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Un luogo (fatato) dove la natura si rigenera: qui vive Calogero, il "mago delle Madonie"

Un uomo che apprende dalla natura e ne usa i frutti, recuperando le antiche tradizioni erboristiche e anche le usanze gastronomiche del territorio madonita

Giovanna Gebbia
Esperta di turismo relazionale
  • 3 ottobre 2022

Calogero d'Alberti (Foto di Giovanna Gebbia)

Incontrare Calogero D'Alberti è già una esperienza, ti accorgi subito della sua genuinità non appena ti accoglie, ti stringe la mano e apre un largo sorriso che parte dagli occhi prima che dalla bocca.

Madonita di Petralia Soprana, 62 anni portati felicemente, vive nella casa che ha chiamato “Casa dei salici" e il primo gesto della sua ospitalità verso chi lo visita è domandare cosa può gradire, preferisce assaggiare tra le sue auto produzioni, mettendo in atto quella usanza antica che accompagnava il ricevere come segno di considerazione e gentilezza, offrendo qualcosa fatto in casa.

Calogero è una persona gentile, innanzitutto, che difficilmente dice no, tranne quando qualcosa è davvero troppo lontana dal suo stile di vita o impossibilitato a esaudire una richiesta.

In tutti gli altri casi si comporta esattamente come la natura dentro cui vive totalmente integrato e, come quest'ultima, tenta di trovare soluzioni o adattamenti che risolvono un problema o lo trasformano in opportunità. La sua storia personale è già un esempio di resistenza e di rigenerazione, non tutti sarebbero stati in grado di incassare un durissimo colpo come quello di un progetto di agriturismo naufragato per impigli burocratici che 20 anni fa lo avevano atterrato con tutte le sue risorse e costretto a districarsi tra procedimenti e recupero di crediti.
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Eppure in questo vecchio casale in pietra che era appartenuto alla sua maestra di scuola elementare e successivamente acquistato dalla sua famiglia, ha ritrovato dopo vari passaggi una nuova esistenza mettendosi in piena collaborazione con un partner davvero speciale, straordinario e, soprattutto, leale e disponibilissimo: la natura!

Da anni entrambi traggono dall'altro assoluto beneficio, in perfetta simbiosi e scambio. In questi sei ettari di giardino e biodiversità dove sopravvive anche un vecchio palmento, con un boschetto che lambisce il Parco delle Madonie, c'è davvero un mondo magico, fatto di riti e usi che fanno di lui un uomo antico, non all'antica, ma di quella sapienza recuperata e custodita che genera benessere per l’ambiente e per se stesso, come per chi lo viene a trovare, immersi nel contesto del paesaggio montano e rurale, lontano dai rumori e dal caos cittadino, dove si dimenticano letteralmente i ritmi della città e si ristabilisce un contatto diretto con la natura, ci si scopre parte di essa.

Entrando nel vivo della conversazione gli chiediamo: ma tu qui cosa fai?! «Molto semplicemente uso e metto in atto le pratiche e i metodi naturali che consentano di vivere in armonia con l’ambiente, contribuendo a mantenere i suoi equilibri, recuperando le antiche tradizioni erboristiche e anche quelle buona prassi che hanno a che fare con le usanze gastronomiche del territorio madonita.

Grazie a una rete locale e sinergie variegate, sviluppo tre progetti uniti insieme dalla visione organica che si realizza nella permacultura. Qui nascono prodotti naturali, conserve, confetture, distillati, unguenti, tisane che appartengono a quelle pratiche di conservazione, o di medicina naturale detti anche rimedi di casa, che stavano scomparendo in nome di una scienza umana che preferisce la chimica industriale a quella naturale, che include i processi di medicazione e auto rigenerazione autonomi e che sono all'origine della natura stessa».

Rimedi miracolosi quindi? «Ma quando mai, la natura non ha nulla di miracoloso. La natura è un sistema capace di provvedere a se stesso e ai suoi abitanti, quindi noi inclusi, con un cervello pensante semplice che, invece di cercare all'esterno come curarsi o come guarire o risolvere problemi, trova nella rigenerazione e nel riciclo di se stessa, o trovando adattamenti vantaggiosi ai cambiamenti, la soluzione a situazioni di criticità o di malessere. In poche parole, la natura cerca e crea quegli equilibri che gli permettono di esistere e di conseguenza continuare l’evoluzione e la prosecuzione della la vita».

Un concetto semplice, troppo per la mente umana che nella sua evoluzione ha prodotto sovrapposizioni inutili e consumistiche, generando un bisogno falsato che è solo esubero, necessità di cui non abbiamo realmente bisogno e che ci spingono a consumare in maniera compulsiva risorse e tempo.

Continuando Calogero fa alcuni esempi «per la natura lo scarto non esiste e ogni cosa che genera finisce per tornare da dove è venuta in un ciclo continuo, non esiste la spazzatura, non c'è nulla che viva decine di anni come la plastica senza potere essere smaltita.

La natura ha un concetto utilitaristico, tutto deve servire al mantenimento dell'equilibrio, non può esistere nulla che non sia in armonia con la vita. Ad esempio prendiamo il petrolio: è naturale e proviene da uno smaltimento causato per processi di decomposizione, un elemento da riciclo che la natura ha immagazzinato capace di produrre energia, bene...ne abbiamo fatto il combustibile più usato, ne abbiamo sintetizzato polimeri che hanno generato la plastica, demone supremo dell'inquinamento globale.

Il problema non è la plastica in se, ma l’uso che se ne è fatto. La scienza umana ha fatto passi da gigante, abbiamo capacità e risorse per creare processi che provvedono a migliorare la nostra qualità di vita e a mantenerla. Bastava studiare probabilmente una catena di batteri capace di smaltirla e ritornare allo stato primario o altro.

La natura fa questo, lo fa da sempre, seguire il suo esempio ci avrebbe risparmiato tutto quello a cui andiamo incontro oggi Adesso ci siamo accorti del danno ma con un ritardo che non ci farà recuperare quello che abbiamo perso...e non so quanto potremmo rimediare».

Oggi invece di avere isole galleggianti negli oceani, avremmo avuto combustibile naturale a ciclo continuo e probabilmente una plastica buona, non inquinante. Parole a parte Calogero fa anche i fatti e con lui si passano giornate meravigliose, imparando buone pratiche che si possono ricreare a casa propria.

Vivendo ogni giorno come vivono gli abitanti di Casa dei salici, le giornate prendono il ritmo delle attività che si svolgono normalmente nel quotidiano, scandite e definite secondo le stagioni e le condizioni metereologiche. Si fa l'esperienza di vivere un rapporto di appartenenza con l'ambiente circostante.

Da qualche ora a un'intera settimana, offre delle esperienze attraverso corsi e approfondimenti di buone pratiche, tipo come fare un orto sinergico domestico in pochi passaggi, un piccolo orto in cassetta da collocare in balcone o in terrazza, prototipo di un orto più grande che ognuno creerà secondo gli spazi di cui dispone.

Partendo dalla composizione del terriccio, i sistemi di lotta naturale e di contrasto contro le possibili patologie delle piante, la composizione delle piante che cresceranno in sinergia sino al momento della raccolta. Oppure come realizzare il lombricompost a casa: l’humus di lombrico è considerato uno dei migliori fertilizzanti esistenti. Possiamo produrlo in casa senza particolare difficoltà.

Ancora: partendo dai rifiuti di cucina e/o da giardino, prenderemo in esame tutti i passaggi per trasformare gli scarti in terreno fertile. Nell'ambito della ricerca progetta le colture come ecosistemi naturali resilienti che si rinnovano di anno in anno incrementando la fertilità, così come fa il bosco.

L’obiettivo finale è la realizzazione di una fattoria in permacultura con zone coltivate e una food forest che offra e valorizzi piante commestibili e curative, coltivate o spontanee e recuperi frutti locali perfettamente ambientati che non necessitano quindi di interventi protettivi contro malattie e insetti nocivi.

Le autoproduzioni sono tutte rivolte a utilizzare le piante del territorio, siano esse spontanee che coltivate. Un sapere antico, aggiornato con le più recenti tecniche e conoscenze, che nelle Madonie è stato a lungo praticato anche se oggi purtroppo retaggio sempre più raro.
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