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Scoperto il primo nido di tartaruga sulla costa del Palermitano: ecco dove si trova

La Sicilia risulta essere la regione italiana ed europea che ogni anno consente di vedere il maggior numero di nascite di Caretta caretta. La scoperta del Wwf

Aurelio Sanguinetti
Esperto di scienze naturali
  • 25 giugno 2025

Il nido di Caretta Caretta a Capaci (foto do Roberto D'Uscio del Wwf)

Nell’alba di stamani, nei pressi della spiaggia di Capaci, i volontari del WWF hanno individuato il primo nido di Caretta caretta della provincia di Palermo, dopo che negli scorsi giorni c’erano stati altri tentativi di nidificazione in altre spiagge della provincia.

Inizia così la frenetica stagione di monitoraggio delle coste palermitane, che vedrà come protagonisti diverse associazioni ambientaliste (WWF Sicilia Nord Occidentale, LiberAmbiente, Legambiente Palermo), impegnate a pattugliare la costa e a proteggere i nidi.

Il WWF ha condiviso la notizia sui propri social, pubblicando anche le prime immagini dall’alto del nido, che è stato prontamente recintato affinché sia protetto dai bagnanti e dai turisti.

«Siamo felicissimi di annunciare il primo nido di Caretta caretta della provincia di Palermo. Questa mattina il nostro socio Roberto D'uscio ha rintracciato le tracce di un nido nel comune di Capaci ed inizia così anche per noi la stagione di deposizione e di protezione dei nidi di tartaruga» hanno scritto i volontari del WWF sul post Facebook.

«Ringraziamo anche LiberAmbiente per il continuo supporto nelle attività di ricerca dei nidi». Il mese scorso le prime nidificazioni di quest’anno erano avvenute a Lampedusa, presso l’Isola dei Conigli, e vicino a Scicli, in provincia di Ragusa.

La Sicilia risulta essere la regione italiana ed europea che ogni anno consente di vedere il maggior numero di nascite di Caretta caretta, specie che negli ultimi anni ha aumentato notevolmente la propria popolazione, grazie al suo status di protezione e all’impegno dei volontari.

Fra le principali minacce che mettono in serio pericolo le uova, oltre agli stessi esseri umani, che possono schiacciare i nidi con le ruspe o semplicemente con il passeggio dei bagnanti, ci sono anche l’inquinamento e le catture accidentali provocate dagli animali domestici, attratti dall’odore dei nidi.

Per questa ragione, se avete l’intenzione di visitare in compagnia del vostro cane una spiaggia che in passato è stata segnalata per ospitare delle nidificazioni di tartaruga o che presenta le bandiere e gli avvisi delle associazioni, vi consigliamo di tenere fido al guinzaglio o di tenerlo sempre sott’occhio.

Se invece trovate sulla sabbia chiari segni d’impronte di tartaruga, come prima cosa tenete la distanza, di circa 10 m. Scattate delle foto, da diverse angolazioni, e contattate le associazioni impegnate nel monitoraggio. Infine, chiamate anche il 1530, per comunicare l’avvistamento del nido alla Capitaneria di Porto.
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