A 10 anni è un piccolo gigante della danza: Kristian lascia Palermo e vola a Vienna
Ha salutato la sua famiglia, gli amici e la sua città, per trasferirsi nella capitale mondiale della musica e della danza. Un passo enorme per un sogno che si avvera
Kristian Manuel Matranga
A soli dieci anni ha lasciato Palermo per inseguire il suo sogno tra le sale dell’Accademia dell’Opéra di Stato di Vienna. Kristian Manuel Matranga è un bambino siciliano con un talento straordinario, una passione che brucia nel cuore e la determinazione di chi sa già dove vuole arrivare.
Pur essendo un bambino di soli 10 anni, ha salutato la sua famiglia, gli amici e la sua città, per trasferirsi nella capitale mondiale della musica e della danza. Un passo enorme per chiunque, ma per lui, figlio d’arte dei danzatori palermitani Manuela Di Martino e Giacomo Matranga, è stata l’occasione di trasformare un sogno in realtà.
Dopo numerose partecipazioni a concorsi internazionali, molti dei quali vinti, Kristian è stato notato dall’Accademia per la sua eleganza naturale, la tecnica impeccabile e una sicurezza scenica che non si insegna: si ha e si coltiva dentro. La commissione, colpita dalla sua presenza, gli ha proposto un’audizione che è stata superata con entusiasmo e la consapevolezza di un piccolo cuore che lasciava tutto ciò che conosceva per affrontare una sfida gigantesca.
Mamma e papà lo hanno accompagnato in questo salto nel futuro con lacrime, preoccupazioni e un amore infinito. «Sta imparando ad essere autonomo – racconta papà Giacomo, visibilmente emozionato –. Siamo fieri e orgogliosi di lui. Si è impegnato tanto e, già così piccolo, sta cominciando a raccogliere i frutti di tanto lavoro. Balla da quando aveva poco più di due anni e si è sempre diviso tra scuola, allenamenti, corsi di inglese, tedesco e tutto il resto. Ci manca, facciamo fatica a respirare sapendolo tanto lontano, ma sappiamo che ce la farà e noi lo aiuteremo in tutti i modi a realizzare i suoi sogni».
Kristian è arrivato a Vienna l'1 settembre e da allora l’Accademia è diventata la sua casa. Le giornate sono intense, divise tra lezioni scolastiche e allenamenti, ma lui affronta tutto con il sorriso e una curiosità contagiosa. «Il primo giorno in Accademia è stato molto bello – racconta il giovane ballerino – perché mi sono sentito come in un film americano. Quando li guardavo da piccolo, sognavo di essere lì, e adesso ci sono davvero».
Ogni giornata è piena di scoperte e di emozioni nuove. Ci sono momenti in cui Kristian si lascia andare al pensiero di ciò che ha fatto, delle coreografie imparate, dei passi perfezionati. «Quando mi rilasso e penso a quello che ho fatto durante la giornata – dice – mi sento felice. Ma anche mentre ballo, mi sento libero». È la libertà del corpo che diventa linguaggio, la felicità pura di un bambino che, mentre danza, sa già di appartenere a quel mondo.
Tra i corridoi dell’Accademia ha trovato anche l’amicizia, quella che ti salva nei momenti di nostalgia. «Ho un compagno di stanza con cui mi piace fare tutto – confessa –. Grazie a lui, io sono felice durante le giornate perché credo sia stata la mia più grande salvezza averlo in camera». Si chiama Ruggero, è di Marsala, e tra i due è nata una complicità sincera, di quelle che scaldano anche le giornate più fredde.
Vienna, con la sua eleganza e la sua compostezza, l’ha subito conquistato. «Una cosa che mi ha fatto dire veramente "wow" – racconta con entusiasmo – è stata quando, dopo l’audizione, ho finalmente potuto salire ai piani superiori dell’Accademia. Prima non potevo, e dicevo ai miei genitori: non vedo l’ora di vedere cosa c’è sopra. Quando sono salito e ho visto le sale, la direzione, i maestri. Uno spettacolo». Il suo sguardo brilla mentre parla, anche dei momenti di gioco e leggerezza. «Per Halloween ci siamo vestiti tutti e io ero travestito da Joker, con la maglietta a maniche corte e i pantaloncini. Il maestro mi ha guardato e ha detto che sembravo un killer scappato da giorni!», ride divertito.
Eppure, dietro il sorriso c’è anche la serietà di chi sa che la danza è fatica, dedizione e amore. Ogni passo, ogni nuova coreografia è una conquista che lo riempie d’orgoglio. «Mi sento orgoglioso di quello che sto facendo – confessa – e tutti i miei compagni mi dicono che sono migliorato». Quando parla del futuro, non ha esitazioni. «Spero con tutto il mio cuore di vedermi ancora qui, perché ormai è la mia vita».
Palermo gli manca, certo, ma sa che il suo futuro si sta costruendo proprio lì, tra quelle sale bianche e gli specchi infiniti. «Sì, Palermo mi manca un pochino – dice piano – però so che voglio rimanere qui per il mio futuro». Il suo sogno è chiaro, semplice e grande come il suo cuore: «Voglio fare il ballerino, di danza classica ma anche contemporanea, tutto. Voglio fare il ballerino in generale».
Kristian Matranga è un piccolo gigante della danza. La sua passione, la sua disciplina e la straordinaria maturità con cui affronta la vita lontano dai genitori a soli dieci anni raccontano una storia che profuma di coraggio e di sogni realizzati. Vienna ha riconosciuto il suo valore prima di tutti, ma presto anche il mondo intero lo applaudirà. Kristian insegna che la determinazione, il coraggio e l’amore per ciò che si fa non conoscono limiti di età né di distanza.
Da Palermo a Vienna, il suo viaggio è solo all’inizio, e la scena internazionale della danza lo aspetta a braccia aperte. Ad Maiora, piccolo grande ballerino: il tuo sogno è già realtà.
Pur essendo un bambino di soli 10 anni, ha salutato la sua famiglia, gli amici e la sua città, per trasferirsi nella capitale mondiale della musica e della danza. Un passo enorme per chiunque, ma per lui, figlio d’arte dei danzatori palermitani Manuela Di Martino e Giacomo Matranga, è stata l’occasione di trasformare un sogno in realtà.
Dopo numerose partecipazioni a concorsi internazionali, molti dei quali vinti, Kristian è stato notato dall’Accademia per la sua eleganza naturale, la tecnica impeccabile e una sicurezza scenica che non si insegna: si ha e si coltiva dentro. La commissione, colpita dalla sua presenza, gli ha proposto un’audizione che è stata superata con entusiasmo e la consapevolezza di un piccolo cuore che lasciava tutto ciò che conosceva per affrontare una sfida gigantesca.
Mamma e papà lo hanno accompagnato in questo salto nel futuro con lacrime, preoccupazioni e un amore infinito. «Sta imparando ad essere autonomo – racconta papà Giacomo, visibilmente emozionato –. Siamo fieri e orgogliosi di lui. Si è impegnato tanto e, già così piccolo, sta cominciando a raccogliere i frutti di tanto lavoro. Balla da quando aveva poco più di due anni e si è sempre diviso tra scuola, allenamenti, corsi di inglese, tedesco e tutto il resto. Ci manca, facciamo fatica a respirare sapendolo tanto lontano, ma sappiamo che ce la farà e noi lo aiuteremo in tutti i modi a realizzare i suoi sogni».
Kristian è arrivato a Vienna l'1 settembre e da allora l’Accademia è diventata la sua casa. Le giornate sono intense, divise tra lezioni scolastiche e allenamenti, ma lui affronta tutto con il sorriso e una curiosità contagiosa. «Il primo giorno in Accademia è stato molto bello – racconta il giovane ballerino – perché mi sono sentito come in un film americano. Quando li guardavo da piccolo, sognavo di essere lì, e adesso ci sono davvero».
Ogni giornata è piena di scoperte e di emozioni nuove. Ci sono momenti in cui Kristian si lascia andare al pensiero di ciò che ha fatto, delle coreografie imparate, dei passi perfezionati. «Quando mi rilasso e penso a quello che ho fatto durante la giornata – dice – mi sento felice. Ma anche mentre ballo, mi sento libero». È la libertà del corpo che diventa linguaggio, la felicità pura di un bambino che, mentre danza, sa già di appartenere a quel mondo.
Tra i corridoi dell’Accademia ha trovato anche l’amicizia, quella che ti salva nei momenti di nostalgia. «Ho un compagno di stanza con cui mi piace fare tutto – confessa –. Grazie a lui, io sono felice durante le giornate perché credo sia stata la mia più grande salvezza averlo in camera». Si chiama Ruggero, è di Marsala, e tra i due è nata una complicità sincera, di quelle che scaldano anche le giornate più fredde.
Vienna, con la sua eleganza e la sua compostezza, l’ha subito conquistato. «Una cosa che mi ha fatto dire veramente "wow" – racconta con entusiasmo – è stata quando, dopo l’audizione, ho finalmente potuto salire ai piani superiori dell’Accademia. Prima non potevo, e dicevo ai miei genitori: non vedo l’ora di vedere cosa c’è sopra. Quando sono salito e ho visto le sale, la direzione, i maestri. Uno spettacolo». Il suo sguardo brilla mentre parla, anche dei momenti di gioco e leggerezza. «Per Halloween ci siamo vestiti tutti e io ero travestito da Joker, con la maglietta a maniche corte e i pantaloncini. Il maestro mi ha guardato e ha detto che sembravo un killer scappato da giorni!», ride divertito.
Eppure, dietro il sorriso c’è anche la serietà di chi sa che la danza è fatica, dedizione e amore. Ogni passo, ogni nuova coreografia è una conquista che lo riempie d’orgoglio. «Mi sento orgoglioso di quello che sto facendo – confessa – e tutti i miei compagni mi dicono che sono migliorato». Quando parla del futuro, non ha esitazioni. «Spero con tutto il mio cuore di vedermi ancora qui, perché ormai è la mia vita».
Palermo gli manca, certo, ma sa che il suo futuro si sta costruendo proprio lì, tra quelle sale bianche e gli specchi infiniti. «Sì, Palermo mi manca un pochino – dice piano – però so che voglio rimanere qui per il mio futuro». Il suo sogno è chiaro, semplice e grande come il suo cuore: «Voglio fare il ballerino, di danza classica ma anche contemporanea, tutto. Voglio fare il ballerino in generale».
Kristian Matranga è un piccolo gigante della danza. La sua passione, la sua disciplina e la straordinaria maturità con cui affronta la vita lontano dai genitori a soli dieci anni raccontano una storia che profuma di coraggio e di sogni realizzati. Vienna ha riconosciuto il suo valore prima di tutti, ma presto anche il mondo intero lo applaudirà. Kristian insegna che la determinazione, il coraggio e l’amore per ciò che si fa non conoscono limiti di età né di distanza.
Da Palermo a Vienna, il suo viaggio è solo all’inizio, e la scena internazionale della danza lo aspetta a braccia aperte. Ad Maiora, piccolo grande ballerino: il tuo sogno è già realtà.
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