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Vive a Mazara e ha appena portato a casa un titolo da primato: Martina e il pugilato nel sangue

Ho trovato la sua strada negli sport da combattimento grazie al padre. Catapultata in questo mondo che ha amato da subito, unica ragazza in una palestra frequentata da ragazzi ma sentiva la spinta dentro di se

Jana Cardinale
Giornalista
  • 15 dicembre 2021

È nata a Novara, ha iniziato a fare pugilato ad appena 15 anni, nella sua città, grazie al padre, dopo aver praticato tanti altri sport, dal calcio alla pallavolo al basket, ed oggi è una campionessa assoluta, felice del suo percorso e di questa immensa passione per la quale ha lasciato anche un lavoro da vice direttore.

Martina Bernile vive a Mazara del Vallo, dove è arrivata per amore, ed oggi, assieme al marito, Francesco Vaccaro, che è anche il suo coach, gestisce due palestre, a Mazara e a Marsala. «Ho disputato il primo match regolamentare femminile nel 2006 a Biella, in Piemonte, perché prima non c’era la possibilità di poter competere, da donna e da minorenne. Avevo praticato un po’ tutti gli sport – dice – ma un giorno mio padre mi ha portato in una palestra vedendomi adolescente non realizzata a pieno, e conoscendomi caratterialmente.

Ho trovato la mia strada negli sport da combattimento grazie a lui, che era un amante del pugilato e seguiva gli anni d’oro di questo sport alla palestra Novara Box da dove è uscito un campione olimpico che si chiama Cosimo Pinto, che ha partecipato alle Olimpiadi di Tokio nel ’64. Sono stata catapultata in questo mondo che ho amato da subito, unica ragazza in una palestra frequentata da ragazzi, un ambiente, quindi, molto maschile, ma sentivo la spinta dentro di me di mettermi in gioco, di provare davvero, amando quest’arte».
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Nei primi anni Martina non poteva combattere e faceva Kick Boxing. Dal 2006 al 2012 al livello dilettantistico. Il primo Campionato italiano femminile lo ha affrontato incrociando i guantoni con Simona Galassi, una donna che ha fatto storia nel pugilato femminile. “Per me è stato un bel battesimo, avere di fronte un mito, subito sul ring”. Ha vinto diverse medaglie ai Campionati italiani e poi si è fermata. Ha ripreso nel 2012 fino al 2018 sempre nella kick boxing rappresentando la Nazionale italiana, disputando 137 match e conquistando diversi titoli internazionali ed europei, da professionista.

«Nel 2012 – dice - ho conosciuto mio marito in Nazionale. Lui è di Mazara anche se è cresciuto in Toscana. Abbiamo aperto una sede in Sicilia nel 2016 e ci siamo trasferiti aprendo una scuola di sport da combattimento: pugilato, kick boxing e arti lottatorie in diverse discipline”. Martina a 18 anni lavorava in Poste Italiane e nel 2018 ha deciso di fare un cambio di vita lasciando un posto a tempo indeterminato per seguire la passione che è diventata il suo lavoro.

“C’era sempre dentro di me e fortunatamente siamo riusciti a realizzarci portando avanti tutto quello che riguarda lo studio delle discipline. La mia è stata una scelta coraggiosa che ad oggi mi sta dando quello che per me era vitale, un sogno. In questo momento a Marsala portiamo avanti un progetto con il Liceo Scientifico Sportivo ‘Ruggieri’, come attività didattica volta anche alla preparazione atletica olimpica”.

Martina ha appena vinto il titolo italiano di pugilato professionisti pesi mosca a Mazara del Vallo: il 28 novembre al Cine Teatro Rivoli si è tenuto l’incontro tra lei e la sua avversaria, Consuelo Portolani, sulla distanza del 10° round.

È il primo titolo della storia in questa categoria del pugilato "al femminile" ed è stata la prima serata in Italia che ha registrato anche altri tre match professionistici femminili, oltre a un match maschile. Adesso ha un momento di riposo però da gennaio ripartirà la stagione agonistica e ha in programma di difendere questa cintura e di proporsi nel panorama europeo e mondiale. Poi continuerà la sua scalata per aspirare ad altri titoli.

Il suo team è composto dal manager Rolando Frascaro, colui che sta seguendo il suo percorso sportivo, da Francesco Vaccaro, suo marito, dal maestro Dino Orso e dal cutman Federico Catizone. Martina ha due meravigliosi Amstaff, Kora e Chavez, che ama come figli, essendo un’animalista convinta molto impegnata anche contro l’abbandono e i diritti degli animali. In questo momento sta seguendo due giovani che si sono distinti a Montenegro: due atleti azzurri di Mazara.

Uno è il Capitano della Nazionale, Nicola Fiume e l’altro è Vito Ferrantello, piazzatisi ai campionati europei Wako Junior. È riuscita a tramutare la sua passione nel suo lavoro, ed è felicissima.

Con il marito, come dicevamo, ha aperto la palestra Rendoki Dojo 91026 a Mazara del Vallo e dal 2016 nel territorio opera ai massimi livelli in vari settori, dal Pugilato alla Kickboxing, sotto la Federazione Italiana Pugilistica; con il maestro Davide Cialona e il marito, gestisce a Marsala la palestra Rendoki Dojo Trinacria Bjj e attualmente segue atleti impegnati in un interregionale di kickboxing a Vibo Valentia e il Campionato italiano fijlkam di ne- waza a Roma. Martina è anche arbitro nazionale nella Kickboxing e rappresentante del settore Arbitri Sicilia sport da Ring.

L’ultimo è stato per lei un week end di successi: un loro ragazzo ha gareggiato nella Kickboxing a Vibo Valentia e nel contempo a Roma hanno portato un altro allievo impegnato nel campionato di lotta. Sono due giovani marsalesi, Troy Cialona e Francesco Cardarella. L’orgoglio e l’entusiasmo sono palpabili nella sua voce mentre racconta l’impegno e gli obiettivi di questo mondo. Un mondo scoperto, voluto e raggiunto con un talento forte che non ha conosciuto ostacoli né timori, neppure di fronte a scelte complesse legate al futuro. Perché il futuro è sul ring.
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