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Vibra la cultura a Palermo: il "Festival delle Letterature Migranti" dalla musica all'arte

Attività con le scuole e con i bambini, conversazioni letterarie, eventi di musica, mostre d'arte contemporanea e il cinema: il Festival quest'anno è dal 4 all'8 ottobre

  • 18 settembre 2017

Jean Mohr "Rifugiati palestinesi a Gaza" 1979

150 ospiti, 100 incontri, 50 libri e 15 luoghi: il contemporaneo in tutte le sue forme si manifesta a Palermo per quattro giorni di "Festival delle Letterature Migranti". L'evento in cui musica, cinema, letteratura e arte convergono all'insegna di un unico punto di vista: quello della mobilità come diritto, dell’incontro tra culture e del dialogo tra fedi differenti. L'ingresso è gratuito.

Dal 4 all’8 ottobre infatti alcuni dei più identirari luoghi del centro storico della città vengono investiti da un fitto calendario di incontri: dall’Archivio Storico allo Steri, da piazza Bellini a Palazzo delle Aquile, dal Teatro Biondo alla GAM, al Teatro Massimo, al Museo Pasqualino, alla Facoltà di Giurisprudenza, Palazzo Branciforte, Museo Salinas, al Teatro Garibaldi, Accademia di Belle Arti, al Conservatorio Vincenzo Bellini, al Complesso di Sant'Antonino, alla Biblioteca comunale di Casa Professa, alla Missione di Speranza e Carità, all’Arsenale Regio, fino allo spazio artistico Èglise.
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In quello che si presenta come un labirinto di eventi legati alla cultura, all'accoglienza e alla differenza, la terza edizione del "Festival delle Letterature Migranti" snoda attività con e per bambini, conversazioni letterarie, musica, arte contemporanea e cinema con uno sguardo d'eccezione rivolto naturalmente alla letteratura (visualizza il programma).

Sono centinaia gli autori che da tutto il mondo arriveranno a Palermo insieme a artisti, registi, giornalisti e professori per raccontare le migrazioni come condizione ordinaria - e non più straordinaria - della vita dei popoli. Tra i tanti ospiti c'è il pianista Ramin Bahrami, gli artisti Gili Lavy, Luigi Serafini, Letizia Battaglia e Serena Vestrucci.

Tra gli autori presenti troveremo numerosi testimoni italiani, europei e provenienti dall'Africa, dal Medio e dall'Estremo Oriente tra cui Frank Westerman, giornalista e scrittore olandese, la scrittrice e giornalista Flore Murard-Yovanovitch, lo psicologo Fabrice Olivier Dubosc, che riflette sulle possibili forme di una psicologia coloniale, la scrittrice e giornalista siriana Samar Yazbek e lo scrittore ceco Patrik Ouredník.

I giornalisti presenti saranno invece Marco Revelli, Corrado Stajano, Piero Melati, Domenico Quirico e Donatella Di Cesare. Insieme a loro anche la regista Sue Clayton, l’onorevole Luigi Manconi, gli studiosi Paolo Fabbri e Franco Farinelli, il critico Dario Zonta e l’attore Vincenzo Pirrotta.

Il programma dell’iniziativa - redatto da un comitato guidato dal direttore del Festival Davide Camarrone e dallo scrittore Giorgio Vasta - è denso e articolato: in più rispetto alle edizioni precedenti sono state organizzate decine di tavole rotonde, presentazioni di libri, incontri nelle scuole, letture, workshop, mostre, proiezioni cinematografiche, performance teatrali e un inedito progetto musicale.

Il Festival propone cento conversazioni letterarie a partire da 50 libri a cui prenderanno parte circa 150 tra autori e discussant (una comunità composta da autori, critici, docenti, esperti e giornalisti palermitani o a Palermo residenti).

Il programma letterario è diviso in sei sezioni tematiche: "Alfabeti" dedicata ai fenomeni della contemporaneità, "Lost (and Found) in Translation" sul tema della traduzione, "Palermo a pezzi" sul racconto della città di Palermo, "Meticciati" in cui si riflette sull’esperienza della mescolanza. La sezione "Terre perse" è invece dedicata al tema dei luoghi che mutano la propria identità, infine "Come stare al mondo" che ospita interventi di autori si confrontano con il racconto di come gli esseri umani stiano al mondo.

Per quanto riguarda il palinsesto musicale, Il pianista iraniano Ramin Bahrami è il protagonista indiscusso della nuova sezione musicale del Festival, diretta da Dario Oliveri e realizzata in collaborazione con il Teatro Massimo di Palermo, il Conservatorio di Musica “Vincenzo Bellini” e la Fondazione Sicilia a Palazzo Branciforte.

Dopo l’apertura alle Arti Visive della seconda edizione, il Festival riprende il dialogo con l’arte contemporanea con una serie di mostre curate da Agata Polizzi e legate tra loro dal conceto di "Dare un nome" alle persone, ai sentimenti e alle azioni. Al centro l’esperienza di John Berger, fotografo artista e scrittore, di cui Contrasto – importante partner dell’edizione 2017 del Festival – ha pubblicato una versione rivista e aggiornata de "Il settimo uomo" con fotografie di Jean Mohr, le cui tavole saranno in mostra al Branciforte.

Curato da Andrea Inzerillo invece il calendario dedicato al cinema al confine tra documentario e finzione. Un interessante incontro vede protagonista il critico e produttore cinematografico Dario Zontain dialogo con il regista sardo Giovanni Columbu (domenica 8 ottobre), di cui verranno proiettati, in un percorso di avvicinamento e conoscenza, i film "Arcipelaghi2 (6 ottobre) e "Su Re" (7 ottobre).

Come ogni anno, il Festival dedica una speciale attenzione i bambini con una serie incontri per le scuole che coinvolge un ventaglio di scrittori già presenti al Festival e, in collaborazione con Palermo Baby Planner, ci sarà una sezione dedicata ai piccolissimi amanti della lettura.
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