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Tre corsie, una pista ciclabile e "isole verdi": via Roma cambia volto, ecco come sarà

L'asse nobile della città va verso una nuova configurazione. L'intervista all'ingegnere Salvo Volo titolare della ditta che ha vinto la gara d'appalto. I dettagli

Federica Dolce
Avvocato e scrittrice
  • 9 maggio 2025

Palermo cambia passo, anzi… cambia corsia. Lo fa nel cuore della città, lungo l’asse nobile di via Roma, dove un ambizioso progetto di riqualificazione urbana sta ridisegnando non solo lo spazio fisico, ma anche il modo di vivere e attraversare la città. E lo fa mettendo al centro una parola chiave che oggi più che mai è sinonimo di futuro: mobilità dolce.

La nuova pista ciclabile che si snoda per circa due chilometri lungo via Roma non è solo una striscia di asfalto dipinta di rosso. È il simbolo di una Palermo che guarda avanti, che sceglie di muoversi con rispetto per l’ambiente, che abbraccia l’idea di una città più vivibile, più sicura, più sana.

Una città dove pedoni, ciclisti e automobilisti possano convivere in armonia, ciascuno con il proprio spazio, ciascuno con la propria dignità.

L’intervento è il risultato di un’apposita gara d’appalto, vinta dalla Volo Ingegneria, una società di ingegneri e architetti diretta dall’ingegnere Salvo Volo, professionista palermitano con una lunga esperienza nella progettazione di infrastrutture viarie sostenibili.

Al contempo il progetto di fattibilità tecnica ed economica è in fase di completamento e, una volta approvato, richiederà la progettazione esecutiva di dettaglio.

Una soddisfazione doppia per lo studio Volo, perché non solo si tratta di un progetto innovativo, ma anche di un’eccellenza locale che si mette al servizio della città.

«Abbiamo immaginato una via Roma moderna, ma rispettosa del suo valore storico e della sua funzione urbana – spiega l’ingegnere Salvo Volo – un luogo che risponda alle esigenze di oggi e, allo stesso tempo, sappia proiettarsi verso un domani più sostenibile e condiviso».

Quindi una nuova configurazione per una via storica.

Via Roma, con la sua carreggiata storicamente ampia, cambia pelle: da due corsie per senso di marcia a tre corsie da 3 metri l’una, di cui due in direzione piazza Don Sturzo – per sostenere i flussi più intensi – e una in direzione piazza Giulio Cesare.

Sul lato valle, adiacente alla piazza San Domenico, prende vita la nuova pista ciclabile a doppio senso, larga 2,5 metri e protetta da un cordolo in pietra di Billiemi. Un dettaglio, questo, che racconta tanto: il progetto è moderno, ma non dimentica la bellezza e la storia della nostra città.

Il progetto prevede una pista per biciclette in sede protetta, che garantisce la sicurezza in una moderna visione di sostenibilità.

Infatti, la pista ciclabile è solo la punta dell’iceberg. Attorno ad essa ruotano interventi che puntano a migliorare il comfort urbano, la sicurezza stradale e la resilienza idraulica della città.

L’intera piattaforma stradale sarà, infatti completamente rinnovata, con un manto più performante e con una superficie drenante per la pista ciclabile. E ancora: attraversamenti pedonali più visibili, illuminati da pali smart e segnati su sfondo rosso, per una città che non solo si muove meglio, ma si muove in modo più sicuro.

Una delle innovazioni più affascinanti è l’introduzione di pavimentazioni permeabili. Queste superfici intelligenti non solo riducono gli allagamenti ma accumulano temporaneamente le acque piovane per poi rilasciarle lentamente nella rete fognaria.

«Abbiamo voluto portare a Palermo soluzioni che già funzionano in molte città europee, da cui ho tratto spunto e ispirazione durante i miei viaggi – commenta l’ingegnere Volo – e che permettono non solo di contrastare i cambiamenti climatici, ma anche di vivere meglio le strade ogni giorno».

A dare ulteriore valore al progetto è la creazione di isole verdi lungo tutto il percorso ciclabile: barriere naturali tra traffico veicolare e ciclisti, che aumentano la sicurezza e al tempo stesso migliorano la qualità dell’aria.

Qui, piante autoctone e graminacee a bassa manutenzione saranno protagoniste di un nuovo paesaggio urbano, più vivibile e salubre. Un piccolo polmone verde in pieno centro città.

Particolare attenzione è stata riservata anche a luoghi simbolici come Piazzetta Due Palme, di fronte alla Rinascente, trasformata in una vera e propria piazza pedonale, finalmente protetta dal caos urbano.

«Non si tratta solo di realizzare un’infrastruttura – sottolinea l’ingegnere Salvo Volo – ma di restituire spazi ai cittadini, restituire bellezza, offrire nuove occasioni di incontro e socialità.»

Fermate bus e barriere abbattute?

Proprio così! Un altro elemento fondamentale del progetto riguarda le fermate del trasporto pubblico: non più spazi angusti e insicuri, ma isole salvagente protette, dove il pedone è finalmente al centro. In questi tratti, la pista ciclabile sale alla quota del marciapiede, creando un unico piano privo di barriere architettoniche, facilmente accessibile da tutti, in pieno spirito inclusivo.

«Essere palermitani e poter contribuire alla trasformazione della nostra città è una responsabilità, ma anche un grandissimo onore. È il momento di credere nel potenziale di Palermo e dimostrarlo con i fatti», afferma con orgoglio l’ingegnere.

Questo intervento non è solo un’opera infrastrutturale: è un’idea di città. Una metropoli che mette al centro la salute dei cittadini, che risponde con creatività ai problemi ambientali, che investe nella bellezza e nella funzionalità dello spazio pubblico.

Una città che vuole diventare una vera e propria “Sponge City”, capace di assorbire e gestire l’acqua piovana in modo intelligente, secondo le più moderne linee guida europee.

Ed è anche un progetto che parla ai cittadini: li coinvolge, li invita a cambiare abitudini, a scegliere la bici o i mezzi pubblici, a riscoprire la città a piedi. Un progetto che fa sentire i palermitani orgogliosi, protagonisti di una trasformazione concreta, tangibile, bella.

«Palermo ha tutte le carte in regola per diventare una città modello. Questo è solo l’inizio», conclude l’ingegnere Volo.

Via Roma non è più soltanto una strada: è un esempio, un laboratorio urbano, un modello replicabile in altri quartieri e in altre città. È la prova che anche Palermo può innovare, può essere sostenibile, può essere all’avanguardia.

E adesso, con la pista ciclabile come nuovo filo rosso che cuce la città, Palermo è davvero pronta a pedalare verso il futuro.
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