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Una spirale surreale nel cuore della Sicilia: in cammino tra luoghi che lasciano senza fiato

Un viaggio a tappe, che parte da Catania, va per i Nebrodi e, attraverso splendidi belvedere e boschetti, ci svela un itinerario naturale e artistico unico al mondo

  • 14 novembre 2023

Il Labirinto di Arianna

Esiste un legame viscerale tra l'uomo e la natura, che nessuna negazione o ideologia può spezzare. La natura è parte dell'uomo e l'uomo è parte della natura.

Il viaggio di oggi ci porta alla scoperta di un percorso di interiorizzazione e rinascita, attraverso questo materno legame che ci collega al creato.

La prima tappa del nostro lungo cammino, che, partendo da Catania, attraverso paesaggi e cieli sconfinati, si inerpica per i Nebrodi, ci conduce ad un piccolo borgo di circa 1200 anime, arroccato su un colle. Qui, insieme alle case e alla chiesa madre, svetta prominente l'imponente torre dell'antico castello normanno.

Castel di Lucio fa parte dei Borghi Autentici d’Italia, una rete fra territori, dove protagoniste sono le persone e le comunità, realtà che decidono di non arrendersi di fronte al declino e ai problemi, ma che scelgono di mettere in gioco le proprie risorse per creare nuove opportunità di crescita.
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"Realtà che appartengono a quell’Italia che ce la vuole fare". Così Castel di Lucio promuove, oltre alla bellezza della vita nel borgo, anche eventi e sagre, di cui la più importante è quella du cascavaddu, con i tipici murriti di formaggio a forma di cavalli e colombine.

Oltre a queste iniziative, il borgo è parte integrante di un percorso artistico, unico nel suo genere e riconosciuto a livello internazionale. Infatti, ancora qualche chilometro più in là, visibile già dal borgo e dai promotori limitrofi, si mostra in tutta la sua bellezza, la nostra seconda tappa.

Adagiata su un altopiano tra i monti e l'orizzonte del mare, questa, costituisce l'opera che ha fatto da traino al nostro viaggio di oggi.
Una scoperta che ci emoziona già dal suo apparire, che ci fa sentire piccoli e nello stesso tempo totalmente partecipi ed integrati in un ciclo di vita, morte e rinascita, che ci accomuna tutti indistintamente.

Lasciato l'abitato, ci inerpichiamo sulla collina prospiciente Castel di Lucio, seguendo le indicazioni per Il labirinto di Arianna, l'opera che ci ha "richiamati" fin qui.

Un viottolo stretto e a mala pena asfaltato, ci conduce ad una spianata in terra battuta. Alla nostra sinistra, l'antica chiesetta di San Salvatore, lo splendido belvedere in pietra che si affaccia sul mare delle isole Eolie, il laghetto artificiale giù in basso ed il boschetto; il tutto contornato dalla musica incessante dei campanacci delle mucche al pascolo, che si diffonde nell'aria come una melodia di sottofondo e rende ancora più pervasiva la natura dei luoghi che ci ospitano.

Alla nostra destra, "appoggiata" in una posizione che asseconda il lieve declivio del terreno, una monumentale spirale color rosso mattone, si dispiega davanti ai nostri occhi, imponente e perfettamente integrata al contesto naturalistico che la circonda.

Il labirinto di Arianna, alle luci del tramonto, ci lascia letteralmente senza fiato. Questa che, a ragion veduta, può essere considerata tra le sculture più suggestive di Fiumara d'Arte, costituisce una parte importantissima del museo a cielo aperto creato da Antonio Presti a partire dal 1982.

Il mecenate e artista, agli inizi degli anni Ottanta, riunì i grandi dell’arte contemporanea lungo il corso dell'antico fiume Tusa, tra i Monti Nebrodi e il mare, per dar vita ad un percorso di sculture perfettamente inserite in un contesto paesaggistico, volto ad esaltare il territorio e ad unire l'arte, l'uomo e la natura.

Il Labirinto di Arianna, il cui nome rimanda a Creta e alla mitologia greca è un’opera di Land Art realizzata dallo scultore Italo Lanfredini (nato a Sabbioneta, Mantova, nel 1948) che, nel 1987, vinse con Antonio Di Palma, il concorso internazionale per artisti sotto i 40 anni promosso da Antonio Presti.

Il progetto di Lanfredini, selezionato dalla giuria tra 55 bozzetti, prese forma nei due anni successivi e la sua inaugurazione avvenne a giugno del 1989.

L'opera ha un simbolismo potente: è collegata al passato, alla cultura classica, alla nascita, alla conoscenza di se stessi e della vita.
La forma del labirinto riprende l'antico modello cretese, un meandro dalla forma circolare, caratterizzato da un unico corridoio che raggiunge il centro della struttura dopo essersi avvolto in spire.

Nel labirinto di Lanfredini c'è dunque un unico percorso, il cui ingresso è posto al centro della spirale più esterna. Non esistono bivi e vicoli ciechi. L'entrata del labirinto è anche l'uscita ed è costituita da una sorta di grande arco ad angolo acuto che evoca la forma di una vagina e simboleggia l'utero della Madre Terra.

Entrando si percorre questa spirale salendo e discendendo il piano inclinato su cui è stata costruita. A tratti pare di percorrere più volte lo stesso tragitto e quasi ci si sente smarriti. Questo artificio creato da Lanfredini, induce il visitatore alla ricerca.

Il percorso inevitabilmente conduce al centro e si fa esperienza fisica di un cammino, che è quello della vita verso la nostra essenza. Il centro di questo grande utero è il punto di energia e di rinascita individuale ed è indicato dal percorso a spirale che ci conduce ad un albero di ulivo.

L'ulivo, posto al centro del labirinto, rappresenta il nucleo, l'essenza della vita. «Il labirinto è come un grande grembo»,un percorso alla ricerca di se stessi per poi rinascere.

Si torna indietro percorrendo a ritroso la spirale e si rinasce alla vita. Come quando sembra di essersi persi ed invece si ritrova la strada verso se stessi e verso un nuovo inizio.

La bellezza di Fiumara d'arte è un dono che Presti insieme ai tanti artisti che hanno progettato e realizzato queste opere, hanno voluto fare alla Sicilia e al mondo. Un patrimonio da custodire e tutelare con maggior forza e rispetto di quanto si sia fatto sin d'ora. Sono opere che risalgono a quasi quarant'anni fa e che, nonostante continuino a mantenere intatto il loro fascino, necessitano di una maggiore cura da parte delle istituzioni.

Quest'estate la chiusura dell'Atelier sul mare di Castel di Tusa, fiore all'occhiello dell'opera di Presti e di tutta la Fiumara d'arte, ha segnato in maniera indelebile il territorio ed il turismo culturale, generando un pericoloso stato di rassegnazione e abbandono che va impedito a tutti i costi.

La storia della Fiumara d'arte è la storia dell'intuito di un uomo e del suo amore per l'arte e per questa terra. Un uomo che è riuscito a dare vita ad un sogno, generando bellezza, energia, ingegno e stupore in chiunque ne sia venuto a contatto. Il percorso di Fiumara d'arte rappresenta una storia che va sempre raccontata e tenuta viva.

È legato alla storia, alla nostra stessa voglia di allargare gli orizzonti, volgendo lo sguardo alla bellezza artistica di un sogno.

È impensabile anche, solo, correre il rischio di perdere un patrimonio artistico di tale inestimabile valore. Bisogna ancora credere che l'indifferenza non inghiottirà anche la bellezza e sperare sempre nella voglia di riscatto e di rinascita culturale dei siciliani, che sono i primi a dover porre maggior attenzione ad un territorio ricco di tesori, come quello che ci ospita e chiedere a gran voce alle istituzioni, una maggiore cura di queste opere.

Solo in questo modo, la rinascita a cui ci invita il Labirinto di Arianna, può concretamente realizzarsi nella rinascita di una comunità.

Il percorso di Fiumara d'arte è lungo svariati km e le opere che la caratterizzano, sono tesori dislocati in luoghi diversi e sorprendenti, ma questa è una storia che a tappe vorremmo raccontarvi al più presto.
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