee, per arrivare a leggende come Colapesce e uomini leggendari come Enzo Maiorca. E poi l’immaginario collettivo che resiste, anzi irresistibile, che la Sicilia è "mare" in senso strettamente turistico: spiagge e calette dove prendere il sole e fare bagni in acque da sogno, sapori indimenticabili, paesaggi da cartolina: la vacanza perfetta.

Ed proprio da qui - ma abbiamo fatto il giro largo - che prende ispirazione il progetto di turismo sostenibile dell’associazione Swimming trekking di Siracusa, in collaborazione con Legambiente. A raccontarlo è Francesco Corbino – detto Ciccio per gli amici - guida ambientale escursionistica e marina esperta e socio AIGAE Intanto cos’è lo swingtrekking?

È una vera e propria attività in natura, solo che invece di battere i piedi per terra si battono in acqua e come per quello terrestre il percorso in mare segue itinerari alla scoperta di un paesaggio sommerso fatto di fondali e panorami sospesi sotto piuttosto che sopra.

Da dove nasce il vostro progetto e quali sono le aperture e gli sviluppi sul territorio? «Il progetto di fare trekking nuotando, lo swingtrekking appunto, nasce dall’esigenza di coniugare insieme il turismo con la sostenibilità, due cose che possono stare perfettamente insieme se condividono il valore naturalistico dei luoghi in un ottica di rispetto e protezione degli stessi.

Un turismo sostenibile, rispettoso dell'ambiente, che si pone oltre alla fruizione dell'ambiente marino, anche l’obiettivo di collegare la costa all’entroterra in tutto un contesto che include natura, valorizzazione dell'aspetto enogastronomico, quello archeologico e paesaggistico, storico e culturale».

Quindi percorsi archeologici, e nelle riserve naturali, visite a borghi e paesi, visite a cantine a aziende agricole, un'offerta turistica originale e diversa che punta a valorizzare la Sicilia in tutti i suoi aspetti … e lo fa rigorosamente a nuoto. Ed il primo appuntamento si è svolto nello scorso agosto il "Plemmirio Camp di Swimtrekking" tenuto in collaborazione con l'Area marina protetta del Plemmirio, uno dei luoghi più belli e paesaggisticamente più affascinanti della costa siciliana.

«Grazie alla disponibilità della presidentessa dell'AMP Plemmirio Patrizia Maiorca, a Sabrina Zappalà direttrice dell'AMP che hanno voluto e creduto in questo evento e ci ha sostenuto costantemente anche dal punto di vista logistico e tecnico, alla biologa Linda Pasolli che ci ha dedicato una giornata mostrandoci alcuni segreti subacquei del Plemmirio e a tutto il personale dell'AMP Plemmirio».

Il gruppo ha nuotato con una media di 5 kilometri al giorno spingendosi fino all'estremo sud attorno all'isola di Capo Passero, Marzamemi, Vendicari, Calamosche, Arenella, Ognina, Cala Zaffiro, Terrauzza, Pillirina, Ortigia, queste alcune delle mete raggiunte.

Un'esperienza a tu per tu con il mare, resa possibile anche grazie all'aiuto di Federico Franconi, apneista esperto. Con un totale di circa 30 kilometri nuotati tra le coste siracusane, includendo la mappatura delle specie marine incontrate e la pulizia delle spiagge dalle plastiche il primo campo è stato un vero successo.

Questo è un progetto pilota destinato a ripetersi e replicarsi in più edizioni, replicabile in tutto il periplo dell’isola? «Esattamente: lo swimtrekking è un modo di fare turismo coniugando insieme attività fisica e divertimento, sport e vacanza insieme, scoprendo la nostra ospitalità, la nostra cultura e la natura, fruendo in maniera attiva, divertente e consapevole la vacanza».

Quindi se questo ottobre tiene ancora la coda estiva fronte sole, perché non approfittare ancora di bagni mediterranei e darsi allo swimtrekking?! Del resto recita un noto pay off: Sicilia di tutto, di più!
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