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Addio all'ultima "leonessa" dei Florio: si è spenta Donna Costanza Afan de Rivera

Considerata la "leonessa di Sicilia", donna Costanza era l'ultima nipote diretta dei nonni, Ignazio e Franca Florio. Aveva tanti progetti per la "sua" amata Palermo

  • 15 settembre 2020

Costanza Afan de Rivera (foto Paola Idilla Carella)

Si è spenta stamattina (martedì 15 settembre), poco prima di mezzogiorno, Costanza Afan de Rivera, nella casa di famiglia a Roccalvecce, nel Viterbese.

Considerata l'ultima "leonessa di Sicilia", donna Costanza trascorreva molti mesi all'anno nell'Isola che vide il trionfo dei suoi amati nonni, Ignazio e Franca Florio, perchè come le diceva sua mamma Giulia lei "dei suoi cinque figli era quella con più sangue siciliano nelle vene“.

A portarsela via un male incurabile che l'aveva colpita da qualche mese, tanto da aver espresso il desiderio di essere tumulata nella tomba della famiglia Florio nel cimitero di Santa Maria di Gesù, a Palermo.

Riportiamo di seguito il messaggio di cordoglio dei cugini di donna Costanza.

«Le famiglie Jacona della Motta di San Giuliano e Filo della Torre di Santa Susanna, ricordano l’amata cugina la Marchesa Costanza Afan de Rivera - Costaguti, la quale nella sua vita si è spesa nella continuazione del ricordo di Donna Franca Florio nata Jacona della Motta di San Giuliano e nella trasmissione del patrimonio di memoria della Famiglia Florio, che ha donato grande lustro alla recente storia della Sicilia e della città di Palermo Felicissima».
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Romana, figlia di Giulia Florio e del Marchese Achille Belloso Afan De Rivera, Costanza - che con i fratelli e il cugino, figlio di Igea Florio, sono gli unici discendenti della famiglia e nipoti diretta di donna Franca - aveva ritrovato in età adulta la Sicilia e Palermo, dove da tempo si adoperava per riportare in auge il nome della famiglia con proposte culturali, strumento che venne valorizzato a 360 gradi dagli antenati.

«L'ultima Florio è stata mamma - raccontò durante un’intervista a Balarm - scomparsa nell'1989. Dal matrimonio con papà siamo nati io e mio fratello ma siamo Afan De Rivera, non Florio».

Ma il sangue, a dispetto di nomi e cognomi, non mente e anche donna Costanza, in linea con il ramo materno, è sempre stata una donna dinamica e intraprendente che mal digeriva l’evoluzione in negativo di una città, Palermo, che aveva vissuto stagioni d’oro ai tempi dei Florio, divenendo centro nevralgico di svariati interessi artistico-culturali anche a livello europeo.

«Sogno una rinascita di Palermo - disse apertamente - ed è questo il motivo per cui, dopo anni, ho deciso di ritrasferirmi qui e lavorare molto sul nome dei Florio». Per il suo impegno, civile e politico, era anche diventata cittadina onoraria di Palermo.

Uno dei progetti avviati prima della sua scomparsa fu quello di intestare la strada che conduce direttamente al Villino Florio alla memoria di nonna Franca, facendo diventare l’attuale via Oberdan "via Franca Florio" (pratica non ancora conclusa).

Aveva da poco pubblicato un libro, dal titolo "L’ultima leonessa", dedicato alla madre Giulia, attraverso il quale ripercorre la storia della sua famiglia. E proprio sulla tomba di famiglia, qui a Palermo progettata dall’architetto Giuseppe Damiani Almeyda, si trova un leone che beve, il simbolo dei Florio.

A Costanza Afan de Rivera si deve anche il rientro in città del famoso e prezioso quadro "Ritratto di Franca Florio" (Giovanni Boldini -1912) che rischiò di lasciare per sempre la Sicilia: quando seppe che il quadro della nonna, chiamata la "stella d'Italia", sarebbe stato battuto all’asta propose un crowdfunding cercando di coinvolgere tutti, dai semplici cittadini alle istituzioni, che però rimasero in silenzio.

Non avendo recuperato la somma necessaria coinvolse una coppia di suoi amici, i marchesi Berlingieri, che lo vollero a tutti i costi e che, oggi, lo custodiscono a Palazzo Mazzarino.
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