CURIOSITÀ
Veggenti, rituali e scaramanzie: la Sicilia nella classifica delle regioni più superstiziose
Un posto inaspettato per l'Isola nella lista stilata da un noto portale: nell'immaginario collettivo l'Isola si piazza tra i luoghi più superstiziosi del Paese. Ma non è così

Siamo nel periodo giusto per parlare di scaramanzia. Con Halloween alle porte e le feste che celebrano i morti in arrivo a breve. Con l’autunno, le giornate che si accorciano, prendono piede il freddo e la pioggia e con esse le paure della fine e dell’ignoto. E i siciliani in questo sono maestri.
Non è un caso che molte persone ricorrano a rituali, veggenti e portafortuna per scacciare i cattivi pensieri e allontanare le paure, soprattutto di ciò su cui non si ha controllo. C’è un confine sottile tra divertimento e qualcosa di più profondo, con derive anche pericolose.
Ammettiamolo, anche se molti di noi amano i gatti neri ci prende un sussulto quando uno di loro ci attraversa la strada. E allo stesso tempo tiriamo un sospiro di sollievo quando un’altra auto passa da lì prima di noi. Stessa cosa succede con le scale e ad esempio, con quei giorni del mese “incriminati” come il 13 o il 17.
Gli italiani sono notoriamente un popolo di scaramantici e in questo periodo calza come un guanto la nuova classifica stilata da Casinos che ha incrociato, con un pizzico di ironia neanche tanto celata, i dati dell’Osservatorio Antiplagio su veggenti, guaritori e sulla spesa annua legata ai consulti in presenza con le ricerche Google delle parole "oroscopo", "malocchio", "portafortuna" e "venerdì 172.
Ha preso vita così un vero e proprio “’Indice di Superstizione Regionale” (ISR): un modello che fotografa quanto le regioni italiane credano ancora nella buona (o cattiva) sorte. Con risultati che forse vi sorprenderanno.
Ma andiamo con ordine. Dall’indagine emergono certezze consolidate e anche novità inaspettate. Come tutti immaginavano infatti la Campania si trova in testa alla classifica, con un punteggio di 81,9, nettamente sopra la media nazionale. "Con 2.200 veggenti attivi e una spesa di circa 80 milioni di euro nei consulti in presenza, è la regione dove la fede nella fortuna si traduce più spesso in un appuntamento dal vivo con maghi e sensitivi", si legge sul portale di Casinos.
Se non al primo, vi aspettereste che la Sicilia sia almeno al secondo posto. Ma non è così. C'è invece il Lazio, dove, si legge ancora nella ricerca, la superstizione resta ben radicata anche in un contesto urbano. Con 2.000 veggenti attivi e una spesa annua di 75 milioni di euro, con (71,2 punti). Una nota curiosa: qui le ricerche su "oroscopo" (81/100) e "venerdì 17" (65/100) superano la media nazionale.
Al terzo posto non c'è l'Isola ma la "polentonissima" Lombardia che in barba a tutte le convinzioni si aggiudica il podio. Qui, secondo Casinos "la scaramanzia si misura in cifre record. La regione conta 2.500 operatori e una spesa di 90 milioni di euro, il valore più alto d’Italia. Pur con un approccio più pragmatico, le ricerche per "malocchio" (51/100) e "venerdì 17" (75/100) mostrano che anche nel cuore economico del Paese il bisogno di “scongiurare la sfortuna”".
E finalmente arriviamo a casa nostra, in Sicilia, che prende un validissimo quarto posto. Tra riti scaramantici e oroscopi, la ricerca della fortuna resta "una consuetudine radicata, con 1.500 veggenti e una spesa di 60 milioni di euro". Qui non ci facciamo mancare proprio niente: dalle pigne della fertilità alle corna fino alle teste d'aglio, il peperoncino e il prezzemolo contro il malocchio.
Qui in nell'Isola quindi confermiamo il detto, con più di un pizzico di ironia "Non sono scaramantico perché porta male". E tanti auguri a tutti. Anzi, no.
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