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Tra quartieri medievali e arabi: Sambuca di Sicilia lancia l'iniziativa "Case a un euro"

Il Comune agrigentino punta ad incentivare il turismo, al recupero del patrimonio urbanistico e architettonico e a contrastare lo spopolamento dei centri storici

Balarm
La redazione
  • 12 aprile 2018

Sambuca di Sicilia (Agrigento)

Dopo Salemi, Mussomeli, Gangi e Regalbuto anche a Sambuca di Sicilia è possibile diventare proprietari di casa con un solo euro.

L’iniziativa, lanciata dal piccolo Comune agrigentino, che nel 2016 ha vinto il titolo il titolo di «Borgo dei Borghi», punta ad incentivare il turismo, al recupero del patrimonio urbanistico e architettonico e a contrastare lo spopolamento dei centri storici.

Il bando per partecipare all’acquisto della casa ad un euro scade il prossimo 2 maggio: base d'asta 1 euro, cauzione da 5mila euro a garanzia della ristrutturazione per 17 unità edilizie e impegno a completare i lavori entro tre anni.

Le unità edilizie si trovano tutte nel centro storico e nel caratteristico quartiere arabo dei sette vicoli. Così Sambuca si aggiunge quindi ai Comuni che in passato hanno sperimentato il Progetto “Case a 1 euro”.

Una iniziativa che potenzialmente potrebbe dare una scossa al mercato immobiliare facilitando l’accesso alle case di proprietà ai giovani, per i quali la possibilità di poter accedere ad un mutuo è spesso impossibile.
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Così paesini destinati ad essere, quando va bene, solo luoghi dormitorio, con case a 1 euro, potrebbero tornare a respirare. Questa almeno è l’intenzione.

Nell’ottica del rilancio del turismo l’immobile, infatti, potrebbe essere riqualificato con un piccolo hotel, un B&B, o si potrebbe addirittura pensare ad un progetto più ampio che coinvolga anche più immobili all’interno dello stesso paese con la possibilità di creare un albergo diffuso.

Insomma le possibilità e i risvolti sono molteplici e molto interessanti. Intanto, c’è chi su Sambuca ha già investito come l’azienda californiana Airbnb che ha ha realizzato per l’Italia del Sud una casa d’artista all’interno di Palazzo Pannitteri, trasforma le sale del Museo archeologico che ospita i reperti archeologici provenienti dagli scavi del Monte Adranone in una struttura ricettiva.

Un’opera concreta che andrà a incrementare il tasso di turismo nel borgo medievale simbolo del multiculturalismo siciliano, opera che però lascerà intatta la struttura museale.
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