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A 4 anni scopre la musica, a New York il nuovo jazz: il siciliano che a 35 anni suona coi "grandi"

Una passione nata in tenera età poi lo studio incessante guidato dall'amore per la musica jazz. Si forma all'estero, vive a Palermo e viaggia per concerti nel mondo

Valentina Frinchi
Freelance in comunicazione e spettacolo
  • 12 febbraio 2023

Alessandro Presti

In quel tratto di mare in cui Palermo ha conservato la sua identità, in una di quelle casette che si affacciano sul porticciolo della Cala e da dove si intravedono decine di barche ormeggiate, ho incontrato Alessandro Presti, un bel giovane, timido, riservato con tanto da scoprire.

Semplice nel percorso ma straordinario nel risultato. Presti, classe '88, originario del messinese, è figlio di un insegnante di musica, trombonista, direttore della banda del paese, proprietario di una scuola di musica a Spadafora dove Alessandro all'età di 4 anni scopre la tromba.

Quello strumento era quello più attenzionato dai neo allievi della scuola del padre. Infatti, già a 6 anni suona con la Banda e a 10 anni inizia gli studi presso il Conservatorio di Messina diplomandosi nel 2006 in tromba classica.

Il richiamo della musica jazz fa sì che si trasferisca a Palermo per studiare presso la Fondazione The Brass Group, allievo del M° Faro Riina. Studia musica di insieme con Rita Collura, e tecnica dell'improvvisazione con il Maestro Diego Spitaleri.
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Partecipa al Siena Jazz Festival per i seminari estivi e subito dopo si lancia nei palchi siciliani, comincia a suonare, inizia per lui una splendida attività concertistica.

Nel 2009, per il 50° anniversario di Kind of Blue, l'album realizzato da Miles Davis nel 1959 ed entrato nella storia del jazz, si prospetta l'opportunità di suonare insieme al Maestro Orazio Maugeri per due concerti, esperienza che gli aprirà le porte ad un nuovo tipo di studi fatto di confronto e tante esibizioni.

A "Palermo Jazz" Alessandro compie un incontro importante con Toti Cannistraro il proprietario della scuola a cui lo legherà da lì a poco un rapporto fraterno dettato da un forte intuito di Cannistraro che coglierà benevolmente le qualità artistiche di Alessandro Presti.

Infatti, nel 2011 durante l'organizzazione del tour con Eddie Gomez, contrabbassista americano, Alessandro fu chiamato per sostituire Ambrose Akinmusire, un talentoso trombettista statunitense, con un risultato eccellente, così tanto che Eddie Gomez si volle avvalere di questa collaborazione anche per gli anni successivi. L'emozione e la paura di non farcela fu così tanta che in viaggio per Catania, dove si sarebbe svolto il primo concerto, Alessandro stiede male e quella notte non fece neanche un'ora di sonno.

Una fortissima chance voluta da un grande intuitore che ha voluto investire su un giovane sconosciuto ma così promettente. Nel 2013 è la volta di New York. Questa volta Alessandro investe guadagni, esperienze e conoscenza. In quella città la musica jazz esiste veramente.

Non solo studia ancora con nuovi maestri ma ascolta 4 concerti al giorno per tre mesi lanciandosi in svariate jam, quella che lui definisce la vera lezione; pagare 4 biglietti al giorno per ascoltare, suonare, partecipare, fare squadra. Lì a Smalls Jazz Club di New York c'è il cuore del nuovo jazz.

Il proprietario un giorno decide di farlo entrare gratuitamente perchè Alessandro in poco tempo era riuscito a far parte integrante di una comunità così come vuole la filosofia del jazz. Rientrando in Italia si ferma a Roma dove incontra il batterista Roberto Gatto con cui vanta ancora collaborazioni odierne. Torna a Palermo, una città florida di fermenti, artisti e concerti che ruotano al mondo del jazz.

Ed è qui che trova quella che definisce la sua casa artistica al Tatum, il nuovo Jazz club di Toti Cannistraro al centro storico di Palermo dove si respira una magia particolare e dove c'è sempre un'attività concertistica intensa e sempre nuova. Un pubblico appassionato di jazz riempie sempre quel posticino come volesse somigliare ad un Blue Note di una grande città.

Un nuovo Disco è alle porte, "Intermezzo", con l'etichetta palermitana 800A che investe sui giovani artisti, un disco diverso dall'impronta di un trombettista jazz, musica contemporanea, musica classica con molte parti scritte e poco spazio per gli assoli.

Nel 2023 vince il premio Miglior nuovo Talento per la rivista Musica Jazz. Un premio particolarmente sentito dall'artista perchè viene premiata la musica prima dei musicisti.
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