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A Palermo si vive male e mancano pure i bar: ma il lavoro da remoto resta al top

I dati della classifica di fine anno sulla qualità della vita del Sole24ore stupiscono non tanto nel quadro generale, quanto nei dettagli. Eccone alcuni

Balarm
La redazione
  • 13 dicembre 2022

Panorama di Palermo e Monte Pellegrino

Nell'immaginario collettivo il palermitano doc è quello che siede al bar tra quattro chiacchiere e un caffè, con coppola e quotidiano aperto sulla pagina sportiva. Beh c'è chi dovrà ricredersi.

I dati della classifica di fine anno sulla qualità della vita nelle città italiane del Sole24Ore stupiscono non tanto nel quadro generale, quanto nei dettagli. Palermo è ancora tra i posti in cui si vive peggio, all'88esimo posto su 107 presi in esame, anche se sale di ben 7 posti nella classifica del quotidiano economico.

Ormai siamo arrivati all'edizione numero 33, la prima è stata stilata nel lontano 1990. Quest'anno l’indagine del Sole 24 Ore prende in esame 90 indicatori, suddivisi in sei macro-categorie tematiche: ricchezza e consumi; affari e lavoro; ambiente e servizi; demografia, società e salute; giustizia e sicurezza; cultura e tempo libero.

Approfondendo un po' gli indicatori della classifica si scoprono delle chicche. Se infatti si sapeva che Palermo non regge il passo di città come Bologna, Bolzano o Firenze, rispettivamente al primo, secondo e terzo posto, nessuno riusciva a immaginare che il capoluogo regionale fosse ultimo in classifica per numero di bar: è centosettesimo, con 1,7 caffè ogni mille abitanti contro una media italiana di 2,9.
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Al di là della possibilità di farte piacevolmente colazione sotto casa c'è da dire che non fa piacere leggere che Palermo è la terza città italiana per furti di motocicli. In discesa anche gli indicatori della ricchezza e consumi (98esimo posto), ambiente e servizi (97esimo), cultura e tempo libero (88esimo), giustizia e sicurezza (87esimo). Bene invece affari e lavoro: Palermo è 39esima e "scala" 23 posizioni.

Un altro dato che stupisce, questa volta in positivo, è che Palermo è quarta in Italia per la penetrazione della banda larga, con il 23% di famiglie con una linea attiva a fronte di una media nazionale del 6%. E subito il pensiero va ai minuti interminabili in auto nel traffico, a causa dell'ennesimo cantiere aperto in città. Almeno, qualcuno penserà, non sono trascorsi invano. E almeno il lavoro da remoto non ne risente, anzi.

Il Sud comunque si conferma fanalino di coda dello Stivale. Le posizioni dall’81ª alla 107ª sono tutte occupate da province del Sud, incluse alcune aree metropolitane come Palermo, Catania (91ª) Napoli, Taranto (101ª).

Ma il primo cittadino non ci sta a vedere solo una faccia della medaglia e analizza i dati esposti dal quotidiano: «L’indagine del Sole24Ore sulla qualità della vita - dichiara il sindaco, Roberto Lagalla - associa a Palermo un punteggio complessivo che la pone, sebbene in risalita rispetto al 2021, in basso alla classifica delle città italiane.

Bene però il dato sulla penetrazione della banda larga che ci vede quarti in classifica e indicatori positivi emergono anche dalla macro area ‘Affari e Lavoro’, in particolare sulla qualità delle nostre strutture ricettive e sull’imprenditorialità giovanile.

Si tratta di segnali positivi che serviranno ad orientare le azioni di questa amministrazione comunale. C’è molto da fare, lo sapevamo, ma i dati di oggi, frutto anche dei disagi causati dagli anni della pandemia, non possono che stimolare ancora di più il nostro lavoro, affinché Palermo possa divenire protagonista di un processo di rinascita che le permetta di migliorare i dati sulla qualità della vita e così anche la sua posizione in classifica già dal prossimo anno».
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