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I sette ponti più belli in Sicilia: in giro tra capolavori unici e panorami pazzeschi

Tesori ricchi di storia, svelano paesaggi davvero strepitosi. Con questo articolo vi portiamo in tour fra antiche costruzioni da cui ammirare paesaggi incantevoli

Balarm
La redazione
  • 7 novembre 2025

Costruiti per scavalcare fiumi o collegare territori e città, oggi sono veri e propri capolavori e monumenti dell'architettura antica. Ciascuno a modo proprio è un unicum nel suo genere: da quello diventato set di film romantici a quello che è stato eletto tra i più belli d'Italia fino all'altro proclamato persino patrimonio Unesco. In questo articolo vi portiamo in giro tra i ponti più belli da vedere in Sicilia.

Costruzioni non solo da attraversare, ma da conoscere e ammirare in tutto il loro fascino. Luoghi che custodiscono secoli di storia e, in alcuni casi, anche leggende curiose che li tengono legati a un passato sospeso tra mito e realtà. Punti di osservazione privilegiata, svelano panorami e paesaggi pazzeschi che incantano i visitatori.

Se vi trovate in Sicilia, ecco i 7 ponti che dovete assolutamente vedere.

1. Ponte dell'Ammiraglio
Iniziamo da una delle costruzioni più caratteristiche del capoluogo siciliano nonché riconosciuto patrimonio Unesco: il Ponte dell'Ammiraglio un prezioso tesoro ricco di storia. Il 27 maggio del 1860, Garibaldi e i Mille si scontrarono proprio qui contro i Borboni.

Sito in quello che oggi è il corso dei Mille, nell'omonima piazza, questo ponte risale al 1131, quando fu costruito per volere dell'ammiraglio del Re Ruggero II, Giorgio D'Antiochia. Doveva collegare la città, capitale del Regno di Sicilia, ai giardini che si trovavano al di là del fiume Oreto.

Non fu soltanto il primo ponte monumentale in pietra costruito sull'Oreto, ma secondo alcuni documenti fu il primo ponte in muratura costruito in tutta Europa. La sua struttura ad archi molto acuti, con archi più piccoli posti al di sotto, per alleggerire la pressione delle acque del fiume, consentiva al Ponte di sopportare carichi pesantissimi. È proprio grazie a questa conformazione che il Ponte resistette persino alla terribile alluvione che colpì Palermo nel 1931.

Nel 1938 l’allora amministrazione decise di eliminare una delle due biforcazioni che precedevano il ponte, a quanto pare per evitare possibili nuove alluvioni (molto frequenti all’epoca), lasciandolo all’asciutto. Ormai il ponte non "scavalca" alcun fiume e si trova al centro di una piazza e con essa è parte integrante del prestigioso percorso arabo-normanno, riconosciuto dall'Unesco patrimonio dell'umanità.

2. Ponte di San Leonardo
È considerato uno dei ponti settecenteschi tra i più straordinari e ben conservati della Sicilia. Si tratta di un interessante esempio di architettura civile, tra i più imponenti dell’Isola. La monumentale infrastruttura, realizzata probabilmente su precedenti strutture, si trova lungo la strada statale 113 tra Termini Imerese e Trabia.

Essa rappresentava un’opera viaria strategica sia dal punto di vista economico che militare in quanto garantiva – per carrozze, portantine (o sedie volanti) e carretti - un agevole attraversamento del fiume San Leonardo sull’asse costiero Palermo-Messina. Voluto da Carlo VI, durante il breve periodo della dominazione austriaca è stato costruito in pietra ben compatta e squadrata così come le due rampe di accesso parallele al fiume.

Grazie all’impegno dell’associazione “Rodoarte onlus” questo ponte è diventato “Luogo dell’Identità e della Memoria” e nel 2013 è stato eletto Presidio di Bellezza. Tra le curiosità: nel 1955 sul ponte venne girata una scena del film “Vacanze d’amore” per la regia di Jean-Paul Le Chanois. Tra gli interpreti la bellissima Lucia Bosè che lo attraversa con altri attori.

3. Ponte Calatrasi
Il Ponte di Calatrasi rientra tra i 27 passaggi italiani (80 circa nel mondo) ritenuti complessi nella loro realizzazione. Si presume siano stati resi possibili grazie a un artificio del diavolo, per questo si chiama anche Ponte del Diavolo, e dietro a tutto ciò, nasconde racconti misteriosi e segreti mai svelati.

Tra le tante leggende, le più curiose sono state riferite anche dal Pitrè. La più famosa vuole che il ponte sia stato costruito in una sola notte dagli spiriti, chiamati fati. Si trova in un territorio ricco di fascino: l'entroterra palermitano e nello specifico la zona di Roccamena. Attraversa il ramo destro del fiume Belice probabilmente per collegare il complesso abitato a un mulino. Il mulino è ancora riconoscibile, e fino ad alcuni decenni addietro in parte in uso dagli abitanti di Roccamena, ma non è chiaro se appartiene allo stesso periodo del castello o è stato costruito più tardi.

Sulla data di costruzione si parla della seconda metà dell'XII secolo e l’architettura infatti è tipica saracena. Un arco unico a sesto acuto e doppia ghiera e l’assetto a schiena d’asino come è caratteristico di ponti dello stesso periodo.

In ogni modo, il sito è davvero affascinante e vale la pena visitarlo. Il ponte oggi è in buono stato dopo i diversi restauri effettuati nel corso dei secoli e stranamente non presenta alcun parapetto di sicurezza, e pare che sia sempre stato così.

4. Ponte di Blufi
Immerso nella quiete suggestiva dell'entroterra siciliano, al confine tra Blufi e Petralia Sottana, si erge un capolavoro che sembra sospeso nel tempo. Questo antico manufatto, comunemente chiamato "romano", è molto più di un’architettura in pietra: è un racconto silenzioso di secoli di storia, un frammento prezioso del passato che si intreccia con la natura e le tradizioni del territorio.

Qui, il ponte non è solo un collegamento, ma un’esperienza da vivere. Circondato da campi rigogliosi, querce secolari e una vegetazione spontanea che abbraccia il paesaggio, offre un panorama che sembra uscito da una fiaba. A breve distanza dal ponte si trova il Santuario della Madonna dell’Olio, situato su una collina intrisa di quiete spirituale. Questo luogo sacro, legato a un’antica sorgente ritenuta miracolosa, è una meta privilegiata per pellegrini e amanti della natura, dove il sacro e il paesaggio si fondono in perfetta sintonia.

5. Ponte "romano" di Campofranco
Nei dintorni di Campofranco, nel Nisseno, una vecchia trazzera, in contrada Auricella, conduce i viaggiatori attraverso un percorso panoramico e suggestivo fino al Gallo d'Oro, un torrente che riceve le acque anche Salito, e che si getta infine nel fiume Platani, arricchendo il paesaggio con la sua bellezza naturale. Ed è proprio qui che è facile farsi rapire da uno degli elementi più affascinanti di questo luogo, ovvero il cosiddetto ponte romano, il cui nome evoca un'epoca di antica grandezza e ingegneria.

Nascosto tra i suggestivi paesaggi della Valle dei Platani, nel cuore della provincia di Caltanissetta, giace indisturbato ancora oggi. Il suo ruolo nell'antichità era cruciale, facendo parte dell'Itinerario di Antonino Augusto, una delle arterie stradali più importanti dell'Impero Romano che collegava varie città, inclusa Agrigento.

Le origini del ponte risalgono a epoche remote, con ipotesi che lo collegano addirittura alla stessa epoca romana, anche se la sua costruzione ufficiale è datata al 1582, su preesistenze medievali. Oggi, il ponte giace in rovina all'interno della Riserva Naturale Integrale Monte Conca, avvolto dalla vegetazione rigogliosa e dal silenzio dei secoli. Tuttavia, la sua presenza continua a ispirare curiosità e riflessioni sulla storia e sulle vicende che hanno plasmato il destino di questa antica terra siciliana.

Gli amanti del trekking, i pellegrini della Magna Via Francigena se solo volessero potrebbero riscoprirne la bellezza, recandosi sul posto e immaginandolo come era un tempo: fiero ed imponente.

6. Ponte Umbertino
Secondo una recente ricerca compiuta da Skyscanner, il Ponte Umbertino, che lega l’isola di Ortigia alla terraferma, è uno dei ponti più belli d'Italia.

Questo gioiello architettonico siciliano si erge a Siracusa e ha una storia lunghissima, caratterizzata da numerose modifiche. Nel corso dei secoli, infatti, il Ponte Umbertino non è stato soltanto una semplice struttura di collegamento, ma un simbolo di connessione tra popoli, tra passato e presente, tra natura e cultura.

Noto anche come "u rettifilu", è un esempio di eleganza, con la sua struttura in muratura che poggia su un isolotto artificiale, l'unico residuo dei bastioni spagnoli che difendevano l'isoletta di Ortigia. I grandi pilastri in pietra bianca formano le sue arcate, mentre le balaustre neoclassiche e i lampioni in ferro battuto conferiscono un tocco di raffinatezza.

Ogni giorno, indugiando su questa splendida struttura è possibile osservare la lunga linea retta (immaginaria) che pare collegare Ortigia ai quartieri ottocenteschi, al Foro Siracusano e al Mercato di Ortigia.

7. Ponte Costanzo
Era considerato il ponte più alto d’Italia e persino d’Europa. Dalla sua altezza si ha una veduta mozzafiato sugli Iblei e per chi non soffre di vertigini lo scenario è davvero affascinante. Il viadotto Irminio, meglio noto come ponte Costanzo si trova sulla strada statale 115 Sud Occidentale Sicula ed è il ponte che collega le due splendide città, patrimonio Unesco, di Ragusa e Modica.

È stato classificato tra i ponti più alti perché ha un’altezza di 168 metri e una lunghezza di ben 956 metri. È un vero e proprio capolavoro dell’ingegneria, che ben si coniuga con la natura circostante, proprio perché la sua costruzione non è recente e a quel tempo fu davvero un grande esempio per gli altri ponti costruiti in Italia. A progettarlo fu l’ingegnere Riccardo Morandi, tra i grandi pionieri del settore.

Oggi resta tra quelli più alti d’Europa, anche perché la campata più lunga raggiunge i 180 metri. È dunque un ponte che sovrasta uno scenario affascinante ma venne pensato anche per essere funzionale ai collegamenti di questa zona del Sud Est della Sicilia.
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