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Video mapping, simulazioni e installazioni interattive: come sarà il Museo dell'Etna

La grande struttura permetterà un'immersione totale nel mondo del vulcano attivo più alto d'Europa, per un viaggio alla scoperta di un territorio straordinario. Ecco il progetto

  • 4 luglio 2021

Il rendering del progetto del Museo dell'Etna

Permetterà un’immersione a 360 gradi nel mondo del vulcano attivo più alto d’Europa e sarà composto da sei sezioni espositive, strutturate in modo che i visitatori possano intraprendere un viaggio alla scoperta di un territorio straordinario forgiato dalla presenza dell’Etna che ha affascinato nei secoli poeti e artisti.

Il Museo dell’Etna nascerà a Catania, nell’ex ospedale Vittorio Emanuele. La Regione ha destinato 13 milioni di euro per la sua realizzazione. Altri 12 milioni sono destinati ai due corpi laterali che saranno destinati al campus universitario e a laboratori dell’Accademia di Belle Arti.

Il progetto ha la firma dello studio di architettura Guicciardini & Magni di Firenze, che vanta un'ampia esperienza nella progettazione museale. Entro novembre dovrebbe essere consegnato il progetto esecutivo, poi verrà bandita e aggiudicata la gara, entro la primavera 2022, a cui seguirà l’avvio dei lavori e il completamento dell’opera in circa due anni.
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«L’idea di realizzare un grande museo dedicato al vulcano rientra nella programmazione di nuovi spazi museali della Regione Siciliana - dice il presidente Nello Musumeci. - Abbiamo deciso di ospitarlo, d’accordo con il Comune di Catania, nel luogo che ci sembrava più adatto non solo dal punto di vista architettonico ma anche filologico, perché lambito dalla colata lavica del 1669: l’ex ospedale Vittorio Emanuele II.

La struttura, dismessa da un anno, sarebbe potuta diventare un luogo di degrado e, invece, abbiamo subito deciso di destinarlo a spazio culturale e luogo di aggregazione per visitatori e per la città.

A questo obiettivo abbiamo lavorato con l'assessore comunale all'Urbanistica, Enrico Trantino, con la commissione consiliare Urbanistica, con i nostri tecnici del Genio civile e con l'assessorato regionale ai Beni culturali, guidato da Alberto Samonà».

Una superficie di ottomila metri quadrati, installazioni e tecnologie interattive, spazi didattici. Gli spazi allestitivi del Museo dell’Etna sviscereranno tutti i diversi aspetti legati al vulcano, da quelli scientifici a quelli mitologici, da quelli artistici a quelli antropologici.

I sei settori potranno essere visitati in successione o in maniera indipendente. I fulcri espositivi del museo saranno le due corti interne.

La corte del Vulcano, nell’ala Est, avrà all’interno un modello sospeso del vulcano, con videomapping e giochi di luce che mostreranno i processi che avvengono all’interno dei condotti magmatici e tappeti interattivi che riprodurranno lo scorrimento di un fiume lavico.

La Corte dei Liotri, nell’ala Ovest, avrà dentro un’installazione interattiva, cioè un pavimento con video led che simulerà un volo sopra l’Etna. In alto ci sarà un’istallazione con piccoli liotri sospesi, mentre sulle pareti multiproiezioni immersive con immagini del paesaggio etneo.

Ci saranno i plastici dei vulcani più noti al mondo, postazioni interattive che consentono di selezionare i vulcani da una mappa geografica, ottenere informazioni dettagliate e attivare proiezioni di eruzioni spettacolari.

E ancora proiezioni delle varie fasi evolutive geologiche dell’Etna, touch screen che consentono di approfondire le diverse tematiche, le eruzioni storiche più significative raccontate dai busti di diversi personaggi storici e letterati animati con videomapping , ricostruzioni 3D, filmati che raccontano il miracolo del velo di Sant’Agata che ferma la colata lavica, un tunnel che ricrea l’ambiente delle grotte laviche, i primi insediamenti umani sulle pendici del vulcano.

E poi ci sarà un settore dedicato alla letteratura, al cinema e alla musica, con un’intera area dedicata al maestro Franco Battiato.

Un settore che approfondisce i minerali e tutti gli aspetti naturalistici, un osservatorio astronomico e un settore dedicato alle tradizioni del territorio.

La grande corte interna del museo sarà rivestita con una copertura leggera in acciaio e vetro e sarà uno spazio aperto alla città. L’obiettivo infatti è quello di far diventare il museo un luogo vivo di aggregazione, di socialità e di scambio culturale, con delle aree verdi dove si potrà andare anche solo per prendere un caffè e per trascorrere il tempo libero.
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