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Addio Rita Borsellino, combattente della legalità: una vita dedicata all'antimafia

È morta a 73 anni la sorella del magistrato Paolo Borsellino. La camera ardente è allestita in un bene confiscato alla mafia. Funerali fissati il 17 agosto a Palermo

Balarm
La redazione
  • 16 agosto 2018

Rita Borsellino

Si è spenta il 15 agosto Rita Borsellino, sorella del giudice Paolo Borsellino, dopo un lungo periodo di lotta contro una malattia difficile ed estremamente dolorosa che l'ha portata a passare i suoi ultimi giorni nel reparto di terapia intensiva all'ospedale Civico di Palermo.

Dopo la morte del marito, Renato Fiore, deceduto nel mese di febbraio, la Borsellino aveva continuato a lottare con tutte le sue forze per trovare «non una verità ma la verità» su quanto accaduto nella strage di via D'Amelio, avvenuta il 19 luglio del 1992, dove persero la vita il fratello e la sua scorta.

Fondatrice con don Luigi Ciotti dell'associazione antimafia Libera, la Borsellino ha dedicato la sua vita alla legalità, provando anche a entrare in politica: è stata candidata alla presidenza della Regione Siciliana per il centrosinistra nel 2006, sfidando il presidente uscente Salvatore Cuffaro (poi rieletto).

Nel 2009 stata eletta europarlamentare e, nel 2012, si è candidata alle primarie del Pd per divenire sindaco di Palermo, venendo sconfitta (per poco) da Fabrizio Ferrandelli. Il suo impegno è stato denso di significato grazie ai suoi continui inviti a cambiare le cose dal basso, con un impegno quotidiano e costante.
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L'ultima apparizione pubblica di Rita Borsellino risale allo scorso luglio: provata e costretta a stare su una sedia a rotelle, non ha mancato di far sentire la sua voce alla commemorazione della morte del fratello, chiedendo ancora una volta giustizia.

Divenuta una delle donne più rappresentative del fronte antimafia, costantemente impegnata per i diritti civili e sempre attiva nel sociale, la Borsellino ha scritto diversi libri significativi, tra cui "I ragazzi di Paolo. Parole di resistenza civile" del 2002.

Appoggiata nelle sue battaglie da Fiammetta Borsellino, figlia del fratello Paolo, lascia in eredità lo spirito combattivo che l'ha spinta a portare avanti e trasmettere a tutti coloro che l'hanno conosciuta le idee e i valori del fratello, con caparbietà e determinazione.

La camera ardente è allestita a Palermo, nella sede del Centro Studi Paolo Borsellino - bene confiscato alla mafia - in via Gian Lorenzo Bernini 52, con i seguenti orari: giovedì 16 agosto dalle 11 alle 20 e venerdì 17 agosto dalle 7 alle 9.

I funerali sono fissati per venerdì 17 agosto alle 11.30 nella Chiesa Don Orione di via Ammiraglio Rizzo.
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