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"Unn'è", il nuovo singolo di Aida Satta Flores: un dono (collettivo) a Franco Battiato

A tre anni dalla morte di Battiato, la cantautrice ha voluto unire alcune delle più prestigiose eccellenze musicali, e non solo, siciliane, per ricordare il maestro

Balarm
La redazione
  • 23 maggio 2024

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Un dono dalla Sicilia per ricordare il maestro di Ionia nel terzo anno dalla sua ultima alba terrena.

Unn’È è il dono di Aida Satta Flores a Franco Battiato, a tre anni dalla sua scomparsa, un dono collettivo realizzato insieme all’Ensemble musicale dell'Fondazione Orchestra Sinfonica Siciliana, i tenori del Teatro Massimo, il canto Tibetano Diplofonico di René Miri e le meraviglie della Fiumara d’Arte.

Una canzone in cui l’artista si rivolge a quell’Altrove, comunemente vissuto come un avverbio di luogo, nella speranza che possa manifestarsi qui, come perseguì Battiato nell’incessante ricerca spirituale che contraddistinse la sua esistenza e il suo Essere sulla terra.

Una canzone ispirata in cui Aida Satta Flores dialoga con uno dei suoi maestri terreni che ebbe la gioia di conoscere e frequentare, a sprazzi decennali, da un lontano inizi anni ’80, sotto le guglie del duomo di Milano quando, passeggiando tra le nebbie e le caldarroste, ascoltavano le loro inedite canzoni, col walkman, alla ricerca di discografici.
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A tre anni dalla morte di Battiato, la cantautrice ha voluto unire alcune delle più prestigiose eccellenze musicali, e non solo, siciliane, per ricordarlo in punta di Sursum Corda, in alto i cuori.

"In quest’epoca di pazzi" in cui "ci mancavano gli idioti dell’orrore", in cui l’apparire assurge a significato più importante dell’Essere, Aida - che al contempo sta lavorando a un progetto sull’importanza di Semenze e Semi insieme ai giovani compositori e musicisti del Conservatorio di Palermo, cui ha affidato le canzoni contenute nel suo primo album "Il profumo dei limoni", prodotto dai Nomadi nel 1992 - vuole riprendere a intessere quel necessario sventolare di bandiere bianche sul ponte, dall’intimità di un cuscino, di una piuma, dal segreto di una stanza, di un sogno, sulle piccole ali di un uccellino.

Per continuare quella tensione alla Vita verticale.

"unn’È" è anche il primo inedito del progetto ConCorde - Il profumo dei limoni REPLANTED (concerti e album) col Conservatorio A. Scarlatti, con altri arrangiamenti del M° Salvatore Nogara.

Il videoclip è stato girato tra le stanze-installazioni del Museo-Albergo Atelier sul mare, a Castel di Tusa, per gentile concessione di Antonio Presti – Fondazione Fiumara d’Arte, con la regia di Claudio Colomba e della stessa Aida. Aiuto regia, foto di copertina e backstage: Marco Amantia e Michela Manzella.

Nella foto copertina, Amantia ha saputo immortalare, sul cuscino del sogno lucido di Aida, la leggera e impercettibile tensione al volo di un uccellino, come il suono di un sibilo, il respiro del cosmo: l’intima eterna voce del passaggio di un uomo, persona prima che artista, come fu, è e resterà il passaggio sulla terra di Francesco Battiato.

Il titolo "unn’È" è stato scritto a mano da Sebastiano Burgaretta che di Battiato fu molto amico.

Le immagini dell’ultima apparizione di Franco Battiato all’interno di un film sono tratte dal docufilm "Corrispondenze", dei registi Joshua Wahlen e Alessandro Seidita, del 2016, ove il protagonista, proprio il poeta, scrittore, saggista e attore Sebastiano Burgaretta, lo interrogava sulle tecniche della meditazione, nella sua casa di Milo.

Il singolo è, altresì, il primo vagito dei futuri concerti Battiatica a cui la Satta Flores sta lavorando, con gli arrangiamenti del maestro Corrado Neri, a iniziare dai progetti speciali dell’Orchestra Sinfonica Siciliana - estate 2024 della FOSS.

«Con gioia mi unisco al franco-bollo musicale di Aida Satta Flores indirizzato a Franco Battiato nel terzo anno della sua scomparsa - dichiara Marco Betta, Sovrintendente Teatro Massimo di Palermo - anche con la generosa partecipazione di quattro tenori del Teatro Massimo. Se ogni sacrificio porta con sé un residuo, sono certo che la voce degli artisti sappia sempre indicare l’Altrove. Una rosa ad Aida, un giglio alla memoria di Franco».
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