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Un antico ed enorme edificio che racconta la storia: Palazzo Artale Tumminello a Palermo
Sorge dal Seicento dietro la Cattedrale: al suo ricco interno anche un'alcova, un giardino d'inverno in stile pompeiano, un'affascinante fontana e una torre d'acqua
L'interno di Palazzo Artale Tumminello
Il palazzo è stato magnificamente recuperato con un accurato restauro conservativo, durato circa otto anni, da parte degli attuali proprietari. La storia di questo edificio parte comunque da lontano ed esattamente dal Seicento, epoca del suo primo impianto.
La successiva realizzazione settecentesca si deve al marchese Giuseppe Artale di Collalto, il cui stemma della famiglia, raffigurante un leone d'oro con il capo sovrastato dalla corona di marchese, si nota ancora in diversi punti del palazzo.
Gli Artale erano originari della Catalogna ed il primo ad arrivare in Sicilia fu, nel Trecento, Tristano de Artal. Il quale, per i suoi meriti durante l'acquisizione dei regni di Corsica e di Napoli, ottenne la concessione della castellania del palazzo reale di Palermo e del castello della Cuba da parte del re Martino e della principessa Maria.
Benefici che conservò il suo erede Simone. I successori si contraddistinsero soprattutto come giuristi.
Essendo una famiglia di grande pregio, rese il palazzo altrettanto ricco e prestigioso. Successivamente, nel 1878, il palazzo passò nelle mani dei baroni Tumminello che vi elevarono il secondo piano e lo abbellirono ulteriormente.
Si tratta di un edificio che narra la sua storia in ogni suo angolo, con i saloni che si susseguono l'un l'altro e splendidamente affrescati in uno stile basato su soggetti mitologici.
Il vasto palazzo, che si estende complessivamente per 5mila mq, mostra orgogliosamente un'alcova, uno stupendo giardino d'inverno in stile pompeiano che si affaccia su una ampia terrazza dalla quale si può ammirare la corte con una affascinante fontana e perfino una torre d'acqua di esclusiva pertinenza alimentata dalle acque del fiume Papireto.
Possedeva pure una cappella, ora inglobata. Questa parte al piano terra retrostante all'edificio si prospetta poi lateralmente su via Artale ed era dotata di un galoppatoio e di altri ambienti.
Alcuni dei quali nei primi del Novecento furono adibiti all'Istituto Musicale Cherubini (di cui in tanti notano l'antica insegna, leggi di più).
Negli anni Settanta del secolo scorso il palazzo fu sede dell'associazione "Amici della Musica" ed in seguito ospitò alcuni uffici dell'Ismett (Istituto Mediterraneo Trapianti).
Per il restauro, mirato alla conservazione del palazzo, sono stati divelti e poi riposizionati i meravigliosi pavimenti di maiolica, al fine di intervenire sugli antichi sostegni dei soffitti lignei sottostanti.
Il tutto si deve alla passione ed all'amore degli attuali proprietari verso la propria dimora e che offrono la possibilità di visitare il palazzo tramite prenotazione con l'associazione culturale e Turistica Itiner'ars chiamando al numero 338 7228775.
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