ITINERARI E LUOGHI
Una scoperta "eccezionale" in Sicilia: cosa hanno ritrovato nel sito di Finziade
Tra i reperti più rilevanti, alcuni datati duemila anni, spiccano ambienti domestici perfettamente conservati e un intero laboratorio artigianale. I dettagli
Ha avuto "esiti eccezionali" la più recente campagna di scavo nel sito archeologico di Finziade, a Licata, in Sicilia. Si tratta di un progetto promosso dal Parco Archeologico della Valle dei Templi in collaborazione con il CNR – ISPC di Catania.
A guidare i lavori la direzione scientifica di Maria Concetta Parello (Parco) e Alessio Toscano Raffa (CNR), con la direzione tecnica affidata a Rosario Callea (Parco).
Le nuove indagini condotte nell’area di casa 19, hanno riportato alla luce reperti di straordinario valore che gettano nuova luce sulla vita quotidiana e produttiva dell’antica città.
Tra i ritrovamenti più rilevanti spiccano ambienti domestici perfettamente conservati e un intero laboratorio artigianale, con circa quaranta matrici utilizzate per la produzione di lucerne e statuette votive.
A questi si aggiungono forni, vasche, botteghe e un sacello domestico (piccolo recinto circolare o quadrato, con un altare ndr), intatto da oltre duemila anni, contenente statuette e oggetti rituali.
Un patrimonio unico che restituisce la complessità della Finziade di epoca ellenistica e che testimonia l’integrazione tra pratiche artigianali, religiose e aspetti della vita quotidiana.
Questi risultati sono frutto di un lavoro congiunto tra ricerca scientifica, istituzioni, comunità locale e giovani studiosi, che hanno collaborato attivamente alle operazioni di scavo.
Il progetto rappresenta non solo un importante contributo alla conoscenza storica di Licata e del suo territorio, ma anche un’opportunità di crescita per il tessuto culturale e turistico della zona.
Il sito di Finziade, ancora oggi in gran parte da esplorare, continua così a restituire tasselli preziosi per la storia della Sicilia antica, confermandosi uno dei contesti più interessanti per la ricerca archeologica nell’isola.
A guidare i lavori la direzione scientifica di Maria Concetta Parello (Parco) e Alessio Toscano Raffa (CNR), con la direzione tecnica affidata a Rosario Callea (Parco).
Le nuove indagini condotte nell’area di casa 19, hanno riportato alla luce reperti di straordinario valore che gettano nuova luce sulla vita quotidiana e produttiva dell’antica città.
Tra i ritrovamenti più rilevanti spiccano ambienti domestici perfettamente conservati e un intero laboratorio artigianale, con circa quaranta matrici utilizzate per la produzione di lucerne e statuette votive.
A questi si aggiungono forni, vasche, botteghe e un sacello domestico (piccolo recinto circolare o quadrato, con un altare ndr), intatto da oltre duemila anni, contenente statuette e oggetti rituali.
Un patrimonio unico che restituisce la complessità della Finziade di epoca ellenistica e che testimonia l’integrazione tra pratiche artigianali, religiose e aspetti della vita quotidiana.
Questi risultati sono frutto di un lavoro congiunto tra ricerca scientifica, istituzioni, comunità locale e giovani studiosi, che hanno collaborato attivamente alle operazioni di scavo.
Il progetto rappresenta non solo un importante contributo alla conoscenza storica di Licata e del suo territorio, ma anche un’opportunità di crescita per il tessuto culturale e turistico della zona.
Il sito di Finziade, ancora oggi in gran parte da esplorare, continua così a restituire tasselli preziosi per la storia della Sicilia antica, confermandosi uno dei contesti più interessanti per la ricerca archeologica nell’isola.
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