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Una Riserva verde smeraldo a due passi da casa: qui puoi vedere anche l'Aquila del Bonelli

È il momento di approfittare della primavera e fare un po’ di sano turismo nei dintorni siciliani, a costi contenuti immersi nella bellezza a pochi chilometri da casa

Giovanna Gebbia
Esperta di turismo relazionale
  • 22 aprile 2022

La primavera è sinonimo di gite fuori porta all’aria aperta, immersi in natura dove passeggiare circondati dai colori brillanti delle fioriture, aria frizzante e pulita, sole non troppo caldo e sicuramente benessere e divertimento. È il momento di approfittare di uno dei nostri fiori all’occhiello e fare un po’ di sano turismo nei dintorni siciliani, a costi contenuti immersi nella bellezza a pochi chilometri da casa.

Le riserve naturali in Sicilia sono un’idea da prendere seriamente in considerazione, rappresentano uno dei patrimoni speciali e straordinari che l’isola custodisce, un contenitore di biodiversità che annovera specie botaniche e faunistiche endemiche e uniche, un vero e proprio tesoro al centro del bacino del Mediterraneo.

Sono dei veri e propri eco musei a cielo aperto fruibili tutto l’anno, visto il clima di cui possiamo godere, cambiano scenari e colori continuamente offrendo una panoramica diversa in ogni di stagione.
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Abbastanza conosciute dal punto di vista scientifico per la loro importanza, al contrario, da quello turistico meritano una attenzione maggiore, sono ancora tutte da scoprire e da vivere, un vero punto strategico per l’incremento del turismo naturalistico e sostenibile, ovviamente contingentando gli ingressi.

Luoghi che non hanno davvero nulla da invidiare a nessun altro angolo del mondo sia dal punto di vista del numero delle specie che dalla dislocazione sul territorio, dall’entroterra alla costa permettono di conoscere l’isola in lungo e in largo, borghi limitrofi inclusi nei dintorni di queste meraviglie.

Per iniziare ne abbiamo scelta una e stiamo parlando della “Riserva naturale integrale Monte Conca” che in questo periodo è perfetta da visitare, colorata di verde smeraldo brillante sotto il sole tiepido della stagione, suggestiva dal punto di vista panoramico e dove scorre un torrente che già solo a nominarlo - Gallo d’oro - fa tornare in mente favole antiche e racconti di altre epoche, un po’ alla Harry Potter e un po’ Signore degli anelli, dove esiste una grotta che sembra l’antro perfetto per arrivare al cuore della terra.

Un sito di particolare importanza speleologica oltre che naturalistica, gestita dal Club Alpino Italiano gruppo Sicilia, che interessa i comuni di Campofranco e di Milena territorio di Caltanissetta.

A raccontarcela è Giovanni Macaluso, direttore dal febbraio di quest’anno dopo essere stato già operatore per anni di quella di Grotta Conza nei dintorni di Palermo, nato e cresciuto nel Borgo di Polizzi Gerosa dentro lo scenario naturalistico delle Madonie con una laurea in scienze naturali all’Università di Palermo, che ha subito utilizzato per lavorare sul suo territorio: accompagnatore per passione oltre che per competenza, è anche guida ambientale escursionistica associata AIGAE.

«Il mio punto di vista - dice - va ben oltre il contesto esclusivo di protezione: il concetto di riserva come un luogo circoscritto da proteggere associato alla ricerca scientifica, nei limiti e nel rispetto egli equilibri naturali deve essere aperto e organizzato per la fruibilità al pubblico che è un elemento di congiunzione strategico tra i luoghi di protezione e il concetto di “natura” inviolabile.

Significa anche educare le persone a diventare custodi attraverso la visita e la scoperta di questi posti dove è assolutamente possibile accedere e trascorrere del tempo all’aria aperta, divertirsi, fare esperienza lasciandosi coinvolgere dagli operatori che guidano le escursioni.

Il turismo naturalistico non può essere solo per pochi appassionati e cultori, va allargato a tutti per amplificare il messaggio veicolando questo concetto alle scuole e alle famiglie con bambini, turisti che entrando in queste zone possono davvero viverle e quindi comprendere il valore degli habitat e la loro importanza».

Continuando a raccontare ci svela una delle meraviglie del posto: la riserva offre la possibilità di fare una esperienza straordinariamente suggestiva, ammirando uno dei volatili più famosi e legati all’immaginario della regalità, la stupenda Aquila del Bonelli che nidifica su queste rocce gessose dove vederla volare è uno spettacolo che lascia senza fiato.

Descrivendo il circondario ci troviamo sopra le alture che dominano la valle del Fiume Platani che percorre il territorio fino all’agrigentino, campi di grano a perdita d’occhio, lo sperone di Sutera che svetta imponente sopra il borgo e Monte Cammarata all’orizzonte.

E dal punto di vista antropologico la magia del passato riemerge tornando all’epoca degli antichi sicani che popolavano il centro dell’isola, ritrovamenti delle tombe a grotticella i cui reperti si possono osservare al museo etno antropologico della vicina Milena.

In effetti bisogna sottolineare che in Sicilia esistono posti che meriterebbero davvero di diventare set per film epici senza andare a scomodare continenti lontanissimi.

A conclusione del nostro incontro il suo consiglio per chi volesse fare queste escursioni: l’accesso alle riserve è ovviamente libero e fruibile in autonomia, ma lasciarsi condurre e farsi raccontare dalle guide sul posto il paesaggio con gli aneddoti e le curiosità, scoprire le particolarità delle specie botaniche e faunistiche è sicuramente molto meglio, significa davvero tornare a casa con un ricordo indimenticabile.

Per informazioni è possibile contattare il numero 370.4754377 della R.N.I. Monte Conca Ente Gestore GR CAI Sicilia p scrivere all'e-mail riservecaisicilia@gmail.com
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