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"In…Attesa...": le foto di Alessandro Di Giugno

La mini-rassegna mira a proiettare le arti visive in un luogo non deputato, come uno studio medico: una sorpresa "inattesa" per chi va dal dentista

Balarm
La redazione
  • 30 settembre 2010

In occasione dell’apertura del primo centro palermitano "Studi dentistici Nesos – isola del sorriso" (via Nunzio Morello 30, Palermo), si inaugura giovedì 20 settembre alle ore 18 la mini-rassegna d’arte contemporanea “In…attesa, l’arte di aspettare”, ideata e curata da Marina Giordano, nata con lo scopo di far entrare le arti visive in un luogo non deputato, come uno studio dentistico, giungendo a un pubblico vasto e variegato, una sorpresa "inattesa" per chi va dal dentista, uno spazio attrezzato a trasformare in un momento di riflessione e di fruizione culturale il tempo dell’attesa. La mostra d’apertura della rassegna, che si protrarrà fino a venerdì 29 ottobre (visitabile dal lunedì al venerdì dalle ore 9 alle 20), è dedicata al fotografo palermitano Alessandro Di Giugno.

Diplomato in fotografia presso l’Accademia di Belle Arti di Palermo Di Giugno vive e lavora a Palermo. Ha esposto in mostre personali e collettive in Italia e all’estero. Ha partecipato a varie edizioni della rassegna “Il Genio di Palermo” (è uno dei vincitori dell’edizione del 2001 e di quella 2005). Collabora come freelance con numerose testate nazionali e internazionali. L'artista lavora prevalentemente sulla figura umana, scegliendo di volta in volta dei “tipi” (artisti, pescatori, membri di confraternite religiose, atleti, venditori dei mercati popolari, giocatori di ruolo…) sottratti alla loro quotidianità e sublimati, resi unici, messi su un piedistallo, “travestiti” con uniformi, divise, ali di angelo, con uno spiazzante effetto di decontestualizzazione. Il reclutamento dei modelli, la scelta delle pose e degli abiti, lo scenario, tutti gli aspetti di costruzione dell’immagine sono parte integrante della sua opera, che supera la concezione della fotografia come documento della realtà. Le sue foto vanno oltre le apparenze e venano di poesia, ma spesso anche di ironia e cinismo, un’incisiva riflessione sul tema dell’identità, delle persone ma anche dei luoghi.
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