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L'anima sfigurata: gli scatti di Shobha Battaglia

Gli scatti, fatti nel Bangladesh nel 2010 dalla fotografa palermitana, raccontano la tragica usanza punitiva di sfigurare il volto delle giovani donne

Balarm
La redazione
  • 18 ottobre 2012

I volti della violenza subita e dell'ingiustizia tristemente giustificata, impressionati negli scatti di Shobha Battaglia: "Quando l’acido sfigura anche l’anima” è la mostra-denuncia della fotografa palermitana, ospite a Caltanissetta in occasione del Nissa Photo Art 2012, da sabato 20 a sabato 27 ottobre alle ore 17. Storie umane raccolte nel Bangladesh nel 2010 che raccontano un fenomeno provocato da un istituto matrimoniale che consente di “vendere” la donna senza riconoscergli alcun diritto.

«Le vittime sono le giovanissime ragazze - racconta il critico Pippo Pappalardo - Ma dietro a tutto ciò si nasconde la realtà di chi non vuol perdere i propri privilegi di casta, di censo, di potere. Nonostante la legge preveda sanzioni severe, non si hanno testimonianze esemplari o sanzioni pubbliche significative per tali episodi; pertanto tale fenomeno è ancora socialmente non dico accettato ma visto nella natura delle cose, ed alle vittime oltre ad una e vera e propria mutilazione resta un segno da troppi visto come una vergogna. Rammento ai siciliani cos’era la “tagliatina di faccia” di un secolo addietro». Shobha, fotografa palermitana, è figlia di Letizia Battaglia. Da anni vive tra l’Italia e l’India, dove ama raccontare con la fotografia e il video, storie poetiche in quell’India invisibile che non fa notizia.

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