ITINERARI E LUOGHI

HomeNewsTurismoItinerari e luoghi

Un castello (da sogno) e il mistero siciliano di un tunnel sotterraneo: è il Castello di Falconara

ll suo nome deriva dalla torre centrale che all’inizio veniva utilizzata per addestrare i falconi da caccia. Oggi il suo parco è sede di un resort, ma il castello nasconde anche una leggenda

  • 27 marzo 2021

Castello di Falconara

A pochi chilometri da Caltanissetta, lungo la SS115, si trova una delle più affascinanti e romantiche attrattive del territorio, una dimora storica unica, mozzafiato: il Castello di Falconara.

Pittoresco, valore storico, bellezza paesaggistica, vista unica, romanticismo assoluto, luogo suggestivo e rievocativo: elementi e sensazioni che si uniscono e si confondono alla vista del maniero di Falconara.

La struttura è stata costruita nel XIV secolo quale principale punto di controllo del territorio dalle invasioni turche. Si affaccia sulla costa del sud, vicino alla città di Butera, in provincia di Caltanissetta.

Rappresenta proprio un unicum nel suo genere della provincia nissena. Come accade per la maggior parte dei castelli, avvolti spesso da un’aurea di mistero e segreti nascosti, anche per il maniero di Falconara vi è una leggenda.

Si narra, infatti, che al di sotto della struttura vi sia un lunghissimo tunnel che collega il Castello di Falconara con il Castello di Butera. Il nome del castello deriva dalla torre centrale che all’inizio veniva utilizzata per addestrare i falconi da caccia. La torre faceva parte del circuito difensivo costiero della Sicilia.
Adv
Infatti, a questa torre e a quella di Manfria, poco distante, era affidato il controllo del territorio costiero tra Licata e Gela. Successivamente la fortezza venne ampliata con la costruzione di muraglie, feritoie e fossati, utili per evitare ogni attacco piratesco, sia via mare sia via terra.

Con il tempo il castello di Falconara cambiò destinazione d’uso e da castello militare venne trasformato in residenza padronale. Vi si alternarono diversi proprietari: dai Santapau ai Branciforte e infine i Bordonaro.

Ognuno rimaneggiava a suo piacimento la dimora sia nella struttura sia negli ambienti. Verso la metà dell’Ottocento al Castello venne aggiunta una nuova ala e tutta la dimora venne ristrutturata alla stregua di una elegante residenza nobiliare.

L’ala ottocentesca è sviluppata verso il mare e il suo ampio terrazzo si affaccia direttamente sul mare. Oggi tutta la struttura è parzialmente circondata da una cinta muraria merlata. Nei saloni interni vi sono collezioni di ceramiche, maioliche, una pinacoteca e trofei di caccia. Vi è anche un Antiquarium con reperti archeologici ritrovati in tutto il territorio di Butera dopo gli scavi degli anni ’50.

Nel cortile interno vi sono fosse e cisterne scavate nella roccia, che probabilmente servivano per conservare i viveri durante gli attacchi dei nemici. All’esterno il Castello è circondato da un parco il cui impianto è stato progettato nel 1893 dall’architetto Ernesto Basile.

All’interno del parco, vi è una piscina che ha la morfologia di un laghetto, un ricco palmeto e una rara specie di fico d’India a fiore a palme tonde di origine messicana, una specie che, in Sicilia, si può vedere solo nell’Orto Botanico di Palermo.

Ma il parco è anche la sede di un resort – il Falconara Charming House. Attualmente, infatti, il Castello di Falconara è utilizzato come luogo di eventi e matrimoni, ma anche come B&B. Oggi, dunque, è possibile immedesimarsi nella vita e nelle tradizioni dell'aristocrazia siciliana godendo della bellezza e ricchezza dei suoi saloni.

Inoltre, grazie alla sua strategica posizione, il Castello di Falconara si pone come punto di partenza per visitare e scoprire la Sicilia orientale: Piazza Armerina e la sua villa Romana del Casale, Ragusa Ibla, la Valle dei Templi di Agrigento, la Farm Cultural Park di Favara per gli appassionati di arte contemporanea, Noto.
Se ti è piaciuto questo articolo, continua a seguirci...
Iscriviti alla newsletter
Cliccando su "Iscriviti" confermo di aver preso visione dell'informativa sul trattamento dei dati.
...e condividi questo articolo sui tuoi social:

GLI ARTICOLI PIÙ LETTI